Giacinta Di Battista – Tutela il paesaggio

  • FURBA

Informazioni Evento

Luogo
FURBA
Via Tripio 145, Guardiagrele, Italia
Date
Dal al

Martedì - Venerdì 17-20
Sabato e Domenica 11-13 17-20
Fuori orario su appuntamento

Vernissage
07/05/2023
Artisti
Giacinta Di Battista
Generi
arte contemporanea, personale
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/f urbä/ presenta il progetto dell’artista Giacinta Di Battista, Tutela il paesaggio.

Comunicato stampa

TUTELA IL PAESAGGIO | GIACINTA DI BATTISTA
a cura di SIMONE MARSIBILIO

“La Repubblica promuove la cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.”
Articolo 9 della Costituzione Italiana

/f urbä/ presenta il progetto dell’artista Giacinta Di Battista, Tutela il paesaggio.

I lavori presentati sono l’ultima produzione nata da un dialogo e una ricerca di emozioni con il paesaggio, partendo dall’art. 9 della Costituzione Italiana, che ha il senso di promuovere e innestare una reazione nel nostro collettivo sociale.

Nell’arte l’immaginario collettivo tutela il paesaggio e lo fa con i propri mezzi, con i propri segni facendolo diventare il loro diritto di vivere in maniera gradevole portando benessere e piacere di essere come esseri umani.

Nelle opere di Giacinta Di Battista il suo segno distintivo è evidente e si lega con la terra riportando a galla ogni sua visione del paesaggio vissuto e appartenuto. Queste opere hanno l’idea di essere degli scrigni artigianali e nell’immaginario contemporaneo un qualcosa di tecnologico, una visione ricercata dei suoi paesaggi andando a risaltare quel segno e quel particolare personalizzandolo con una pulitura del pennello all’interno del telaio.

La mostra è di carattere enunciativa, descrivendo il nostro ruolo nella tutela del paesaggio come componenti di un’orchestra che solamente insieme possono riuscire nell’obiettivo comune.

/f urbä/
Via Tripio 145,
Guardiagrele (Ch)

Dal 07.05 al 01.06.2023

Opening 7 Maggio 2023 dalle ore 10:00 alle 20:00
INGRESSO LIBERO

Orari
Martedì - Venerdì 17-20
Sabato e Domenica 11-13 17-20
Fuori orario su appuntamento
Contatti:
Cell. 3286959165
[email protected]

Note biografiche
Giacinta Di Battista. Nata a Pennapiedimonte (Ch) nel 1960, vive e lavora ad Ari. Dopo aver iniziato l’attività artistica da autodidatta, decide di intraprendere un cammino di conoscenza del linguaggio visivo che le permette di esprimersi con più consapevolezza e determinazione. Per questo continua la sua formazione artistica presso la Scuola di pittura di Gabriella Capodiferro a Chieti. Qui con entusiasmo crescente sperimenta materiali e tecniche, approfondisce l’opera dei maestri storici a lei più congeniali, misura la propria capacità creativa, giungendo alla realizzazione di un primo nucleo di lavori. Nasce così una linea di ricerca che l’ha portata a un linguaggio astratto attraverso esercizi di stile prima figurativo, poi geometrico.
Negli ultimi anni ha partecipato a collettive quali il Museo Casa Natale di Gabriele D’Annunzio a Pescara, il Museo Archeologico La Civitella e il Museo Universitario a Chieti. Nel 2016 è stata tra gli invitati alla rassegna Arte no Caste, progetto espositivo “senza etichette” che ha fatto parte del calendario eventi per la 722° Perdonanza Celestiniana.
Negli anni ha collaborato con questa e altre importanti iniziative organizzate dall’associazione culturale M.G.C. (Movimento del Guardare Creativo). Sempre nel 2016 ha tenuto una sua sala personale presso il Mu.Mi. (Museo Michetti) di Francavilla al mare, nell’ambito della manifestazione “Hesperion”, organizzata dalle associazione A.R.I.A. e Moti Armonici. Di particolare prestigio la sua partecipazione alla mostra New Code, tenutasi presso il Castello Estense di Ferrara nel 2013. Nel 2018 Mostra personale “Evoluzione nel colore” presso il Mediamuseum di Pescara. Nel 2019 ha partecipato ad una rassegna internazionale d’arte contemporanea organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda. Nel 2020 è presente a Mantova nella collettiva Gabriella Capodiferro cum discipolis organizzata dall’associazione M.G.C. e dalla Galleria Arianna Santori a cura di Chiara Strozzieri.
“Il punto di partenza è la preparazione del supporto, un momento di dedizione fondamentale per gettare le basi della buona pittura: Di Battista impiega un’imprimitura naturale su tutte le tele, riprendendo una tecnica che ci riporta ai fasti della pittura italiana del quattrocento, tanto ben spiegata da Cennino Cennini ne il Libro dell’arte. Al di là dei vantaggi pratici, primo fra tutti l’uniformità della superficie che aiuterà la stesura e l’armonizzazione tonale dei colori, la cosa più importante è la relazione che si stabilisce tra la pittrice e l’oggetto artistico. La pratica artigianale del preparare la tela crea un primo contatto fisico e già la superficie prende ad essere estensione del pensiero. In un secondo interviene il gesto.” C.S.
“Nell’ambito del rapporto linea, segno e superficie le composizioni si situano come gestualità istintiva e spontanea dove il colore assume il compito ordinatore pur nella espressività di una cromia cruda senza modulazione ma atta a sostenere, con la propria staticità, la dinamica vitale della linea e del segno in continue modificazioni di spessori e percorsi.” G.C.

