Francesca Fini – ReD

Informazioni Evento

Luogo
EX CISTERNA ROMANA DELL'ACQUA MARCIA
Via dei Rutoli 2, Roma, Italia
Date
Dal al
Vernissage
18/02/2018

ore 17

Contatti
Email: ariannide@gmail.com
Patrocini

ReD è un evento promosso da
HER - Human Ecosystems Relazioni
in collaborazione con:
Performance Art TV AOS - Art is Open Source 4Changing SpA
a cura di: Arianna Forte

Artisti
Francesca Fini
Curatori
Arianna Forte
Generi
arte contemporanea, personale
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HER – Human Ecosystems relazioni inaugura la sua prima stagione culturale con ReD, la personale dell’artista e performer romana Francesca Fini.

Comunicato stampa

Una selezione di opere video che mescolano performance art con animazione 2d e 3d contamineranno le antiche mura della ex cisterna romana dell’Acqua Marcia.

La mostra ReD sugella un sodalizio tra Salvatore, Oriana e Francesca, iniziato in occasione del progetto La Cura, a cui Francesca aveva aderito con la performance sul magnetismo Healing (2013); consolidato con la ricchissima performance multimediale Bodyquake (2017), in cui si congiungono le loro energie creative per affrontare il tema dell’epilessia; ora omaggiato con ReD.

ReD sarà quindi l’occasione di celebrare un’artista con stima ma anche affetto e in quest’ottica di invitare il pubblico nella sede-casa di HER a prendere un tè, offrendogli ospitalità e l’occasione di entrare in contatto con una produzione artistica del tutto singolare.
Quelle che un tempo erano le imponenti mura della cisterna romana dell’Acqua Marcia, ospiteranno per un mese una selezione del corpus video di Francesca, che da anni si muove tra la performance art e la manipolazione e sperimentazione filmica.
Il rosso sarà il tema dell’esposizione. Un colore che allude intuitivamente al sangue, il liquido carminio che è elemento ricorrente di alcune delle sue performance così come lo è la tonalità sgargiante di un rossetto sbavato. Qui il rosso diventa sinonimo di una femminilità consapevole, sofferta visceralmente, ostentata criticamente e rivendicata.
Verranno presentati una serie di video, che mescolano performance art e animazione tradizionale, found footage e 3d.Tra questi i pluripremiati e caleidoscopici Dadaloop e White Sugar, l’ironico Liszt, presentato di recente al MAXXI di Roma da Bruno Di Marino e Wombs, oggetto di una tesi di laurea in teorie e pratiche dello spettacolo contemporaneo.
L’evento centrale dell’Opening di domenica , sarà la proiezione del suo ultimo suo film Ofelia non annega. Film in cui già dal titolo è evidente la presa di coscienza del ruolo femminile e il suo ribaltamento: il personaggio tragico rifiuta di adempire al suo funesto destino letterario. Perché mai morire per un uomo?
Caratteristica della pellicola sono gli inserti dall’Archivio dell’Istituto Luce che formalmente si integrano perfettamente nel flusso filmico, a cui però fa da contrappunto critico il materiale ex novo, ossia le estetizzanti e dissacranti azioni performative di body art.
A conclusione della proiezione l’antropologo Massimo Canevacci proporrà la sua visione scientifica del film e inducendo alla discussione ci accompagnerà ad assistere alla singolare performance di pasticceria surrealista.
In quest’occasione verrà presentato in anteprima HIPPOPOETESS, il nuovo mediometraggio sperimentale di Francesca e anche una novità dal fronte HER.
Programma
17:00 Opening ReD
17:30 Proiezione del film Ofelia non annega (2016) di Francesca Fini. A conclusione intervento di Massimo Canevacci
19:00 Perfomance di pasticceria surrealista & tea party
Opere in mostra
* Hippopoetess (mediometraggio 3D, 2018) - anteprima trailer & digital prints
* Dadaloop (videoarte 3D, 2015)
* White Sugar (videoarte 3D, 2013)
* Liszt (videoarte, 2012)
* A Love Letter (videoarte, 2013)
* Fair&Lost (videoperformance, 2012)
* Wombs (videoperformance, 2012) con Eithel Di Tondo
ReD - FRANCESCA FINI /// SOLO SHOW
18 febbraio - 18 marzo 2018
VIA DEI RUTOLI 2, SAN LORENZO
visite guidate ogni giovedì (con la curatrice) e sabato (con l’artista)
per prenotazioni: [email protected]

