Giorgio Forattini – Viva l’itaglia!

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO CARLO BILOTTI - ARANCIERA DI VILLA BORGHESE
Viale Fiorello La Guardia - 00197 , Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a domenica ore 9.00 - 19.00; la biglietteria chiude alle ore 18.30; lunedì chiuso dal 25 giugno al 3 settembre 2011
apertura notturna il sabato dalle ore 20 all'1 (ultimo ingresso ore 24)
apertura serale il giovedì dalle ore 19 fino alle 22 con aperitivo musicale alla Casina del Lago e apertura straordinaria della mostra per “Aperitivo ad Arte”

Vernissage
23/06/2011

ore 11 per la stampa

Contatti
Email: museo.bilotti@comune.roma.it
Biglietti

Intero 8 €; Ridotto 7 € (riduzioni e gratuità secondo la normativa vigente)

Patrocini

Promossa da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico - Sovraintendenza ai Beni Culturali

Editori
ELECTA
Artisti
Giorgio Forattini
Uffici stampa
ZETEMA, ELECTA
Generi
personale, disegno e grafica

Il tributo del Maestro della satira ai 150 anni dell’Unità d’Italia. La mostra, in occasione degli 80 anni di Forattini, è sia un suo ritorno alla città natale sia il suo modo di celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, raccontata per vignette, linguaggio spesso più efficace di tante parole.

Comunicato stampa

Il tributo del Maestro della satira ai 150 anni dell’Unità d’Italia
al Museo Carlo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese, Roma
dal 24 giugno al 18 settembre 2011

Roma, 23 giugno 2011

Dopo il successo a Palazzo Reale di Milano nel 2009 e al Castello di Ussel ad Aosta nel 2010, GIORGIO FORATTINI torna nella sua città natale, Roma, con “VIVA L’ITAGLIA” una grande mostra (l’ultima nella Capitale risale al 1988) al Museo Carlo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese, dal 24 giugno al 18 settembre 2011.

“VIVA L’ITAGLIA” è il tributo, spettacolare, allegro, visionario e irriverente che Forattini ha voluto dedicare alla ricorrenza dei 150 anni dell'Unità d'Italia. Un modo diverso di raccontare la Storia del Paese, molto spesso più efficace di tante parole. In mostra, al secondo piano del Museo, un’intera sala è dedicata al Risorgimento, con splendide tavole a colori.

La mostra ripercorre l’intera carriera dell’artista, dagli anni ’70 ad oggi. È un racconto storico-politico dell’Italia e dei principali fatti internazionali, disegnati dalla matita più graffiante della storia satirica degli ultimi decenni. Un video, all’inizio del percorso, racconta la storia di Forattini e propone filmati biografici.

Oltre agli originali delle sue vignette più famose, il percorso accompagna il visitatore in un dedalo visionario nel quale i disegni satirici sono presentati attraverso stampe digitali, gigantografie, sagome ritagliate, sculture, video, dipinti e installazioni in legno, forex, metallo, carta, cartoncino, stoffa, plastica, tela, vetro, ceramica, resina, gesso.
Quindi, non solo una mostra, ma un “teatro vivente”.

Ci sono i politici allo specchio e le pietas, le immagini più poetiche, dei personaggi già scomparsi. Ad esempio la bellissima immagine del guscio della tartaruga di La Malfa, di Berlinguer di spalle, con il volto rivolto verso il mare, i lunghi capelli mossi dal vento a mo’ di bandiera con falce e martello e la stella in volo verso il cielo. E poi Fellini, Craxi, Spadolini, Fanfani, Cossiga, e molti altri.

C’è il “Colosseo Quadrato” con tutti i Presidenti del Consiglio, della Repubblica, gli “stivaloni” in formato gigante di Craxi-Mussolini e la storia delle legislature della Prima Repubblica. Il percorso prosegue con la storia del passaggio alla Seconda Repubblica, con i personaggi principali tra cui Goria, De Mita, Andreotti, Bossi, Di Pietro.
Sono rappresentati i governi Berlusconi con la sagoma da Paperon De’ Paperoni e Prodi, curato di campagna, con la sua mortadella in superformato, le installazioni più ironiche con vignette originali, le sagome, i teatrini in 3D, le statue, gli oggetti.
Anche la scalinata che porta al piano superiore del Museo diventa l’occasione per un percorso di sagome dissacranti.

