Gio’ Pomodoro

Informazioni Evento

Luogo
EDUARDO SECCI FIRENZE
Piazza Goldoni, 2 , Firenze, Italia
Date
Dal al

martedì - sabato, 10.00 - 13.30 / 14.30 - 19.00; Inaugurazione: venerdì, 16 settembre, 11.00 - 20.00

Vernissage
16/09/2022

ore 11

Artisti
Giò Pomodoro
Generi
arte contemporanea, personale
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Le sale di Eduardo Secci Firenze presentano la retrospettiva dedicata a Gio’ Pomodoro (1930, Orciano di Pesaro – 2002, Milano), con il testo critico di Sergio Risaliti. La mostra sancisce la collaborazione tra Eduardo Secci e l’Archivio Gio’ Pomodoro, che intende valorizzare e promuovere il lavoro dell’artista nel panorama italiano e internazionale.

Comunicato stampa

La galleria Eduardo Secci è lieta di annunciare la retrospettiva dedicata a Gio’ Pomodoro, con il testo critico di Sergio Risaliti, negli spazi espositivi di Firenze, dal 16 settembre al 23 dicembre 2022.
A ventisei anni dall’ultima rassegna - tenutasi nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio -, la mostra segna il ritorno del Maestro nella città di Firenze. Si tratta del primo progetto presentato al pubblico con cui Eduardo Secci e l’Archivio Gio’ Pomodoro avviano la loro collaborazione, che intende valorizzare e promuovere il lavoro dell’artista nel panorama italiano e internazionale.
L’occasione - volta alla conoscenza e alla diffusione della ricerca artistica di uno dei principali protagonisti della scultura del Novecento - si inserisce nel programma di iniziative della Florence Art Week, dal 16 al 24 settembre 2022.
Tra la fine degli anni Cinquanta e tutti i Sessanta, Gio' Pomodoro (1930, Orciano di Pesaro - 2002, Milano) è una figura centrale della scultura internazionale, che si distingue per le sue invenzioni, sperimentazioni e capacità di coniugare teoria e prassi.
L’idea delle serie Tensioni dapprima e Folle successivamente - con forme determinate dal disporsi di teli solidificati con gesso liquido e fuse in bronzo, ma anche realizzate con poliestere e marmo -, è un’azione che precorre ogni esperimento del movimento Anti-Form. Allo stesso modo, le grandi opere Soli destinate agli spazi pubblici del paesaggio urbano rappresentano una concezione “civile” della scultura tutt’oggi insuperata.

La retrospettiva sarà visibile anche on-line: www.eduardosecci.com/it/exhibitions.

Sergio Risaliti è direttore del Museo Novecento di Firenze.

Gio’ Pomodoro (1930, Orciano di Pesaro - 2002, Milano)