Credits:
ReD è un evento promosso da
HER - Human Ecosystems Relazioni
in collaborazione con:
Performance Art TV AOS - Art is Open Source 4Changing SpA
a cura di: Arianna Forte

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Francesca Fini si muove in quel territorio di confine dove le arti visive si ibridano, generando una sintesi nuova proprio nel linguaggio performativo contemporaneo.
Negli anni ha presentato il suo lavoro al Museo MACRO e MAXXI di Roma, al Guggenheim di Bilbao, al Schusev State Museum of Architecture di Mosca, alle Tese dell'Arsenale di Venezia, al Georgia Institute of Technology e molti altri. Ha performato a Toronto per FADO Performance Art Festival, a Chicago per Rapid Pulse Festival, a Belo Horizonte per FAD Festival De Arte Digital, a San Paolo e a Rio per FILE Electronic Language International Festival, a Madrid per IVHAM e Proyector Festival, a Mumbai per Kala Ghoda e a Tokyo per il Japan Media Arts Festival. A Venezia ha preso parte alla prima Venice International Performance Art Week, nei suggestivi spazi di Palazzo Bembo. Nel 2014 e nel 2016 è stata selezionata da Bob Wilson per partecipare alla residenza artistica presso il Watermill Center di New York, e successivamente invitata alla Triennale di Milano per un evento del Watermill presso l’Illy Art Lab.
Ha la sua base in Italia, ma espone, ricerca e lavora in tutto il mondo. Nel 2016 ha ultimato il film sperimentale “Ofelia non annega" (con Istituto Luce Cinecittà), inserito da Adriano Aprà tra i migliori film italiani di tutti i tempi. La Treccani cita Francesca Fini alla nuovissima voce "cyber-performance", come una degli artisti più significativi in Italia.
www.francescafini.com

HIPPOPOETESS (poetessa ippopotamo)
la donna che fece incazzare Ezra Pound
in anteprima trailer e digital prints per ReD

Dice Francesca Fini di questo suo ultimo progetto: “Hippopoetess è una sinfonia visiva che mescola i linguaggi del documentario, della performance, della videoarte e dell’animazione 3d, per restituire, con uno stile assolutamente sperimentale e poetico, a volte tragico e a volte comico, la storia di Amy Lowell, poetessa americana imagista vissuta agli inizi del XX secolo. Con il suo grasso, la sua ricchezza, la sua ambizione, la sua instancabile intraprendenza, il suo carattere chiassoso e testardo, la sua incapacità di rispettare le convenzioni del suo tempo, la sua caparbietà e il suo impegno assoluto per l’arte, non potevo non innamorarmi di Amy Lowell: poetessa, intellettuale, imprenditrice di se stessa, femminista militante senza sapere di essere tale. Nel film mi confronto con lei, con il suo rapporto con l’arte, con la poesia, con il corpo, con l’amore e con il cibo, in un continuo gioco di specchi in cui io mi rifletto in lei e lei in me. Anche le nostre voci si confondono, su un piano demiurgico e filosofico in cui la voce diventa atto creativo: la mia voce, rigorosamente in italiano per rispettare il suono del mio DNA e della mia cultura, e quella della Lowell, restituita nel presente grazie all’interpretazione di un’attrice americana, si fondono e si passano il testimone, in una tenera sorellanza che sfida il tempo".
https://hippopoetess.tumblr.com/