Giuseppe Corbetta – Da Venezia a Milano

Informazioni Evento

Luogo
FACTORY LOFT LA VETRERIA
Viale Toscana 13, Milano, Italia
Date
Dal al

Lunedì – Venerdì 17-19
Sabato 10-13

Vernissage
22/10/2012

ore 17

Contatti
Telefono: +39 0294556500
Email: info@lavetrerialoft.it
Sito web: http://www.cilab-digi.com
Biglietti

ingresso libero

Artisti
Giuseppe Corbetta
Generi
fotografia, personale
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Le immagini proposte hanno un denominatore comune oltre l’acqua (canali e Navigli), e cioè sono lontane dall’iconografia comune e abusata che troppo spesso caratterizza le due città: esse presentano infatti la Venezia minore degli squeri e delle calli e la Milano delle piccole cose, comprese le fatiscenti reliquie di una non facile de-industrializzazione.

Comunicato stampa

DA VENEZIA A MILANO. Personale fotografica di Giuseppe Corbetta
1°premio della critica per le altre arti espressive ad ARTISTINMOSTRA, Parma 2012
Inaugurazione Lunedì 22 Ottobre dalle 17.00

©Giuseppe Corbetta, Scalinata di S. Maria della Salute, 2010.

Venezia -la città più fotografata del mondo- e Milano -la capitale italiana della fotografia- unite da un’ipotetica navigazione sul Naviglio Pavese, via d’acqua scelta come simbolo del viaggio. Un percorso controcorrente (le acque del Naviglio Pavese, lasciato Milano si riversano nel Ticino, poi nel Po e finalmente nell’Adriatico), non facile dal punto di vista fotografico. Infatti, di Venezia tutto è stato ormai fotografato; Milano è una città stimolante, ma pretende attenzione, costanza e dedizione da parte del fotografo.
Un racconto, arricchito dalla descrizione delle immagini e da notazioni storiche, accompagna le immagini e fornisce a ogni singola foto la precisa collocazione nel viaggio.

Le immagini proposte hanno un denominatore comune oltre l’acqua (canali e Navigli), e cioè sono lontane dall’iconografia comune e abusata che troppo spesso caratterizza le due città: esse presentano infatti la Venezia minore degli squeri e delle calli e la Milano delle piccole cose, comprese le fatiscenti reliquie di una non facile de-industrializzazione.
Il viaggio parte da Venezia, una Venezia invernale, che ben si adatta al monocromatico. Le immagini colgono geometrie insolite, particolari curiosi, mostrando i luoghi più noti e affollati sotto nuovi punti di vista: in mostra si possono cogliere visioni inedite del ponte di Rialto degli squeri affollati di gondole e della Chiesa di Santa Maria della Salute.

Il visitatore viene guidato attraverso la seconda parte dell’esposizione dalle immagini del Naviglio e delle sue chiuse secolari – ormai quasi del tutto abbandonate ma di grande fascino.
Il percorso si conclude a Milano con immagini di fabbriche abbandonate. Milano è ricca di ex-insediamenti industriali, concentrati nella periferia cittadina. Milano fabbriche abbandonate 2010 – da cui sono tratte alcune delle fotografie di questa mostra – è un progetto fotografico ispirato a Milano Ritratti di fabbriche di Gabriele Basilico (Federico Motta Editore 2009, Milano) un libro fotografico fondamentale per cercare di comprendere il difficile passato, l’oblio presente e il futuro incerto dell’architettura industriale in Milano.

Le fotografie esposte saranno in vendita. Il ricavato verrà devoluto all’ONLUS Aldo Perini, che supporta i pazienti con sclerosi laterale amiotrofica (SLA) ed i loro parenti.

Fotografie certificate Digigraphie® by Epson®

©Giuseppe Corbetta, Ragazze, 2010

Giuseppe Corbetta nasce nel 1951 a Milano, città dove tuttora vive; da sempre fotografo a livello amatoriale, con una particolare predilezione per il bianco e nero e una passione per Milano. Dalla metà degli anni ‘70 si dedica principalmente alla foto di viaggio in Italia, Europa dell’est e Turchia. Nel 2003 abbandona l’analogico per passare al digitale, attualmente usa una Canon 5D.
Nel marzo 2012 partecipa ad ArtistinMostra, la grande fiera dei creatori d’arte contemporanei, svoltasi nell’ambito di Mercanteinfiera a Parma, dove si aggiudica il primo Premio della Critica per le discipline espressive (pittura esclusa), con l’opera dal titolo “Ragazze” del 2010, con la seguente motivazione: “Per la pulizia delle inquadrature e per aver saputo creare emozioni estetiche visionarie, attraverso la scelta di un puro brano di realtà”.