Franco Fontana – Paesaggi a confronto

Informazioni Evento

Luogo
MUST GALLERY
Via Trevano 29 (6900) , Lugano, Switzerland
Date
Dal al

Solo su appuntamento + Tutti i giovedì dalle 14.00 alle 18.00

Vernissage
15/09/2016

ore 18

Artisti
Franco Fontana
Generi
fotografia, personale
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“Fotografare è un atto di conoscenza: è possedere. Quello che si fotografa non sono immagini ma è una riproduzione di noi stessi”. Franco Fontana

Comunicato stampa

MUST GALLERY inaugura giovedì 15 Settembre 2016 dalle ore 18.00 la mostra personale di FRANCO FONTANA – PAESAGGI A CONFRONTO.

“Per me la fotografia non è né un mestiere né una professione, ma è la realtà della mia vita, dopo gli affetti della famiglia e dell'amicizia. È quella scelta che mi dona la qualità della vita, perché la vivo con entusiasmo e creatività, esprimendomi per quello che penso, testimoniando come pretesto quello che vedo e ne sono.
Fotografare è un atto di conoscenza: è possedere. Quello che si fotografa non sono immagini ma è una riproduzione di noi stessi, così come quando fotografo un paesaggio è il paesaggio che entra in me e si fa "l'autoritratto" per esistere al meglio autentificandosi perché esiste solamente quello che si fotografa. Il fotografo si dissolve nelle sue fotografie e diventa lui stesso la fotografia, e si annulla sempre davanti al soggetto che fotografa.
La fotografia è ciò che facciamo di essa, è quello che fotografiamo non è quello che vediamo ma quello che siamo perché si scopre al mondo solamente quello che ci portiamo dentro, ma abbiamo bisogno del mondo per scoprirlo e testimoniarlo come vorremmo che fosse.
Esiste nel fotografo quell'istinto che precede l'intuizione creativa per esprimere la sua fecondità e donare tutto se stesso in quel momento. Anche in fotografia l'attimo che illumina e concepisce quello che vede è come un colpo di fulmine. La creatività non illustra, non imita, ma interpreta diventando la ricerca della verità ideale.
Che cos'è la creatività? Come prima impressione la determinerei una presenza dell'intelligenza, una nota distintiva della personalità fatta di invenzione, emozione, fantasia, versatilità, agilità, un pensiero avventuroso che fa a pezzi le regole, aperto a nuove esperienze, che cerca sempre nuove risposte interpretando il mondo che ci circonda che è fatto di persone, di paesaggi, di orizzonti, di cieli, di colore e di tante altre variopinte situazioni, testimoniando e interpretando in modo sconvolgente e differente da quel quotidiano ripetitivo che si conosce, assumendosi la responsabilità dei risultati perché la fotografia creativa non deve riprodurre ma interpretare rendendo visibile l'invisibile. Citando Otto Steiner: la creazione fotografica assoluta nel suo aspetto più libero rinuncia ad ogni riproduzioni della realtà. E perché il colore? Bisogna far capire che la creatività con l'aiuto del colore anche in fotografia non è sinonimo di creazione arbitraria, ma di un movimento che genera vita e non sofferenza con valenza positiva per tutti. Il colore è anche sensazione fisiologica, interpretazione psicologica emozionale, modo e mezzo di conoscenza ed è per questo fondamentale soprattutto nella fotografia. Come diceva Klee: il colore è il luogo dove l'universo e la mente si incontrano.
La forma è la chiave dell'esistenza e cerco di esprimerla in fotografia testimoniandola nello spazio in correlazione con le cose coinvolte in esso, che non è ciò che contiene la cosa ma ciò che emerge in relazione della cosa, che può essere un paesaggio, una persona, un albero, un’automobile, un ambiente, ecc. ecc.
E tutto ciò che ci circonda può venire ripreso per essere testimoniato con significato. Non si può conoscere l'essenza delle cose se si crede solamente che un fiore sia solo un fiore, che una nuvola sia solo una nuvola, che il mare sia solo il mare, un albero solo un albero o un paesaggio solo un paesaggio: vorrebbe dire che la conoscenza si limita alla superficie senza coscienza, senza capire la loro esistenza, nel loro contenuto, limitando la loro verità e identità. Le fonti dell'arte sono l'entusiasmo e l'ispirazione, in una parola la vitalità e una parte importante è l'immaginazione; quelli che non immaginano amputano la parte creativa del pensiero, perché è più facile ragionare razionalmente che immaginare e creare, ma è solo immaginando che si può fare il giro del mondo in un giorno invece che in ottanta giorni. Quelli ancorati al ragionamento sentono le vertigini davanti al cambiamento, eppure bisogna cambiare sempre per rimanere quello che si è così come fa e insegna la natura.”

Franco Fontana

Franco Fontana (Modena 1933). Comincia a fotografare nel 1961 dedicandosi a un’attività amatoriale. La sua prima mostra personale è a Modena nel 1968 e data da quell’anno una svolta sostanziale nella sua ricerca. Ha pubblicato oltre settanta libri con diverse edizioni italiane, giapponesi, francesi, tedesche, svizzere, americane e spagnole. Le sue opere sono conservate in oltre cinquanta musei in tutto il mondo, fra i quali: Bibliothèque Nationale e Maison Européenne de la Photographie, Parigi; George Eastman House International Museum of Photography, Rochester; Musée de la Photographie, Arles; Museum of Modern Art, New York; Museum of Fine Arts, San Francisco; National Museum, Pechino; Stedelijk Museum, Amsterdam; Metropolitan Museum of Photography, Tokyo; Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino; Victoria and Albert Museum, Londra. Ha firmato tantissime campagne pubblicitarie, ha collaborato e collabora con «Time-Life», «New York Times», «Vogue Usa», «Vogue France», «Il Venerdì di Repubblica», «Sette del Corriere della Sera», «Panorama», «Frankfurter Allgemeine Zeitung», «Epoca», «Class» e molti altri. Ha tenuto workshop e conferenze al Guggenheim Museum di New York, all’Institute of Technology di Tokyo, all’Académie Royale des Beaux Arts di Bruxelles, all’Università di Toronto e poi a Roma, Parigi, Arles, Rockport, Barcellona, Taipei e in molte altre città. Tiene annualmente corsi al Politecnico di Torino e all’Università Luiss di Roma. È responsabile della direzione artistica del Toscana Fotofestival. Ha collaborato con il Centre Georges Pompidou, il Ministero della Cultura Giapponese, e il Ministero della Cultura Francese.