Note biografiche
Giacinta Di Battista. Nata a Pennapiedimonte (Ch) nel 1960, vive e lavora ad Ari. Dopo aver iniziato l’attività artistica da autodidatta, decide di intraprendere un cammino di conoscenza del linguaggio visivo che le permette di esprimersi con più consapevolezza e determinazione. Per questo continua la sua formazione artistica presso la Scuola di pittura di Gabriella Capodiferro a Chieti. Qui con entusiasmo crescente sperimenta materiali e tecniche, approfondisce l’opera dei maestri storici a lei più congeniali, misura la propria capacità creativa, giungendo alla realizzazione di un primo nucleo di lavori. Nasce così una linea di ricerca che l’ha portata a un linguaggio astratto attraverso esercizi di stile prima figurativo, poi geometrico.
Negli ultimi anni ha partecipato a collettive quali il Museo Casa Natale di Gabriele D’Annunzio a Pescara, il Museo Archeologico La Civitella e il Museo Universitario a Chieti. Nel 2016 è stata tra gli invitati alla rassegna Arte no Caste, progetto espositivo “senza etichette” che ha fatto parte del calendario eventi per la 722° Perdonanza Celestiniana.
Negli anni ha collaborato con questa e altre importanti iniziative organizzate dall’associazione culturale M.G.C. (Movimento del Guardare Creativo). Sempre nel 2016 ha tenuto una sua sala personale presso il Mu.Mi. (Museo Michetti) di Francavilla al mare, nell’ambito della manifestazione “Hesperion”, organizzata dalle associazione A.R.I.A. e Moti Armonici. Di particolare prestigio la sua partecipazione alla mostra New Code, tenutasi presso il Castello Estense di Ferrara nel 2013. Nel 2018 Mostra personale “Evoluzione nel colore” presso il Mediamuseum di Pescara. Nel 2019 ha partecipato ad una rassegna internazionale d’arte contemporanea organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda. Nel 2020 è presente a Mantova nella collettiva Gabriella Capodiferro cum discipolis organizzata dall’associazione M.G.C. e dalla Galleria Arianna Santori a cura di Chiara Strozzieri.
“Il punto di partenza è la preparazione del supporto, un momento di dedizione fondamentale per gettare le basi della buona pittura: Di Battista impiega un’imprimitura naturale su tutte le tele, riprendendo una tecnica che ci riporta ai fasti della pittura italiana del quattrocento, tanto ben spiegata da Cennino Cennini ne il Libro dell’arte. Al di là dei vantaggi pratici, primo fra tutti l’uniformità della superficie che aiuterà la stesura e l’armonizzazione tonale dei colori, la cosa più importante è la relazione che si stabilisce tra la pittrice e l’oggetto artistico. La pratica artigianale del preparare la tela crea un primo contatto fisico e già la superficie prende ad essere estensione del pensiero. In un secondo interviene il gesto.” C.S.
“Nell’ambito del rapporto linea, segno e superficie le composizioni si situano come gestualità istintiva e spontanea dove il colore assume il compito ordinatore pur nella espressività di una cromia cruda senza modulazione ma atta a sostenere, con la propria staticità, la dinamica vitale della linea e del segno in continue modificazioni di spessori e percorsi.” G.C.