Giuseppe Chiari / Angela Maria Piga – Lettera scarlatta

Informazioni Evento

Luogo
COLLAGE - COLLECTION STORAGE
Via del Duomo, Todi, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Dal 12 dicembre 2021 al 10 aprile 2022
Venerdì 15:00 – 19:00
Sabato 10:30 – 12:30 / 15.00 – 19:00
Domenica 10:30 – 13:00

Vernissage
11/12/2021

ore 11 Opening
11:00 – 13:00
14:30 – 19:30

Artisti
Giuseppe Chiari, Angela Maria Piga
Curatori
Matteo Boetti
Generi
arte contemporanea, doppia personale

Il dialogo generazionale è quello tra Giuseppe Chiari, compositore e artista concettuale, sperimentatore di musica e poesia visive, e Angela Maria Piga, artista e scrittrice che si muove con flessibilità tra arte, poesia, musica e danza per ricercare nelle sue opere le dissonanze fra gesto, parola e forma.

Comunicato stampa

Sabato 11 dicembre alle ore 11:00 inaugura a Todi negli spazi di CollAge la mostra Lettera scarlatta.

Il dialogo generazionale è quello tra Giuseppe Chiari, compositore e artista concettuale, sperimentatore di musica e poesia visive, e Angela Maria Piga, artista e scrittrice che si muove con flessibilità tra arte, poesia, musica e danza per ricercare nelle sue opere le dissonanze fra gesto, parola e forma. I due artisti sono presenti in mostra, uno con un gruppo di tecniche miste su carta realizzate tra la fine degli anni ’70 e’90, l’altra con una serie di rebus letterali e manifesti di protesta visiva in cui la parola riformula il contenuto, realizzati nel 2021, lavori che in una combinazione fra grafica e significato innescano un corto circuito fra scrittura e fonetica, depistando da una comprensione univoca del messaggio.

Il titolo è una citazione del romanzo ottocentesco di Nathaniel Hawthorne dove la lettera scarlatta è la A di adultera cucita sul petto della peccatrice per marchiare la sua reputazione e la sua coscienza. Allo stesso modo i colori e le forme che animano le opere esposte sono un richiamo al tradimento dell’artista contemporaneo che predilige la commistione di linguaggi e di fonti da cui trarre ispirazione, alla monogamia artistica. Tra spartiti e segni astratti, gesto e azione, oggetti e lettere che si fanno visive, con apparenza estetica e contraddittorio contenuto linguistico, ad uno sguardo di insieme, la mostra presenta il campo di battaglia di quegli artisti che cercano l’idea nell’interazione tra linguaggi espressivi, una fucina che porta con sé un’infinità di combinazioni possibili. L’Adulterio e l’Anarchia di questa poetica sono anch’essi, ancora una volta, scarlatti… “una parola seduttiva, un rosso che si veste da sera per andare a far guai”.
Come scrive Giuseppe Garrera: “Cessata l’era dei lettori, la poesia visiva è nata come una lingua tecnologica (questa la denominazione indicata da subito da Lamberto Pignotti) con un intento chiaro: utilizzare la stessa efficacia e potenza della pubblicità, la sua forza verbo-visiva, per una guerriglia semiologica contro il suo mondo: rispedire al mittente i messaggi e i buoni acquisto con una bomba innescata che faccia deflagrare l’impostura e la finzione della favola raccontata e che disturbi le danze, riscattando le parole in libertà del magistero futurista, mortificate a vendere solo cioccolatini e bibite, per organizzare momenti di lucidità. Smascherare tutta la grammatica come modalità e ordine del profitto.”

Il saggio critico di Giuseppe Garrera L'arte è cattiva sarà disponibile in galleria.