Gio’ Pomodoro nasce nel 1930 a Orciano di Pesaro. Nel 1954 si trasferisce con la famiglia a Milano.
Qui espone insieme al fratello Arnaldo alla Galleria del Naviglio. Nel 1956 è invitato per la prima volta alla Biennale di Venezia, dove presenta i lavori eseguiti a partire dal 1954: gli argenti fusi su osso di seppia dedicati al poeta Ezra Pound. Inizia a collaborare con la rivista “Il Gesto” e partecipa alle mostre del gruppo “Continuità” con il fratello, Fontana, Dorazio, Novelli, Perilli, Tancredi e Turcato. Nel 1958 la personale alla Galleria del Naviglio viene presentata da Gio Ponti. In questo periodo si stacca dal gruppo che si organizza intorno alla rivista “Il Gesto” e inizia la serie Fluidità contrapposta che espone a Documenta II a Kassel nel 1959. Dal 1958 lavora alle Superfici in Tensione con cui vince il premio per la scultura, insieme ad Anthony Caro, alla prima Biennale per Giovani Artisti a Parigi nel 1959. Nel 1961 tiene un’importante mostra alla Galerie Internationale di Parigi e nel 1962 espone alla Galleria Blu di Milano e alla XXXI Biennale di Venezia con una sala personale. Nel 1964 la Tate Gallery di Londra acquista l’opera One. L’artista realizza alcune grandi opere della serie Folle e dal 1965 inizia a lavorare ai Radiali e ai Quadrati. Nel biennio 1966-67, dopo i viaggi negli Stati Uniti, esegue Black Liberator, dedicato ai neri d’America.
D’ora in poi, per i successivi dieci anni, Gio’ Pomodoro predilige la pietra e il marmo, e trasforma le tensioni in torsioni. Inizia la serie degli Archi, dei Soli, dei Contatti, che realizza nello studio di Querceta, in Versilia. Nel 1974 i nuovi cicli sono esposti alla Galleria del Naviglio di Milano e alla prima antologica alla Loggetta Lombardesca di Ravenna, cui seguono due anni più tardi le personali al Castello dell’Imperatore di Prato e al Musée d’Ixelles di Bruxelles. Nel 1977 realizza la prima grande opera pubblica, Piano d’uso collettivo, nata da un progetto condiviso con gli abitanti di Ales in Sardegna e dedicata ad Antonio Gramsci. Nel 1978 realizza le scenografie dell’opera di Verdi “La forza del destino", rappresentata all’Arena di Verona e allestisce una sala personale alla Biennale di Venezia. Nel 1979 inizia la progettazione dell’opera monumentale Teatro del Sole - 21 Giugno, Solstizio d’Estate, una piazza-fontana dedicata a Goethe per la città di Francoforte.
Nel 1980 progetta la scenografia per il “Flauto magico” di Mozart messo in scena alla Fenice di Venezia. Nel 1984 è nuovamente presente alla XLI Biennale di Venezia e inaugura a Pisa un’antologica nelle sale di Palazzo Lanfranchi. Dallo studio dei testi di Károly Kerényi sul mito e la religione greca, nasce il ciclo di Hermes, presentato nel Palazzo Civico di Lugano nel 1985. Nello stesso anno, nella villa La Favorita, a Lugano, è installata l’opera Montefeltro, i passi e il volgersi. Nel 1989 l’artista presenta un’importante personale alla Rotonda della Besana di Milano a cura di Guido Ballo. Nello stesso anno in piazza Adriano, a Torino, è collocato il bronzo Sole Aerospazio.
Nel 1991 a Taino, sul Lago Maggiore, si inaugura il complesso monumentale Luogo dei Quattro Punti Cardinali. Nel 1993 la Genia Schreiber University Art Gallery di Tel Aviv ospita una personale dello scultore e l’opera Scala Solare - Omaggio a Keplero è collocata davanti all’università. Nel 1994 è invitato a partecipare alla mostra “The Italian Metamorphosis, 1945-1968” al Guggenheim Museum di New York. Nel 1995 espone le sue opere più significative in Inghilterra allo Yorkshire Sculpture Park e nel 1996 presenta sculture e grandi acquerelli a Palazzo Vecchio a Firenze. Come ospite d’onore partecipa alla VII Biennale del Cairo nel 1998, e a Genova nel 2001 inaugura l’opera Sole - agli Italiani nel mondo sul Molo dei Mille.
Nel 2002 Gio’ Pomodoro riceve il premio alla carriera Lifetime Achievement Award in Contemporary Sculpture. Muore a Milano nel dicembre dello stesso anno.
Negli anni successivi vengono inaugurate alcune significative opere pubbliche ideate dallo scultore per la collettività: nel 2003 Vela a Sestri Levante; nel 2004 a Orciano di Pesaro la piazza da lui progettata nel 1986 e Sole deposto; sempre nel 2004 gli eredi donano La figlia del sole alla città di Forte dei Marmi, infine, nel 2005 Frammento di vuoto a Carbonia. Nel 2018 la Galleria Nazionale delle Marche, Palazzo Ducale di Urbino apre, per la prima volta, le porte del museo al contemporaneo con la mostra Gio’ Pomodoro - panta rei.

La galleria Eduardo Secci si trova a Firenze, dove è stata fondata nel 2013, e a Milano con due sedi inaugurate nel 2021 e 2022. Il suo doppio programma affianca alle mostre della galleria d’arte le proposte espositive dello spazio sperimentale indipendente NOVO.