Fulvio Di Piazza | Scirocco
Due mostre: mostra personale di Fulvio Di Piazza e mostra collettiva Scirocco.
Comunicato stampa
FULVIO DI PIAZZA
DUE BABELE
23 ottobre - 30 novembre 2025
Via L.P. Lambertenghi 6, Milano
"L’universo pittorico di Fulvio Di Piazza si dispiega come una costellazione di immagini che sollecitano lo sguardo e assieme lo destabilizzano, imponendo allo spettatore una ridefinizione delle proprie categorie percettive. La pittura, in questo contesto, non è superficie passiva né illustrazione narrativa, ma dispositivo epistemico e metafisico: un laboratorio in cui il visibile e l’invisibile si intrecciano, generando forme che sono insieme concrezioni sensibili e allegorie concettuali. L’articolazione di tali universi figurativi affonda le radici in una genealogia complessa che anziché disperdere il linguaggio pittorico, ne costituisce il tessuto generativo: un ordito che si manifesta nella costante tensione fra ordine e caos, fra monumentalità e rovina, fra esuberanza decorativa e ironica decadenza. Ne risulta un immaginario in cui il principio barocco del horror vacui si trasforma in proliferazione entropica, e in cui la pittura diventa strumento per cartografare l’eccesso, l’instabilità, la metamorfosi perpetua del reale."
ALICE CHISARI, SERGIO LA BARBERA
PATRIZIA LEONINO, VINCENZO SUSCETTA
SCIROCCO
A cura di Fulvio Di Piazza
23 ottobre - 30 novembre 2025
Via L.P. Lambertenghi 6, Milano
"Il fascino del vento sta nel suo creare vicinanza con un’aria che proviene da lontano. Così lo šarq, lo Scirocco che dà il titolo alla mostra, che da sud-est unisce il deserto e il Mar Mediterraneo nei periodi primaverili e autunnali, e che oggi è simbolo climatico della Sicilia, racchiude il senso dell’aria e dei profumi di altre terre che muovono verso Nord. Analogamente, la pittura di Chisari, La Barbera, Leonino e Suscetta si sposta geograficamente con lo stesso calore di questo vento del Sud, portando in sé racconti cromatici, chiarori, eccentricità disturbanti e sensuali che appartengono alla Sicilia, ma che diventano pretesto pittorico per raccontare diversità e sfaccettature dell’esistenza.
Scirocco rappresenta un’indagine nei confronti della nuova scena pittorica siciliana, che conserva i profumi e le atmosfere della condizione isolana, ma che al contempo restituisce l’attenzione verso le reinterpretazioni di queste stesse condizioni, mettendo in discussione le importanti eredità storico-artistiche attraverso linguaggi e sensibilità contemporanee."
"Le due torri di Babele che dominano l’opera rappresentano il nodo concettuale attorno a cui questo universo prende forma. Esse, pur evocando l’archetipo biblico della confusione linguistica e della frammentazione culturale, assumono in Di Piazza un significato ulteriore: non più soltanto simboli della hybris umana e della conseguente caduta, ma segni di un’umanità smarrita in un presente dominato dalla disgregazione comunicativa e dall’assenza di riferimenti condivisi. In tale prospettiva, la rovina non si presenta come residuo del passato, ma come condizione ontologica del presente, e il paesaggio dipinto diventa allegoria di un mondo in cui la crisi è norma e la stabilità un miraggio."