Fredrik Vaerslev – World Paintings

Informazioni Evento

Luogo
GIO' MARCONI
via Tadino 15 20124, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Da martedì al sabato
h 11.00-19.00 (su appuntamento)

Vernissage
22/09/2020

ore 11

Artisti
Fredrik Vaerslev
Uffici stampa
LARA FACCO P&C
Generi
arte contemporanea, personale

Qui sono assemblati dodici dipinti “che raffigurano” vari paesi del mondo, provenienti da tutti e cinque i continenti.

Comunicato stampa

THEY ARE THE WORLD, PART I
Dieter Roelstraete

Sebbene il germe dei World Paintings abbia attecchito per la prima volta nella mente di Fredrik Værslev dalla metà degli anni 2000 – l’occasione nacque allora dall’incontro fortuito con le bandiere dipinte in stile hard edge dall’artista svedese Olle Baertling che all’esterno del Moderna Museet di Stoccolma fluttuavano al vento – e sebbene Værslev abbia iniziato i suoi “flag paintings” più di due anni fa, è difficile pensare a una serie di opere in grado di cogliere, alla loro maniera semi-astratta e minimalista, le insolite scosse cosmiche di questo 2020, annus horribilis tra i peggiori, in modo più struggente e incisivo, soprattutto per l’impatto che questi radicali mutamenti hanno sortito sul business arciglobale e squisitamente cosmopolita dell’arte contemporanea.

I dodici dipinti oggetto della mostra “raffigurano” vari paesi del mondo di tutti e cinque i continenti: Bielorussia (dipinto eseguito, inutile a dirsi, molto prima che le agitazioni post-elettorali spazzassero via l’ultima dittatura pseudo-stalinista in Europa), Repubblica Turca di Cipro Nord (non un vero stato, in quanto non riconosciuto a livello internazionale), Inghilterra, Israele, Republica di Corea, Nauru, Pakistan, Panama, Seychelles, Trinidad e Tobago, e infine Uzbekistan. (Se questa selezione vi sembra casuale e spiazzante – ebbene, lo è. Se non fosse per il fatto, per nulla insignificante, che tutte queste bandiere, considerate sia da un punto di vista pittorico, sia da una prospettiva politica, contengono in sé il colore bianco: il bianco, tanto per cominciare, delle tele non trattate di Værslev.) Il significato delle opere d’arte è alquanto mutevole, naturalmente, ma val la pena riflettere sulla differenza che in appena sei mesi può esserci nella concezione, produzione e ricezione di queste stesse opere – contributo sobrio e diretto di Fredrik Værslev alla lunga storia della “flag art”, sacra e controversa al tempo stesso.