Gianni Versace. Terra Mater. Magna Graecia Roots Tribute
L’esposizione intreccia moda, arte e archeologia mettendo in dialogo il linguaggio creativo del fondatore della Maison Versace con le radici della Magna Grecia, è curata da Sabina Albano e Fabrizio Sudano.
Comunicato stampa
Apre da domani al pubblico la mostra Gianni Versace. Terra Mater. Magna Graecia Roots Tribute, promossa dal Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, diretto da Fabrizio Sudano, in occasione degli ottant’anni dalla nascita di Gianni Versace.
L’esposizione, che intreccia moda, arte e archeologia mettendo in dialogo il linguaggio creativo del fondatore della Maison Versace con le radici della Magna Grecia, è curata da Sabina Albano e Fabrizio Sudano ed è in programma dal 19 dicembre 2025 al 19 aprile 2026. La mostra si configura come un omaggio alla forza simbolica e all’immaginario classico che hanno attraversato l’opera dello stilista restituendo il legame profondo tra la sua visione creativa e la cultura antica della sua terra natìa.
Il percorso espositivo si sviluppa nel piano mostre del Museo e si articola in diverse sezioni tematiche, tra cui Città Madre, Visioni del Sud, Codice Versace, una ricostruzione del suo studio e un nucleo dedicato ai bozzetti per il costume e il balletto, testimonianza delle collaborazioni con Maurice Béjart, John Cox e Roland Petit.
Attraverso una selezione di oltre 400 pezzi, fra abiti, accessori, complementi di arredo appartenenti alla Home Collection e materiali d’archivio, provenienti da collezioni private, la mostra ricostruisce l’estetica di Gianni Versace, la sua costante ispirazione al mondo greco-romano, dai motivi a Meandro alla figura della Medusa, icona della Maison e simbolo di potente bellezza apotropaica.
In dialogo con i reperti archeologici della Magna Grecia e della Calabria protostorica, romana, tardo antica e bizantina, l’allestimento crea un percorso immersivo che mette in scena la continuità tra mito e modernità, tra classicità e linguaggio contemporaneo.
Nell’esposizione, i capi e gli accessori realizzati dallo stilista reggino sono affiancati da una selezione di reperti archeologici, in un intreccio di suggestioni visive che ne disvelano i richiami all’antico; ornamenti in bronzo e in argento, ceramiche figurate, affreschi, decorazioni architettoniche e sculture offrono un piccolo ma significativo spaccato sul complesso linguaggio culturale del mondo antico, con particolare riferimento proprio a quelle tipologie di oggetti e iconografie che ispirarono le creazioni di Gianni Versace. Tra i reperti più significativi, la lastra in stucco proveniente dalla chiesa di Santa Maria Theotokos di Terreti (RC), risalente al XI secolo d.C. che torna ad essere esposta dopo più di 15 anni, i frammenti di affresco con figure di pesci dalle Terme Romane di Reggio Calabria, del I-II secolo d.C., nuovamente visibili dopo un accurato intervento di restauro e una statuetta femminile in terracotta, con lunga veste e mantello, proveniente da Rosarno (RC).
L’allestimento è arricchito da reperti provenienti dal Museo Archeologico Nazionale della Siritide di Policoro (MT), tra cui un’antefissa con volto di Medusa e una Pelike (vaso per contenere liquidi) a figure rosse, entrambe di IV secolo a.C., eccezionalmente esposti a Reggio Calabria come frutto di una sinergica collaborazione tra luoghi e istituti della cultura.
“Con questa mostra abbiamo voluto riportare Gianni Versace alle sue radici, restituendo il dialogo profondo che la sua visione creativa ha sempre intrattenuto con la storia e con l’identità culturale della Calabria” ha dichiarato Fabrizio Sudano, Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria e curatore. “Il MArRC ha realizzato questo progetto come un ponte simbolico tra antico e contemporaneo: da un lato le collezioni del Museo reggino, che ospita i Bronzi di Riace e numerose testimonianze figurative della Magna Grecia; dall’altro l’immaginario di uno stilista che ha saputo trasformare quei riferimenti in un linguaggio estetico riconosciuto in tutto il mondo. La forza di questa esposizione risiede nel mostrare come la classicità non sia un patrimonio immobile, bensì una riserva inesauribile di significati che continua a ispirare l’arte e la creatività contemporanea. Siamo orgogliosi di presentare un percorso che intreccia memoria, identità e innovazione, offrendo alla comunità e ai visitatori uno sguardo nuovo sul legame tra il nostro territorio e uno dei suoi figli più illustri”.
La maggior parte dei capi appartiene alla Private Collection di Antonio Caravano, così come tutta la Home Collection – dalle sedute ai cuscini, dalle lampade ai piatti decorati – e alla Fashion Archive di Franco Jacassi, fra cui la splendida serie di bottoni, oltre alla collezione di Tonino Serranò.
“La mostra nasce con l’intento di restituire Gianni Versace nel contesto culturale che ne ha profondamente orientato la visione creativa, evidenziando il rapporto strutturale e non episodico che la sua opera ha intrattenuto con l’eredità dell’Antico”. Ha affermato Sabina Albano, curatrice “Il dialogo tra il repertorio dello stilista e le collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria consente di rendere esplicita la complessità del suo linguaggio iconografico, fondato su una conoscenza attenta e consapevole delle forme, dei simboli e dei miti della Magna Grecia. Realizzare questo progetto espositivo all’interno del Museo significa ricondurre Versace al luogo della sua memoria e delle sue radici più profonde, dove l’osservazione diretta dei reperti archeologici ha contribuito alla formazione di un immaginario capace di tradurre la classicità in un codice espressivo contemporaneo”.
