Generazione Critica
Metronom promuove la seconda edizione di Generazione Critica, un momento di discussione, confronto e approfondimento sulle esperienze artistiche in Europa, in particolar modo quelle legate all’immagine, a partire dagli anni 2000.
Comunicato stampa
Metronom promuove la seconda edizione di Generazione Critica, un momento di discussione, confronto e approfondimento sulle esperienze artistiche in Europa, in particolar modo quelle legate all’immagine, a partire dagli anni 2000. Generazione Critica si svolge il 24 e 25 ottobre a Modena, nella sede di Metronom in viale G. Amendola 142.
Generazione Critica è un atto militante: attraverso l’indagine e l’esplorazione del lavoro degli autori europei di più recente generazione si cercherà di tracciare un profilo dei protagonisti, di individuare eventuali tendenze comuni, o quantomeno di comprenderne le linee di sviluppo. In questa seconda edizione il dibattito si amplia – sono infatti due le giornate dedicate ai relatori – e si ampliano anche i partecipanti: tra i relatori saranno coinvolti non solo critici, curatori e giornalisti, ma anche artisti.
La scelta di campo operata da Generazione Critica si conferma anche per questa seconda edizione; si rifletterà sui lavori di artisti nati in Europa dagli anni 70 in poi, tenendo sempre aperto il confronto con le esperienze di autori italiani.
Gli artisti, soprattutto quelli più giovani, si muovono in un contesto molto più esteso dei confini nazionali: opportunità di residenze, possibili all’interno del percorso di formazione, workshop, premi, offrono possibilità di agire in ambiti anche profondamente diversi rispetto al loro paese di origine. Partendo da questo mutato scenario, che comprende la “mobilità” degli artisti giovani, si cercherà di analizzare come e se l’epoca delle “grandi scuole” sia un modello ancora presente e significativo, quali sono le strategie messe in campo dagli autori proprio a partire dalle caratteristiche della scena artistica contemporanea, se questo possa influenzare il loro lavoro e la loro ricerca e in che modo. Definire, anche in senso geografico, l’ambito di indagine risponde alla volontà di circoscrivere la riflessione per offrire il più possibile approfondimenti che vadano oltre una – per quanto fondamentale e necessaria – analisi storica.
Secondo Francesca Lazzarini, “Dematerializzazione e smaterializzazione, enfatizzazione dei processi più che dei risultati, ibridazione dei linguaggi sono alcuni dei tratti ricorrenti in molte delle attuali ricerche fotografiche, che sempre più spesso si avvalgono di strategie appropriative e relazionali”; il punto di vista di Domenico Quaranta si concentra sul carattere immateriale della fotografia e sulle sue conseguenze di medium non “autonomo”; Vincenzo Estremo si concentra invece su rapporto tra “l’immagine mediatica dei conflitti internazionali – più specificatamente dell’immagine militare – e la produzione video connessa al cosiddetto documentary turn”. Sarà interessante ascoltare anche il punto di vista degli artisti che si muovono, producono e riflettono in questo contesto contemporaneo: Fabrizio Bellomo ci dice che “nella mia pratica, se lavoro come artista visivo, curatore, ricercatore o regista, poco cambia; il mio è un modus di agire ibrido e non versatile”, o il punto di vista radicale di Davide Tranchina che premette: “molto raramente mi capita di vedere immagini interessanti”. Al termine degli interventi dei relatori, a conclusione della giornata, si aprirà una tavola rotonda per mettere a confronto e dibattere gli spunti emersi.
Partecipano a Generazione Critica #2: Fabrizio Bellomo, Vincenzo Estremo, Francesca Lazzarini, Anna Lovecchio, Luca Panaro, Domenico Quaranta, Giuliano Sergio, Davide Tranchina, The Cool Couple.
Profili Biografici
Fabrizio Bellomo (Bari, 1982) artista, curatore e regista. Porta avanti la sua ricerca in modo ibrido e multidisciplinare. Alcuni suoi lavori audiovisivi, fotografici e installativi sono stati esposti in Italia e all’estero in mostre personali e collettive, attraverso progetti pubblici e festival cinematografici. Il suo lavoro fa parte di saggi critici e collezioni pubbliche. Ha da poco ultimato il suo primo film L’Albero di Trasmissione e un particolare progetto editoriale Le persone sono più vere se rappresentate.
