Gianni Dessì – Ars Tua Vita Mea

Informazioni Evento

Gianni Dessì, uno dei protagonisti della scena artistica italiana dagli anni ’80, presenterà l’intervento site specific Ars Tua Vita Mea, pensato come omaggio all’opera di Ettore Guatelli.

Comunicato stampa

Guatelli Contemporaneo, la rassegna di Arte contemporanea del Museo Ettore Guatelli, è lieta di annunciare l’inaugurazione
della nuova mostra di Gianni Dessì, uno dei protagonisti della scena artistica italiana dagli anni ’80, che sabato 20
settembre alle ore 18.00 presenterà l’intervento site specific Ars Tua Vita Mea, pensato come omaggio all’opera di Ettore
Guatelli.
Dessì riconosce nel Museo Guatelli “un umanissimo luogo del sacro”, dove gli oggetti raccolti e custoditi diventano “testimoni
muti, memori di chi li ha creati, posseduti e usati”. Tracce di vita quotidiana – strumenti di lavoro, di sopravvivenza, di gioco
– che Ettore ha salvato dall’oblio, resuscitandoli attraverso il suo sguardo poetico e visionario, capace di trasformarli in
un racconto universale.
Con Ars Tua Vita Mea, Dessì si inserisce in questo paesaggio di memoria e pietas, instaurando un dialogo profondo con
la collezione.
L’intervento di Dessì nel nuovo spazio espositivo del Museo Guatelli intende, infatti, rintracciare lo spirito del luogo
provando a raccontarlo per mezzo della compostezza della forma.
La sua installazione diventa così un tributo al custode che ha saputo dare nuova vita agli oggetti e un’occasione per
riflettere sul rapporto tra arte e memoria.
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Gianni Dessì nasce a Roma nel 1955, dove vive e lavora. Nel 1976 si diploma all’Accademia di Belle Arti. Nel 1979 tiene la prima
mostra personale alla Galleria Ugo Ferranti. Del 1984 espone alla mostra Ateliers, in occasione della quale insieme agli altri
artisti della Nuova Scuola Romana apre al pubblico il suo studio nell’ex pastificio Cerere nel quartiere di San Lorenzo, luogo
che diviene allora centro vitale della cultura artistica nazionale e internazionale. Partecipa alla Biennale di San Paolo (1981),
alla Biennale di Parigi (1982), alla Biennale di Venezia (1984, 1986) e alla Quadriennale di Roma (1986). Numerose le mostre
personali presso gallerie italiane (Ugo Ferranti, Gian Enzo Sperone, Alessandro Bagnai, Galleria Otto, Galleria dello Scudo) e
straniere (Folker Skulima, Sperone Westwater, Triebold, Volker Diehl, Galerie Di Meo). Dopo la grande retrospettiva al MACRO
di Roma (2006), si ricordano tra le ultime importanti personali: Tutto in un fiato al Musée d’Art moderne de Saint- Etienne
(2011); Senza titolo al Museum Biedermann di Donaueschingen (2012-2013); View Vista alla New York University (2013);
Gianni Dessì al Parkview Green di Pechino nell’ambito del progetto Bridging Asia-Europe (2017); Tutto insieme al Museo d’arte
contemporanea di Lissone (2014); TuttoPieno al Museo dell’Arte Classica, La Sapienza Università di Roma (2022) e Terra,
terre, al Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria (2024). Molte le collaborazioni teatrali, tra cui, con Peter Stein/ Claudio
Abbado per il Parsifal di Wagner a Salisburgo per il Festival di Pasqua (2002), sempre con Stein al Teatro La Scala di Milano
per Il castello del Duca di Barbablù di Bela Bartok (2008), con Marcello Panni all’Opera di Roma per il Cordovano di Petrassi
(2004),con Stefano Scodanibbio per Il cielo sulla terra (2006) e con Alessandro Solbiati per Il suono giallo al Comunale di
Bologna (2015).