Francesca Proia – Ascolta un’alba

Informazioni Evento

Luogo
ATELIER SI
Via San Vitale 69, Bologna, Italia
Date
Dal al
Vernissage
22/02/2015

ore 18

Artisti
Francesca Proia
Generi
performance - happening
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Atelier Sì dedica un progetto speciale alla danzatrice, performer e coreografa ravennate Francesca Proia, che da molti anni svolge un minuzioso lavoro di ricerca che sta nella zona di confine tra la danza e lo yoga come cura del sé.

Comunicato stampa

Dal 22 al 28 febbraio Atelier Sì dedica un progetto speciale alla danzatrice, performer e coreografa ravennate Francesca Proia, che da molti anni svolge un minuzioso lavoro di ricerca che sta nella zona di confine tra la danza e lo yoga come cura del sé. Il suo campo di riflessione è legato al rapportare corpo e mente, laddove, lavorando il corpo in maniera peculiare, esso arriva ad allargare l’immagine soggettiva del mondo, fino a toccare questa immagine in senso ontologico. È un ambito in cui la realtà si apre al dialogo con la percezione sottile.

Il progetto ASCOLTA UN'ALBA si apre domenica 22.2 alle ore 18.00 con l'inaugurazione della mostra LA TIGRE ASSENZA. FRANCESCO FRANCESCA del rinomato fotografo teatrale Enrico Fedrigoli. Le fotografie raccontano della disciplina del corpo attraverso l'immaginario yogico della Proia e quello del Kempo cinese dell'atleta Francesco Zamboni.

Si prosegue lunedì 23.2 con tre giorni di workshop intensivo di nada yoga ASCOLTARE TRASFORMA. Un modo morbido e leggero per guardare dentro se stessi accompagnati dalla voce di una guida sensibile e esperta come Francesca Proia: “Il laboratorio si fonda sulla condivisione di una semplice pratica corporea composta dalle tecniche percettivo sensoriali che sono alla base del mio lavoro. Si tratta di percorrere insieme un cammino che si fonda sull’ascolto come strumento diretto di trasformazione sottile”.

Il progetto si chiude con tre serate di carattere performativo ASCOLTA UN'ALBA (ideazione di Francesca Proia, collaborazione artistica di Danilo Conti), nato da una domanda e da una risposta: “Come ci rapportiamo al tema del coltivare la coscienza in questo mondo? Credo che esistano tanti modi quanti gli esseri che sono sulla terra”: giovedì 26 alle ore 19.00 Miracoli (testo di Alessandro Berti, lettura di Adele Cacciagrano), venerdì 27 alle ore 19.00 Una quasi preghiera. Adele Cacciagrano legge Adriana Zarri (testo di Adele Cacciagrano, lettura di Francesca Proia), sabato 28 alle ore 19.00 Forma tantra (testo di Francesca Proia, lettura di Alessandro Berti).

Ogni sera si ascolta un testo differente, mentre si assiste ad un passaggio di variazioni di luce che mima l’alba. Si tratta di testi dove ciascuno prova a mettere a nudo la propria soggettiva percezione della spirito, in qualunque forma lo si sia potuto incontrare. Le letture si configurano come semplici atti di presenza e durano circa 40', subito dopo viene offerta la colazione.

Tutte e tre le sere alle 20.30 ne La Caffetteria del Sì sarà offerto allo spettatore un'ulteriore approfondimento del tema con le proiezioni di una selezione di opere video del video maker antropologo nomade Daniele Pezzi: Esperienza della montagna, Il viaggio del nomade, Paesaggi e personaggi.

QUI è possibile scaricare delle immagini.

Dove: Atelier Sì, Via San Vitale 69, 40125 Bologna.
Biglietteria: Biglietto singola serata: 6 euro (intero) / 5 euro (ridotto studenti).
Biglietto cumulativo tre serate: 12 euro (intero) / 10 euro (ridotto studenti).
Costo workshop 1 giorno: intero 20 euro / ridotto studenti 17 euro.
Costo workshop 3 giorni: intero 55 euro / ridotto studenti 45 euro.
Info e prenotazioni: [email protected], 329.0898.744

