Gianfranco Baruchello – Perdita di qualità

Informazioni Evento

Luogo
EX MAGAZZINI GENERALI
Via della Cinta Esterna, 48/50, Livorno, Italia
Date
Dal al
Vernissage
13/04/2013

ore 18-21

Contatti
Email: info@caricomassimo.it
Patrocini

CARico Massimo e la Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno
in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e con l'Archivio di Stato di Livorno
con la compartecipazione del Comune di Livorno

Artisti
Gianfranco Baruchello
Generi
arte contemporanea, personale
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Gianfranco Baruchello realizza a Livorno un progetto inedito, ideato per CARico MAssimo e concepito all’interno dello spazio degli ex Magazzini Generali. Il lavoro parte da una sollecitazione: una serie di documenti dell’Archivio di Stato della città che Baruchello ha potuto rivedere dopo circa cento anni di conservazione. I documenti sono riemersi gravemente danneggiati per danni subiti nel corso del tempo.

Comunicato stampa

Gianfranco Baruchello

PERDITA DI QUALITÀ/PERDITA D'IDENTITÀ

Sabato 13 aprile 2013 dalle 18.00 alle 21.00
Sede di CARico Massimo, Livorno
13 aprile – 15 giugno 2013

Gianfranco Baruchello realizza a Livorno un progetto inedito, ideato per CARico MAssimo e concepito all'interno dello spazio degli ex Magazzini Generali.
Il lavoro parte da una sollecitazione: una serie di documenti dell'Archivio di Stato della città che Baruchello ha potuto rivedere dopo circa cento anni di conservazione. I documenti sono riemersi gravemente danneggiati per danni subiti nel corso del tempo.

Si tratta di un album di fotografie di persone che tra gli anni Venti e Cinquanta (presumibilmente) furono coinvolte in operazioni di sorveglianza da parte della polizia per motivi politici.

Baruchello ha deciso dunque di intervenire su questi materiali d’archivio che il tempo ha sottoposto a un irreversibile processo di perdita di qualità. Le fotografie, oramai quasi illeggibili, sono state ingrandite e fatte diventare testimonianze attuali delle azioni della memoria e soprattutto dell’oblio. Alla perdita di qualità risponde, in questa mostra, una restituzione di presenza e memoria. Chi sono o sono stati questi personaggi? Se sorvegliati per motivi politici, quali erano state le accuse? Aderenza a un partito, a una idea o a un ideale?

Il progetto si inserisce all'interno della ricerca sulla “perdita di qualità” che dai primi anni Settanta Baruchello ha introdotto per sottoporre fotografie, ritratti e autoritratti, materiali a stampa del mondo della comunicazione di massa a riproduzioni con fotocopiatrice, in numerosi passaggi, fino alla perdita dell’immagine di partenza.

A questa componente visiva della mostra ne è affiancata una sonora. Baruchello è tornato a un testo di Antonio Gramsci (scritto per il Congresso del Partito Socialista che si tenne a Livorno dal 15 gennaio del 1921, intitolato “Il Congresso di Livorno” e pubblicato su Ordine Nuovo, il 13 gennaio dello stesso anno), ed è intervenuto su di esso. Baruchello ha modificato la struttura del testo originale eliminando i nessi grammaticali ovvero articoli, ausiliari e preposizioni. Il testo così trasformato è stato poi letto dall’artista quasi sottovoce e registrato. La voce riempie dunque lo spazio espositivo di una dimensione immateriale simile alla memoria che riemerge attraverso le fotografie.
La mostra, che si concluderà nel mese di giugno, avrà poi una ulteriore tappa a Roma, presso la Fondazione Volume! nel mese di settembre 2013 dove sarà ripensata e presentata con un nuovo allestimento.
Accompagna le due mostre il catalogo a cura dell'associazione CARico MAssimo e edito dalla Fondazione Volume! con testi di: Achille Bonito Oliva, Gianfranco Baruchello, Carla Subrizi, Silvano Manganaro, Paolo Emilio Antognoli, Massimo Sanacore.

Gianfranco Baruchello (Livorno, 1924) vive e lavora a Roma e a Parigi. Pittore, film e video maker, scrittore, la sua ricerca comprende l’activity, l’assemblage, happening e eventi effimeri. Ha partecipato alle mostre Collages et objets, Parigi, e New Realists, New York (1962), a dOCUMENTA 6 (1977) e 13 (2012), a diverse edizioni della Biennale di Venezia, a mostre personali e collettive a Roma, Milano, New York, Parigi, Francoforte, Monaco, Chicago, Bruxelles e Berlino.
Baruchello ha descritto il suo lavoro come la creazione di spazi all’interno dei quali le contraddizioni possono non soltanto coesistere ma fondersi in una serie di piccoli sistemi da proporre come alternative ai grandi sistemi delle religioni, della politica, delle ideologie.