Francesco La Fosca – Sassi non scagliati a memoria

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA ALESSANDRO DE MARCH 2
Via Giovanni Ventura 6, Milano, Italia
Date
Dal al

martedi - venerdi 14.00 - 19.00
sabato 15.00 - 19.00
e su appuntamento.

Vernissage
16/11/2011

ore 18.30

Artisti
Francesco La Fosca
Generi
arte contemporanea, personale
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La mostra è concepita come un unico progetto espositivo che si sviluppa nello spazio seguendo un suo percorso: una grande installazione Costellazione, una scultura Sassi non scagliati a memoria, Attaccapanni e una video-installazione, La giostra, quest’ultima situata nel piano inferiore della galleria.

Comunicato stampa

Francesco La Fosca
Sassi non scagliati a memoria
Inaugurazione 16 novembre 2011, ore 18:30
16 novembre – 14 gennaio 2012
La Galleria Alessandro De March inaugura la mostra personale di Francesco La Fosca,
opere e fatti d'artista Sassi non scagliati a memoria.
La mostra è concepita come un unico progetto espositivo che si sviluppa nello spazio
seguendo un suo percorso: una grande installazione Costellazione, una scultura Sassi non
scagliati a memoria, Attaccapanni e una video-installazione, La giostra, quest’ultima
situata nel piano inferiore della galleria.
Durante l'inaugurazione, inoltre, si svolgerà una performance “spontanea”.
Le opere sono in mostra come reperti di un'archeologia contemporanea, a testimonianza
dell'azione dell'uomo e della sua forza nel divenire.
L'opera Sassi non scagliati a memoria, che dà il titolo all’esposizione, è il fulcro del
progetto. Un cumulo di sassi, legati insieme da fili di rame, dove l'artista sembra avere
trattenuto, con il suo lavoro, anche i gesti e le azioni in fieri che rimarranno a futura
memoria.
Nell'installazione dal titolo Costellazione, La Fosca riduce in frantumi una vetrata della
galleria, non a caso quella che dà sulla strada come se l'azione venisse da fuori, imprimendo
sulla materia trasparente e fragile del vetro una costellazione di gesti e di azioni forti e
impetuose.
In Attaccapanni, altra opera in mostra collocata nella sala con le prime due, sono appesi gli
indumenti dismessi di questa umanità in azione.
Nel piano inferiore della galleria è collocata la video-installazione La giostra.
Un allestimento costruito con assi di legno di recupero, utilizzate nei cantieri, che
rappresenta la vecchia giostra di strada dove si giocava a colpire i barattoli. Nella parte
centrale dell'allestimento il video con le immagini di Charlie Chaplin, tratte dal film Il
grande dittatore, dialoga con gli elementi della natura che l'artista ha messo in secondo
piano. Alla recitazione del grande dittatore (bersaglio della giostra), in primo piano,
corrispondono in secondo piano le immagini di una natura che si manifesta in tutta la sua
incontrollata potenza.
Già in passato l'artista ha realizzato un video dal titolo Gibigiana. Nel video la forza di
fenomeni naturali è contrapposta all'immagine di un'umanità distorta che riflette nello
specchio ed è restituita allo spettatore come ulteriore riflessione, una nuova luce
abbagliante, gibigiana.
Gran parte del lavoro di Francesco La Fosca si fonda sulla dicotomia tra luce e riflessione, forza e fragilità,
pieno e vuoto, scrivendo con sottigliezza stratificata una delle poche vere pagine nuove dell’Arte degli anni
Ottanta. Nel corso degli anni Ottanta e Novanta numerose sono le mostre personali, se ne ricordano alcune qui
di seguito. La mostra personale del 1990 dal titolo Sitis angelorum, galleria Cavellini a Milano, dove La Fosca
espone le sue “lanterne”. La mostra Centododici anni dopo (il primo posto dove io sono possibile), 1990
galleria Marco Noire a Torino. Nel 1992 la mostra Forum est plenum a Bruxelles, Galerie Etienne Tilmann.
Nel 1999 la mostra Genealogia della luce, Archivio di Nuova Scrittura, Milano. A Roma nel 1993 la mostra
Nel pensiero sta la fragilità delle cose, Studio Bocchi. Nel 1995 Il veltro ….. un finito sconosciuto, Studio
Oggetto, Milano. Nel 2005 la mostra Gibigiana, Museo Ken Damy, Brescia. Sue opere sono presenti in
importanti collezioni private e pubbliche (Kunst Museum di Bonn, Mart di Trento e Rovereto, Museion
Bolzano...).