Frattur-Arte
Esposizione di 8 opere a mosaico realizzate da persone portatrici di handicap fisico e psichico che frequentano il Centro Diurno Socio Riabilitativo Don Oreste Benzi della Comunità Papa Giovanni XXIII – Sede di San Tomaso di Cesena.
Comunicato stampa
Dall’8 ottobre al 5 novembre 2011 al Museo d’Arte della citta’ sarà possibile visitare la mostra Frattur-Arte. Si tratta dell’esposizione di otto opere musive realizzate da persone portatrici di handicap fisico e psichico che frequentano il Centro Diurno Socio Riabilitativo Don Oreste Benzi, appartenente alla Comunità Papa Giovanni XXIII -Sede di San Tomaso di Cesena. Il Centro che, quest’anno compie il tredicesimo anno di attività, è sorto con l’intento di creare un ambiente famigliare in cui persone con handicap anche gravissimi, possano valorizzare la propria individualità ed esprimere le proprie potenzialità, spesso inespresse. Pertanto, si è studiato uno specifico percorso terapeutico che si basa sull’attivazione di vari laboratori: da quelli riabilitativi e ludico-motori (ippoterapia e acquatiticità), a quelli di espressione teatrale e artistica.
Dal 2006 presso il Centro è attivo anche un laboratorio di mosaico che attualmente è seguito da otto disabili, assistiti nel lavoro da quattro educatori e da un’artista esterna, presenza fondamentale, che li aiuta a far emergere la loro creatività e la loro espressività, consigliandoli anche sulla tecnica e sull’uso dei materiali.
In questo contesto, l’arte musiva diventa vera e propria forma di riabilitazione, perché attraverso la realizzazione di opere artistiche gli allievi si sentono finalmente liberi di poter esprimere il proprio mondo interiore, ritrovando così fiducia nelle proprie potenzialità. L’entusiasmo e la passione che hanno dimostrato per l’arte musiva, li ha portati a desiderare di poter esporre pubblicamente le proprie opere in una mostra, così, supportati anche dalla direttrice del Centro, Flora Amaduzzi, dal curatore del progetto Claudio Rossi e dall’artista Enrica Rossi, hanno proposto al Museo d’Arte della città di Ravenna di poter accogliere i loro mosaici nei propri spazi.
La tessera musiva, il frammento, si prestano perfettamente ad esprimere la particolare condizione di chi si trova in una situazione di emarginazione e convive ogni giorno con la sofferenza, che spezza e frantuma la mente e la persona.Ma proprio dal “frammento di una vita scartata” si può dare vita ad una nuova espressività. Frattur-Arte non è solo un momento espositivo, ma l’incontro fra due sensibilità: quella dell’autore, che disvela la propria umanità ferita e quella dello spettatore, che sperimenta la condivisione di una stessa condizione umana. I mosaici presenti in mostra ci raccontano un mondo ai più sconosciuto, portandoci alla scoperta di storie personali, sogni e desideri. Possiamo così conoscere: i ricordi d’infanzia di Stefano, l’entusiasmo di Guido che, potendo usare solo i piedi ci regala mondi fantastici, il carattere forte e istintivo di Roberto che si esprime nell’uso molto personale dei materiali.
Tutto ciò nella convinzione che l’arte possa aiutare la costruzione di una nuova cultura basata sul dialogo, l’incontro e il rispetto delle diversità.
Il Museo d’Arte della città di Ravenna, ospitando questa mostra, intende aderire a quel complesso di iniziative italiani che mirano a rendere i musei accessibili a tutti, superando barriere culturali e fisiche. Diversi musei propongono, già da tempo, percorsi formativi studiati specificatamente per i diversi tipi di disabilità fisica e psichica, ma si tratta, nella maggior parte dei casi, di esperienze di singole realtà e non di sistema. Interessante, invece, è il caso della Regione Piemonte che, nel 2010, ha coinvolto undici musei del territorio nel progetto Diversamente Musei, che si propone di rendere fruibile per tutti lo spazio museale. Un’ulteriore testimonianza di come l’arte sia un’esperienza di comunicazione ed espressione personale, ci viene anche dalle mostre che nascono dalla collaborazione tra Enti museali e Centri di riabilitazione, tra questi Mosaicamente, una rassegna di opere musive realizzate da adulti autistici che si tiene a Pordenone dal 2008 e la mostra di pittura Artista per un giorno, conclusasi a Roma lo scorso maggio, che ha testimoniato l’esperienza artistico - espressiva portata avanti da disabili fisici e psichici presso il Centro Diurno “La Bottega delle Idee”. In questi casi, quindi, l’arte adempie pienamente al suo ruolo sociale, assumendo anche un valore terapeutico.