La mostra è patrocinata dalla Regione Calabria, dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria e dalla Calabria Film Commission.
“La mostra è un tributo straordinario a due simboli potentissimi sui quali si fondano l’identità e la storia della nostra città di Reggio Calabria. La bellezza eterna, che attraversa i secoli, dei Bronzi di Riace, e delle altre meraviglie custodite nel Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, che s’intrecciano con l’eleganza e la creatività di un mito della moda italiana nel mondo come Gianni Versace. Un connubio di eccellenze che trasforma la nostra città in una capitale dell’arte e della moda, restituendo e rinsaldando il legame tra queste due icone e le loro radici reggine e magnogreche. Siamo felici di poter sostenere questo progetto di altissima qualità che si fonda sul binomio tra arte antica e contemporanea, celebrando le meraviglie di questa terra e proiettandole al centro della scena culturale internazionale”. Ha evidenziato Giuseppe Falcomatà, Sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria.
Anton Giulio Grande, Presidente della Calabria Film Commission, ha dichiarato “Plaudo all’iniziativa che si tiene in un luogo di cultura internazionale qual è il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. Per di più nella città natale di Gianni Versace, sua sublime fonte ispirazione, con la Medusa simbolo della maison; così attraverso il suo genio creativo Gianni Versace l’ha portata nel mondo rendendola eterna”.
Il percorso è inoltre arricchito da materiali provenienti dall’Archivio di Stato di Reggio Calabria, diretto da Angela Puleio, che ha prestato i registri anagrafici riguardanti la famiglia Versace, ma anche da documenti inediti quali libri, bozzetti, manifesti, cataloghi, appunti, polaroid e interviste, che documentano la costruzione del linguaggio creativo del designer e permettono di approfondire la genesi del suo progetto estetico. Contribuiscono alla lettura dell’opera di Versace le testimonianze dei suoi principali collaboratori: Bruno Gianesi, capo Ufficio Stile e autore di numerosi costumi per il balletto, e Manuela Brambatti, disegnatrice impegnata anche nella Home Collection.
Tra gli elementi centrali dell’allestimento figurano una scultura lignea del maestro Marcos Marin, appartenente alla serie “Paraphrase Project” e caratterizzata da tagli di ispirazione OpArt, collocata nella Piazza Orsi, sita all’interno del Museo e un’opera del maestro di origine reggina Natino Chirico, che ha voluto contribuire esponendo una tela dedicata all’amico d’infanzia Gianni Versace, appositamente creata per l’occasione.
Completano l’esposizione le fotografie di Roberto Orlandi, che raccontano gli inizi, le collaborazioni, le copertine e le modelle di spicco degli anni ’90 vestite da Versace, insieme a una selezione di ritratti più intimi che offrono nuove prospettive sulla sua figura. E ancora, due ritratti emblematici e complementari dello stilista, firmati da Helmut Newton e da Alice Springs.
L’esposizione si articola, quindi, come un racconto che restituisce Gianni Versace quale interprete colto e innovatore, capace di trasformare la cultura del passato in un alfabeto visivo moderno e universale. Il progetto espositivo, accompagnato da un catalogo edito da Rubbettino, di prossima pubblicazione, rafforza e valorizza il ruolo del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria come polo di dialogo tra arte antica e creatività contemporanea, stringendo ancor di più il proprio legame con il territorio.
Si inaugura oggi anche il progetto “GIANNI VERSACE TERRA MATER - IL TRIBUTO DELLA CITTA’ DI REGGIO CALABRIA”, un racconto plurale dello stilista Gianni Versace fortemente voluto dal Direttore Sudano, costruito come rete di istituzioni – musei, archivi, scuole, università – che uniscono le proprie risorse per creare una narrazione condivisa, capace di restituire la complessità di una figura emblematica per la città di Reggio Calabria.
Tra questi, il progetto educativo del Polo Liceale “T. Campanella – M. Preti – A. Frangipane”, diretto da Lucia Zavettieri, partner della mostra grazie a un protocollo d’intesa con il Museo. Il percorso ha coinvolto studenti del Liceo Classico, Artistico e della sede carceraria in attività di ricerca, produzione multimediale e realizzazione di manufatti artistici ispirati a Gianni Versace, alla Medusa e alla cultura magno-greca. Le opere – tra abiti, installazioni, pannelli pittorici, elaborati grafici e ceramici, inclusa una Medusa tattile – sono esposte negli spazi del Museo come rassegna in progress, testimoniando il valore formativo e culturale del dialogo tra scuola, territorio e patrimonio.
Seguirà nei prossimi mesi la presentazione dei percorsi condivisi, tra cui la collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Design dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, dal titolo “Mediterranee. Architettura e design per Gianni Versace”, con l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, con l’Ordine degli Architetti PCC di Calabria e Sicilia e con gli altri attori del territorio, in un laboratorio di cultura condivisa permanente, dove la collaborazione tra enti pubblici e privati non è un fine, ma uno strumento per raccontare l’artista come interprete capace di trasformare le sue radici in un codice estetico universale.
La mostra, quindi, non celebra soltanto il Mito, ma lo riconnette al territorio che lo ha generato e ne fa attrazione delle istituzioni culturali cittadine: Reggio Calabria e il Sud come fonte d’ispirazione, come matrice creativa ed estetica.
*La mostra Gianni Versace Terra Mater - Magna Graecia Roots Tribute non è associata a Gianni Versace Srl e/o alla famiglia Versace.