Francesca Proia è performer, coreografa, danzatrice italiana. Il suo campo di riflessione è legato al rapportare corpo e mente, laddove, lavorando il corpo in maniera peculiare, esso arriva ad allargare l’immagine soggettiva del mondo, fino a toccare questa immagine in senso ontologico. E’ un ambito in cui la realtà si apre al dialogo con la percezione sottile. Questo dialogo produce cambiamenti da entrambe le parti. In questo contesto è attratta da tutti quei processi collettivi in cui possa prodursi un confronto comune ed esperienziale su forze psichiche latenti, individuali e soggettive. È autrice di Declinazioni yoga dell’immagine corporea, edito da Titivillus (2011). È stata assistente alle coreografie e danzatrice per il regista Romeo Castellucci/Societas Raffaello Sanzio dal 2003 al 2007. Segnalazione Speciale Premio Scenario e Premio Iceberg (2005). È una delle artiste selezionate dalla Fondation Cartier di Parigi per il progetto J’en rève, segnalata da Romeo Castellucci. Il suo lavoro è stato presentato, tra l’altro, al Festival Internazionale di Santarcangelo, all’Espace Malraux Scène nationale de Chambéry et de la Savoie, alla Session House di Tokyo, al Teatro Comunale di Ferrara, al Festival Vie di Modena e all’Auditorium a Roma. www.francescaproia.tumblr.com

Daniele Pezzi è nato a Ravenna nel 1977 e si laurea nel 2005 in Architettura presso lo I.U.A.V. di Venezia. Dal 2003 al 2007 ha collaborato con Paolo Pennuti a “Shoggoth”, un’entità creativa dedita a VideoArte e ad esperimenti di inserimento della narrazione nelle pratiche artistiche. Shoggoth è stato in residenza all’Espal di Le Mans e ha vinto il Premio Progetto Video al festival del cinema di Pesaro. Nel 2007 ha partecipato al XII corso superiore di arti visive della Fondazione Antonio Ratti con Joan Jonas come visiting professor. Da quel momento ha compreso la natura nomade del proprio lavoro e ha approfondito gli studi di antropologia culturale e archeologia, iniziando una nuova serie di lavori incentrati su una figura errabonda che attraversa a piedi luoghi diversi, spesso desertici, decadenti e sublimi. Un percorso di scoperte e trasformazioni, rituali e profezie. Ha partecipato a numerose mostre collettive in Italia e all’estero, tra cui la Biennale di Sinop e di Canakkale in Turchia e la Biennale dei giovani artisti di Mosca in Russia. Nel 2011 ha esposto il risultato degli ultimi anni di ricerca in due personali presso Brown Artist run space a Milano e Oratorio di San Ludovico a Venezia. Durante un periodo di permanenza in Canada ha realizzato il film Roads Ending dove espande l’orizzonte della sua ricerca attraverso un processo collaborativo svolto con gli attori partecipanti, al fine di abbandonare le smanie di controllo proprie dell’autore e del regista e imporsi invece come catalizzatore, ovvero una entità in grado di formalizzare l’intreccio di idée, personalità e eventi imprescrutabili che interferiscono nel processo creativo. Al momento sta ultimando il montaggio di un nuovo film realizzato con il supporto della piattaforma di scambio Italo-Francese PIANO, che verrà mostrato in anteprima alla Maison des Art George Pompidou di Cajarc nell’aprile 2015. www.danielepezzi.net

Enrico Fedrigoli, fotografo. Inizia come fotografo di architettura, lavorando sul Chiostro di San Zeno Maggiore a Verona e sul Bastion 23 ad Algeri; ma presto affianca alla ricerca artistica l’attività di fotografo pubblicitario, in Italia e all’estero. Dall’architettura allarga la propria ricerca ai rapporti spaziali dei paesaggi e alla fotografia del territorio. Nel 1983 è in India con Milo Manara, per la documentazione fotografica del suo Hp e Giuseppe Bergman. Da questo diario di viaggio nasce una pubblicazione che affianca l’albo a fumetti. È degli inizi degli anni ’90 l’incontro con il teatro: documenta i lavori di Motus, Teatrino Clandestino, Masque Teatro, Socìetas Raffaello Sanzio, Fanny & Alexander, Teatro delle Albe, Valdoca.
 Nel 1999 inizia la collaborazione con Fanny & Alexander e sperimenta un nuovo rapporto con la scena, che nasce dall’interno dell’opera teatrale: le immagini vengono inserite nel disegno degli spettacoli, e i servizi fotografici accompagnano l’intera gestazione dell’opera. È del 2006 la pubblicazione di Ada, romanzo teatrale per enigmi in sette dimore (Ubulibri), volume che ripercorre, attraverso l’opera fotografica di Fedrigoli, le tappe spettacolari del progetto triennale di Fanny & Alexander Ada, cronaca familiare. Le fotografie di Fedrigoli diventano parte integrante dello spettacolo nella produzione East (2008). Su questo percorso nel 2010 viene pubblicata l’opera O/Z atlante di un viaggio teatrale (Ubulibri). Nello stesso anno cura la parte fotografica per il libro Ho cavalcato in groppa ad una sedia (Titivilius) di Marco Baliani. www.enricofedrigoli.com