Gavino Ganau – What About Now?

Informazioni Evento

Luogo
LICEO ARTISTICO FILIPPO FIGARI
via Pomepo Calvia,2 07100, Sassari, Italia
Date
Dal al

lun – sab: 17:30 – 19:30

Vernissage
28/03/2014

ore 18

Contatti
Email: davidemariani.info@gmail.com
Artisti
Gavino Ganau
Curatori
Davide Mariani
Generi
arte contemporanea, personale
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La mostra si presenta come un percorso che prende forma attraverso le opere dell’artista in una sorta di ricognizione sociologica di quello che appare uno dei periodi più instabili della nostra storia recente.

Comunicato stampa

Il Liceo Artistico, storico Istituto Statale d’Arte Filippo Figari di Sassari, da sei anni organizza iniziative volte alla promozione delle Arti visive nel territorio, ospitando nei propri spazi espositivi mostre personali e collettive di artisti nazionali e internazionali. Il corpo docente e la dirigenza, nel ribadire il ruolo e l’attitudine propositiva delle propria scuola e soprattutto nella consapevolezza che lo sviluppo culturale degli alunni avviene attraverso il confronto, anche quest’anno avvertono il bisogno e il dovere di raccogliere le forze per continuare la realizzazione di questo scambio culturale, inteso come contaminazione dei saperi e rielaborazione degli stessi e nell’osservazione e studio delle realtà artistiche.

Funzione Strumentale Area Artistica.

In questa prospettiva si inserisce la mostra personale “What About Now?” di Gavino Ganau a cura di Davide Mariani. L’esposizione, che sarà inaugurata venerdì 28 marzo a partire dalle 18:00 presso il Centro di Sperimentazione Mauro Manca, si presenta come un percorso che prende forma attraverso le opere dell’artista in una sorta di ricognizione sociologica di quello che appare uno dei periodi più instabili della nostra storia recente. L’attuale momento storico risulta infatti fortemente caratterizzato da eventi che quotidianamente ne sconvolgono e modificano gli assetti politici, economici e sociali. Dalle opere di Gavino Ganau, grandi e piccole tele realizzate con un sapiente utilizzo del bianco e nero, emerge uno scenario che alterna banali momenti di vita quotidiana ad altri dai contenuti decisamente più allarmanti. Questo interessante dualismo può rivelarsi sintomatico dell’evoluzione della nostra società collocata in una zona di confine, in cui niente sembra essere chiaro e rigidamente definito. La visione di Ganau sembra suggerire un ventaglio di infinite possibilità attraverso la coesistenza di frammenti di luoghi e situazioni differenti. Il risultato è una catalogazione a più livelli dell’evoluzione degli stili di vita documentati in un personale diario di bordo. La realtà odierna è contraddistinta dalla presenza di social media; strumenti che permettono di condividere immagini e contenuti anche molto differenti tra loro e che costituiscono la memoria virtuale della collettività, una memoria artificiale, fittizia, che cessa di esistere dopo essere stata consumata dagli utenti. «La generazione meglio equipaggiata tecnologicamente di tutta lo storia umana è anche la generazione afflitta come nessun’altra da sensazioni di insicurezza e di impotenza» [1] così il sociologo Zygmunt Bauman descrive la società attuale nel suo celebre volume Paura Liquida. Un’insicurezza avvertita nei confronti di un mondo globalizzato che ci lascia inermi davanti alle molteplici possibilità offerte, generando un senso frustrazione e insofferenza. Così nella sua pittura Ganau elabora un discorso che sintetizza sentimenti personali e immagini stereotipate dando forma ad un repertorio ricco e articolato di materiale umano. Quotidianamente visualizziamo, consciamente e inconsciamente, centinaia di coloratissime e seducenti immagini che entrano a far parte del nostro vissuto ad un ritmo veloce, incessante. Nelle opere di Gavino Ganau invece succede l’esatto opposto: tutto sembra essersi fermato improvvisamente in una sorta di blackout, come se per un attimo qualcuno avesse staccato la spina. Tutto si immobilizza, si spengono le luci e restano solamente dei personaggi raccolti nei loro pensieri e stati d’animo. Distaccati, freddi e alienati si susseguono in una sorta di galleria generazionale. L’attitudine diretta e immediata con cui Ganau realizza i suoi lavori ben si sposa con i più moderni mezzi di comunicazione che propongono una verità il cui ruolo è quello di confermare piuttosto che inventare. Una figurazione con un segno preciso, puntale e deciso che riproduce la condizione sociale lasciando sempre aperti eventuali sviluppi. Le gelide atmosfere che avvolgono le opere scatenano una tensione che si trasforma in un presagio come a significare che un episodio cruciale stia per accadere lasciandoci con l’interrogativo “Cosa succede ora?”

[1] Zygmunt Bauman, Paura Liquida, Laterza, 2008, p.126.

Davide Mariani

Gavino Ganau, nato a Tempio nel 1966, vive e lavora a Sassari.

Mostre principali:
2013 Leap and Land, Sardegna Arte Contemporanea 01, Masedu, Sassari; 2012 Opere per Amref, casa d'aste Babuino, Roma ; 2011 Artipicità, Teatro Filodrammatici, Milano, a cura di Chiara Argenteri; 2010 Arcanum Naturae, Spazioeventi Mondadori, Venezia, a cura di Francesca Londino e Settimio Ferrari; 2009 Across, Galleria Ingresso Pericoloso, Roma; 2008 200 Artisti per CareOf, CareOf – Fabbrica del Vapore, Milano; 2008 Faces, Heritage in Bastakia, Dubai, emirati Arabi; 2008 Italian Art, Qanat Al Qasba, Sharjha, Emirati Arabi; 2008 Across, Laboratorio 168, Cagliari, a cura di Roberta Vanali; 2007 CRUEL FAIRY TALES, MAN, Nuoro a cura di Roberta Vanali, 2006 BANG BANG, Galleria Novato, Fano, PU, a cura di Maurizio Sciaccaluga; 2005 Two Faces, con Pastorello, 3g arte contemporanea, Udine; 2003 Urban People, Galleria Andrea arte contemporanea, Vicenza, a Cura di Maurizio Sciaccaluga; 2003 S8 pressione, Guidi&Schoen arte contemporanea, Genova, a cura di Maurizio Sciaccaluga; 2002 ALARM?, Barone Artecontemporanea, Reggio Calabria, a cura di Gianluca Marziani; 2001 EMPORIO, Viafarini e Care Of, Milano, a cura di Luca Beatrice; 2001 Only the landscape is changed, MAN, Nuoro, a cura di Claudia Colasanti.

Premi:
2005 Premio Celeste, Palazzo Pubblico, Siena, a cura di Gianluca Marziani; 2003 IV Premio Cairo communication, Museo Della Permanente, Milano; 2002 Premio Lissone, Civica Galleria d’arte contemporanea, Lissone, Milano, a cura di Alessandro Riva, Michele Robecchi, Maurizio Sciaccaluga.