Gianni Moretti – Esercizi d’alleanza
Harlem Room eredita l’esperienza maturata a New York presso l’Harlem Studio Fellowship by Montrasio Arte, residenza internazionale per artisti sita nel quartiere di Harlem a New York.
Comunicato stampa
Martedì 19 novembre ore 18.30, presso la galleria Montrasio Arte a Milano, nell’Harlem Room, inaugura la mostra Esercizi d’alleanza di Gianni Moretti (Perugia, 1978). Harlem Room eredita l’esperienza maturata a New York presso l’Harlem Studio Fellowship by Montrasio Arte, residenza internazionale per artisti sita nel quartiere di Harlem a New York. HR ha l’aspetto di un solido irregolare con una dominante in grigio perché è il colore dell’esistenza coniugata col pensiero di chi è motivato e crede nella bontà del fare. HR preserva la memoria dell’autorimessa dotata di porta basculante aperta alla strada, officina per le idee pensate ad hoc per dare spazio alla creazione e alla sperimentazione.
La mostra Esercizi d’alleanza propone un nuovo ciclo di lavori realizzati da Gianni Moretti. Si tratta di una produzione in gran parte inedita, calibrata sull’ambiente dell’Harlem Room. Per questa ragione l’artista ha pensato a un’installazione peculiare per mettere in luce il mistero dell’unione, la sua inafferrabile fluidità.
Le opere si articolano in due serie che si distinguono per tecnica e materiali: la prima sarà composta da una decina di pezzi in velluto inciso applicato su plastica di misure variabili; la seconda consta di un ciclo di monotipi d’inchiostro tipografico su carta velina. Entrambe le serie affrontano e sviluppano lo stesso tema: l'unione. Due organismi la cui unione determina la nascita e crescita di un piccolo mondo, un universo in espansione che sembra nascere proprio dalla fusione di questi due piccoli corpi. Una genesi in cui non sono ben chiari i confini tra relazione e legame. All'interno di questo piccolo mondo avviene una seconda nascita, un'efflorescenza: il giglio. Il valore simbolico del giglio nella cultura cattolica è noto: la purezza. Meno conosciuto invece il suo valore simbolico in ambito pagano: la morte. Con il suo pallore questo fiore si staglia nel buio più profondo come un presagio di fine ineluttabile. In questo modo qualsiasi generazione, qualsiasi nascita, porta in sé il seme della sua fine. Le due serie di lavori sono pensate come complementari l'una all'altra, non conseguenti ma intersecanti. I lavori esposti indagano vari momenti di questo processo di costruzione.
L’esposizione è testimoniata da un prezioso volume a fisarmonica. Questa impaginazione consente di documentare l’indirizzo creativo nella sua interezza, lungo pagine tangenti che mettono in sequenza le singole immagini, stabilendo così una possibile linea di relazione.