Vincenzo Estremo (Caserta, 1980) vive in Alta Austria dove sta ultimando un dottorato di ricerca internazionale tra l’Università di Udine e l’Università di Linz, con una ricerca sulla funzione politica del video d’artista dopo l’11 settembre. Nel 2009 esce la sua prima raccolta di racconti: Omero e Altri Uomini illustri, nello stesso anno vince il premio Iceberg giovani artisti nella sezione letteratura. Si occupa della sezione di contemporary visual art per il Film Forum Festival di Udine e Gorizia e collabora con le riviste Arte e Critica, Juliet e Droste Effect magazine.
Francesca Lazzarini (Lussemburgo, 1976). Laureata in Sociologia a La Sapienza di Roma, dal 2007 collabora alla nascita e allo sviluppo di Fondazione Fotografia Modena, occupandosi sino al 2012 di formazione, editoria e curatela di progetti speciali. Dal 2013, come free lance, cura mostre e progetti culturali in collaborazione con istituzioni pubbliche e private. Ha partecipato a seminari e conferenze in Italia e all’estero e dal 2011 è insegnante e tutor presso il Master di alta formazione sull’immagine contemporanea di Fondazione Fotografia Modena.
Anna Lovecchio (Bari, 1980) ha conseguito il dottorato in Storia dell'arte contemporanea presso l'Università di Bologna e il Master in Art History and Curatorial Studies presso Tufts University (Boston). È stata caporedattrice della rivista Around Photography International. Ha curato diversi progetti espositivi e interventi artistici nello spazio pubblico. Dal 2012, è Junior Curator del Museo di Arte Contemporanea Villa Croce a Genova.
Luca Panaro (Firenze, 1975). Critico d'arte e curatore, insegna all’Accademia di Belle Arti di Brera e al Politecnico di Milano. Tra i suoi libri: L’occultamento dell’autore (2007), Tre strade per la fotografia (2011), Conversazioni sull’immagine (2013), Casualità e controllo (2014). Ha pubblicato su Enciclopedia Treccani XXI Secolo Realtà e finzione nell'arte contemporanea (2010) e co-curato Generazione critica. La fotografia in Italia dal Duemila (2014).
Domenico Quaranta (Brescia, 1978) è critico d'arte contemporanea e curatore. Il suo lavoro si concentra sull'impatto dei mezzi attuali di produzione e distribuzione sulla pratica artistica. É autore di Media, New Media, Postmedia (2010) e direttore artistico del Link Center for the Arts of the Information Age.
Giuliano Sergio (Venezia, 1974) ha conseguito un dottorato in storia dell’arte all’Università ParisX-Nanterre in contutela con l’Università La Sapienza di Roma. Studia il rapporto arte-fotografia nelle neo-avanguardie, la ridefinizione della nozione di bene culturale e le connesse questioni di paesaggio e di museologia. Tra le principali mostre Paolo Gioli a Villa Pignatelli (Napoli, 2014), Luigi Ghirri al MAXXI di Roma e alla Fondazione Moreira Salles di Sao Paulo e Rio de Janeiro (2013 – 2014) e Ugo Mulas alla Triennale di Milano (2012). Ha pubblicato Ugo Mulas. Vitalità del negativo (Johan&Levi, 2010) e vari saggi per riviste e cataloghi internazionali.
The Cool Couple è un duo di artisti istituitosi nel 2012 e composto da Niccolò Benetton (1986) e Simone Santilli (1987), entrambi diplomatisi al master in Photography and Visual Design presso NABA (Nuova Accademia di Belle Arti, MIlano). I lavori di The Cool Couple sono stati esposti in Italia e all'estero, in mostre come Territori Instabili (CCC Strozzina, 2013), Sapere Aude (Circuito Off Biennale di Venezia, 2013), DOCVA, Fabbrica del vapore (Milano, 2014), Straybooks festival (Red Gallery, Londra, 2014), e molte altre.
Davide Tranchina (Bologna, 1972) artista visivo, insegna Fotografia presso l’Accademia di Brera a Milano, e presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. A partire dal 1995 espone in gallerie d’arte contemporanea e spazi pubblici, in Italia e all’estero. Le sue opere sono nella collezione permanente della Galleria Civica di Modena, nella collezione UniCredit, e nella collezione permanente del Mart di Rovereto.