Gabriele Basilico – La Città e il territorio
Una mostra che indaga l’idea di progettualità dello sguardo del grande fotografo, da sempre interessato ai problemi legati all’urbanistica e all’antropizzazione del paesaggio naturale.
Comunicato stampa
Dal 28 aprile ad Aosta Gabriele Basilico – La Città e il territorio, una mostra che indaga l’idea di progettualità dello sguardo del grande fotografo, da sempre interessato ai problemi legati all’urbanistica e all’antropizzazione del paesaggio naturale.
Circa duecento fotografie esposte al Museo Museo Archeologico Regionale - tra le quali una cospicua selezione di immagini inedite della Valle d’Aosta.
La rassegna, a cura di Angela Madesani, si avvale della collaborazione di Giovanna Calvenzi, dell’Archivio Gabriele Basilico, dell’Accademia di Architettura di Mendrisio/USI, del coordinamento generale di Raffaella Resch ed è prodotta da Scalpendi Editore.
L’itinerario espositivo, diviso per nuclei di ricerca e non strettamente cronologico, prende l’avvio da uno dei suoi lavori più noti, quei “Milano Ritratti di fabbriche” (1978-1980) che hanno segnato l’inizio delle sue indagini sulle città del mondo. Quindi immagini a colori inedite di Beirut ricostruita (2011) e di alcune metropoli del mondo (Shanghai, Rio, Istanbul, Mosca, tra le altre) e le trasformazioni del paesaggio contemporaneo con due serie di immagini dedicate alla montagna, in Valle d’Aosta e al passo del San Gottardo, in Svizzera.
Novantasei foto provengono poi dal lavoro “Sezioni del paesaggio italiano”, compiuto in collaborazione con Stefano Boeri per la Biennale di Architettura di Venezia, nel 1998. Fa seguito un’ampia indagine realizzata in collaborazione con l’architetto Luigi Snozzi in una cittadina svizzera, Monte Carasso (1996), oggi periferia di Bellinzona, che documenta la trasformazione della città grazie agli interventi operati dallo stesso Snozzi. Conclude l’itinerario una selezione di immagini di paesaggio, scattate in luoghi e occasioni diverse, tra le quali quelle commissionate dalla Mission Photographique de la DATAR (1984-1985) in Francia.