Infine ci sono le vignette originali sull'attualità politica italiana degli ultimi due anni, una carrellata di disegni e installazioni sui “mali” dell'Italia e in conclusione di percorso una sala affronta i principali temi della politica internazionale, dal 1973 a oggi: Palestina, Cina, la tragedia di Ustica, dell’Achille Lauro, gli USA, la Russia, il Muro di Berlino, il terremoto in Giappone, l’uccisione di Bin Laden, gli scandali della Chiesa.

“VIVA L’ITAGLIA” di Giorgio Forattini è un evento promosso da Roma Capitale Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali, organizzato in collaborazione con Zètema Progetto Cultura e Frassa Associati. Il catalogo è edito da Electa.

Giorgio Forattini nasce a Roma nel 1931. Dopo la licenza liceale classica frequenta sia il biennio di architettura all’Università di Roma che l’Accademia di Teatro. Nel 1953 inizia a lavorare, dapprima come operaio in una raffineria di petrolio nel nord Italia, poi come rappresentante di commercio di prodotti petroliferi a Napoli e nel sud Italia. Alla fine degli anni ’50 entra in una casa discografica, prima come venditore, poi come direttore commerciale curando la realizzazione di cataloghi di musica leggera e musica classica in Italia e negli Stati Uniti. Dalla fine degli anni ’60 opera in pubblicità come illustratore e copywriter, creando campagne pubblicitarie nazionali per la Fiat, l’Alitalia e altri importanti compagnie. A quarant’anni entra come impaginatore grafico nel quotidiano romano Paese Sera, dopo aver vinto un concorso per disegnatori di fumetti indetto dal giornale stesso. Le prime vignette di satira politica appaiono a colori nel 1973 sul settimanale Panorama della Mondadori, a cui collabora per dieci anni, e su Paese Sera nel 1974. Alla fine del ’75 lascia Paese Sera per contribuire alla fondazione del nuovo quotidiano La Repubblica di Eugenio Scalfari, collaborando al progetto grafico e come disegnatore satirico. Per sette anni collabora anche al settimanale L’Espresso di Roma e nel 1991 torna a Panorama dove collabora fino al 2009. Nel 1999, in seguito a una querela per una vignetta dell’allora presidente del Consiglio Massimo D’Alema, lascia La Repubblica e ritorna nel 2000 a La Stampa di Torino, su invito dell’editore Gianni Agnelli, cui collabora per cinque anni. Dal 2006 al 2008 pubblica sul quotidiano Il Giornale di Milano. Dal 1 agosto 2008 a fine 2009 collabora col gruppo QN – Quotidiani Nazionali: Il Giorno, La Nazione e Il Resto del Carlino. Dalla sua produzione di oltre diecimila vignette, sono stati pubblicati, dal 1974 ad oggi, 50 libri editi da Mondadori, che hanno venduto più di tre milioni di copie. Nella sua lunga carriera ha ricevuto molti premi, tra i quali: Il Premiolino, il premio di Umorismo di Bordighera, quello di Tolentino e il premio di satira di Forte dei Marmi, nel quale ha anche fatto parte della giuria per diversi anni. Il premio Hemingway, il premio Pannunzio a Torino, il Premio Speciale Ischia Internazionale di Giornalismo, il Premio Acqui Storia. Numerosi i riconoscimenti, tra cui la cittadinanza onoraria del Libero Comune di Zara in Esilio, la civica benemerenza a Trieste e la cittadinanza onoraria ad Asti. Nel 1997 ha ricevuto l’Ambrogino d’oro dal Comune di Milano. Nel 2011 a Gallipoli vince il premio Barocco.