Geyser. Quando le idee esplodono
Geyser è una mostra che si propone di vedere ciò che bolle in pentola nell’attuale riflessione sull’arte. I giovani curatori dei progetti presentati in Sala Dogana nell’ultimo anno sono stati invitati a esporre le loro idee e proposte teoriche considerate più impellenti, intrecciando pensieri e immagini scelte per motivare il proprio discorso critico. Immagini provenienti dal mondo dell’arte contemporanea, ma anche dai più diversi contesti storico-sociali, geo-politici.
Comunicato stampa
Geyser è una mostra che si propone di vedere ciò che bolle in pentola nell'attuale riflessione sull'arte. I giovani curatori dei progetti presentati in Sala Dogana nell’ultimo anno sono stati invitati a esporre le loro idee e proposte teoriche considerate più impellenti, intrecciando pensieri e immagini scelte per motivare il proprio discorso critico. Immagini provenienti dal mondo dell'arte contemporanea, ma anche dai più diversi contesti storico-sociali, geo-politici, culturali, disciplinari. Una mostra molteplice: un'installazione di proiezioni, un racconto per frammenti, un'esposizione che fa il punto di una situazione in movimento, una documentazione in atto.
In collaborazione con Accademia Ligustica di Belle Arti – Dipartimento Comunicazione e Didattica dell’Arte
Contributi di: Francesca Busellato, Francesca Guerisoli, Alberto Rigoni, Stella Seitun, Stefano Taccone.
Cenni biografici sui curatori e astract degli interventi
Francesca Busellato, curatrice e mediatrice culturale, nata a Genova nel 1979, vive e lavora a Torino. Per Sala Dogana ha curato la mostra “Insolite parentele – Unusual affinities” (20 aprile-9 maggio 2011).
Appunti sull’emergenza e il vuoto
Il mondo sta attraversando una grave crisi economica, sociale, politica e ambientale. Al di là di tutte le possibili analisi, l’emergenza oggi risiede nella necessità di rivedere il modelli di sviluppo e produzione. Nell’affrontare la scelta di tematiche e artisti, il testo punta l’attenzione su alcune opere che sviluppano in maniera dialettica il tema del VUOTO e del PIENO e della produzione dell’immateriale in relazione al contesto contemporaneo.
Francesca Guerisoli, nata a Genova nel 1980, specializzata in Storia dell’Arte contemporanea, è docente presso l’Università di Milano-Bicocca. E’ co-curatrice della mostra “Un altro mondo è ancora possibile?” ospitata in Sala Dogana dal 7 al 24 luglio 2011.
L'arte in rivolta
Come l'arte affronta le urgenze della contemporaneità? Francesca Guerisoli risponde al quesito partendo dalle riflessioni di studiosi di diversi ambiti, come Jacques Rancière, Judith Revel, Zygmunt Bauman, Clément Chéroux e attualizzando il pensiero critico di filosofi come Cornelius Castoriadis e Albert Camus. L'apparato iconografico presentato consiste in dieci coppie di immagini, tratte sia dalla cronaca sia dall'arte, che scaturiscono da una riflessione sulle emergenze del nostro tempo.
Alberto Rigoni (1974) specialista di arte contemporanea ed esperto di cinema, è curatore alla Fondazione Zappettini di Chiavari e Milano. Sala Dogana ospiterà, dal l’11 al 27 maggio 2012, la mostra “Sintassi di pittura” da lui curata.
Per un ritorno sulla Luna
Siamo in crisi. Le avanguardie sono finite, il Postmoderno è finito, il denaro è finito. Forse abbiamo corso troppo o troppo in fretta, ma il problema rimane: adesso dove si va? Da più parti arriva un’indicazione chiara: tornare sulla Luna. Ma faremo in tempo, prima che l’astronave decolli?
Stella Seitun, nata a Genova nel 1978, si dedica a studi storico-artistici ed è curatrice della mostra “Product Human”, che sarà ospitata in Sala Dogana dal 28 dicembre all’8 gennaio.
Product Human
I percorsi creativi di Tvrtko Buric (Zagabria, Croazia 1982) e Leonard Sherifi (Berat, Albania 1984) si sono incrociati a Genova nel 2009 e si sono sviluppati su strade parallele ma autonome conseguendo esiti di inaspettata originalità.
Le loro opere pittoriche, raccolte nella rassegna Product Human che sarà allestita negli spazi della Sala Dogana (28 dicembre 2011-8 gennaio 2012), hanno in comune un ‘ritorno’ classico, che ha forti contenuti di novità, alla pittura tout court, poiché è in questo margine espressivo – ne sono fermamente convinti – che è possibile far sopravvivere una linea di pensiero autonoma dal “paradigma contemporaneo” e dagli imperativi economici di gran parte dell’arte ‘senza aura’, che trasgredisce le frontiere che la separano dalla realtà. I primi elementi di sfida di questi due giovani artisti sono il rifiuto formale dell’inaccessibilità espressiva e l’invito a misurarsi, anche dialetticamente, con ciò che è socialmente dominante.
Stefano Taccone (Napoli, 1981) è critico e curatore indipendente. E’ stato il curatore, insieme a Francesca Guerisoli, della mostra “Un altro mondo è ancora possibile?”
L’arte che occupa Wall Street
Ho scelto di mettere a fuoco una situazione ancora probabilmente nel pieno del suo farsi – e dunque ancora suscettibile di imprevisti quanto rapidi rivolgimenti -, eppure, credo, già con una certa sicurezza percepibile nella sua rilevanza, quella relativa alle pratiche artistiche che hanno origine, proprio in queste settimane, nel contesto delle dimostrazioni di Occupy Wall Street (OWS), ove «l’arte», ha osservato di recente Michele Elam, studiosa dei rapporti tra estetica, politica ed identità etnica, «è emersa come un importante veicolo d’espressione del movimento (…).
L'evento fa parte di "Dogana. Giovani idee in transito".