Giovanni Franco – Chi vive muore

  • ART.TRE

Informazioni Evento

Luogo
ART.TRE
Vicolo San Bonosio, Salerno, Italia
Date
Dal al
Vernissage
13/10/2012

ore 20

Artisti
Giovanni Franco
Curatori
Stefano Taccone
Generi
arte contemporanea, personale
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Sorta di archivio in progress del rifiuto è Chi vive muore, moderno memento mori volto ad additare la contraddittoria ed ambigua relazione vita-morte che pervade la società contemporanea, ove la morte è tabù innominabile, ma anche continuamente evocata, mentre la vita è spesso ritenuta piena se coincide con i piaceri, ma è proprio l’intensificazione di questi ultimi a condurla alla fine – e quindi alla morte.

Comunicato stampa

Giovanni Franco

1982-2012
CHI VIVE MUORE
( per 30 anni )

1982-2012
trash & no stars
da tutti noi
in famiglia
( per 30 anni )

a cura di Stefano Taccone

Sabato 13 ottobre, ore 20

Associazione culturale ART.TRE, Salerno

Nel solco di una tradizione ormai ultrasecolare - inaugurata da avanguardie storiche come il Cubismo, il Futurismo ed il Dadaismo per arrivare fino ai giorni nostri – si inscrive la mostra pseudocollettiva e pseudoretrospettiva di Giovanni Franco, allorché egli la fonda su due opere in cui il rifiuto, essendo la materia prima, viene indagato tanto nella sua specifica fenomenologia, quanto in rapporto allo statuto dell’oggetto d’arte ed alla figura. Se la ricorrenza del rifiuto durante l’intero trentennio della ricerca di Franco si inscrive nella sua più generale tendenza a “ricondurre sulla terra” – come direbbe Walter Benjamin - l’oggetto, la sua pressoché schizofrenica moltiplicazione di personalità artistiche, in quanto condotta accantonando consapevolmente ogni preoccupazione di riconoscibilità - fattore invece assolutamente indispensabile per il mercato -, costituisce probabilmente una delle poche autentiche ed attualmente realizzate deviazioni da quelle che sono le tipiche istanze del sistema relativamente alla figura del soggetto “produttore”.
Sorta di archivio in progress del rifiuto è Chi vive muore, moderno memento mori volto ad additare la contraddittoria ed ambigua relazione vita-morte che pervade la società contemporanea, ove la morte è tabù innominabile, ma anche continuamente evocata, mentre la vita è spesso ritenuta piena se coincide con i piaceri, ma è proprio l’intensificazione di questi ultimi a condurla alla fine – e quindi alla morte. trash e no stars da tutti noi in famiglia consta invece di trenta souvenir incorniciati ed impacchettati che –sottratti all’altrimenti probabile destino dell’immondizia – costituiscono ciascuno lo stimolo originario per un’opera il cui completamento è demandato al supporto – economico - dell’eventuale acquirente, condicio sine qua non affinché egli ne entri in possesso.