Fountains and Drains

Informazioni Evento

Luogo
THE BRITISH SCHOOL AT ROME
Via Antonio Gramsci 61, Roma, Italia
Date
Dal al

lunedì-sabato, ore 16.30-20.00 e per appuntamento

Vernissage
10/06/2011

ore 18.30-21.30

Contatti
Email: j.benci@bsrome.it
Generi
arte contemporanea, collettiva
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Mostra conclusiva per il 2010-11 del programma Fine Arts dell’Accademia Britannica, diretto da Jacopo Benci.

Comunicato stampa

Fountains and Drains è la mostra conclusiva per il 2010-11 del programma Fine Arts dell’Accademia Britannica, diretto da Jacopo Benci.
La mostra, sostenuta da Australia Council for the Arts, Linbury Trust, Edwin Abbey Trust, Photoworks, Conseil des Arts et des Lettres du
Québec, e William Fletcher Foundation, presenta nuovi lavori degli attuali residenti, gli artisti Sian Bonnell, Joanna Bryniarska, Varda
Caivano, Richard Gasper, Kevin McKay, Rosslynd Piggott, Diana Taylor, e l’architetto Katherine Lapierre. In concomitanza con
l’inaugurazione della mostra, venerdì 10 giugno 2011, verrà pubblicato l’annuale catalogo illustrato del programma BSR Fine Arts.
Sian Bonnell (Photoworks Fellow, aprile-giugno 2011), artista e curatrice residente nel Regno Unito, è Professore Associato di fotografia
presso lo University College Falmouth. Ha studiato alla Chelsea School of Art di Londra e alla Northumbria University; il suo lavoro è stato
esposto e pubblicato ampiamente. Il suo ultimo libro Everyday dada è stato pubblicato nel 2006 da Dewi Lewis. Più recentemente è stata
nominata per la fotografia al Prix Pictet 2009 e 2010, e il suo lavoro è presente nel volume Growth che presenta gli artisti finalisti e
selezionati per il premio. È pubblicato inoltre in The Contemporary Self Portrait, a cura di Susan Bright (Thames & Hudson, 2011). Opere
di Sian Bonnell sono in numerose collezioni private e pubbliche, tra cui Victoria & Albert Museum, Londra; Museum of Fine Arts, Houston,
Texas; Ransom Center, Austin, Texas; Bibliothèque Nationale, Parigi.
“La ricerca attuale di Sian Bonnell comporta una sostanziale indagine su fede, paura e ansia che si trovano nelle comunità di tutta l’Europa
occidentale. Con particolare attenzione per il folklore, i costumi, le superstizioni, i racconti di vecchie comari, e le storie che li circondano.
Attraverso questo, l’artista interroga il ruolo della fotografia nella creazione di fictions e il ruolo della macchina fotografica come veicolo
per le intenzioni del fotografo, ed i contesti visivi e scritti che circondano queste cose.” [SB]
Joanna Bryniarska (Sainsbury Scholar in Painting and Sculpture, ottobre 2009-giugno 2011) ha conseguito il BA in Fine Art presso lo
University College Falmouth nel 2004; è stata quindi premiata con una Spike Island Graduate Fellowship. Nel 2009 ha ottenuto il
Postgraduate Diploma alle Royal Academy Schools, Londra. Fra i suoi premi e residenze recenti, il Richard Ford Award al Museo del Prado,
Madrid, e una mostra-scambio presso la Finnish Academy of Fine Arts, Helsinki. Ha recentemente tenuto la sua prima personale alla Post
Box Gallery, Londra.
“Attraverso pittura, fotografia, stampa digitale e appropriazione, Joanna Bryniarska usa tropi intrinseci alla costruzione della storia e dei
generi per parodiare la gerarchia preconcetta dello sguardo. Sovvertendo spesso le nozioni storiche di progressione, l’artista sottolinea
l’inaffidabilità e la contingenza della canonizzazione del passato. Scomodi attriti tra storia, civiltà e innovazione tecnologica si incontrano,
dando vita a bizzarri parallelismi tra antichità e fantascienza.” [JB]
Varda Caivano (Abbey Fellow in Painting, aprile-giugno 2010) ha studiato al Royal College of Art, Londra (MA Painting, 2004), e al
Goldsmiths College, Londra (Postgraduate Diploma in Fine Art, 2001). Le sue personali recenti comprendono Voice, Victoria Miro Gallery,
Londra (2011), The Inner Me, Tomio Koyama Gallery, Kyoto (2009), Galerie Sies+Hoke, Düsseldorf; Chisenhale Gallery, Londra (2007),
Kunstverein, Friburgo, Germania (2006). Fra le collettive recenti, The British Art Show 7: In the Days of the Comet, Nottingham
Contemporary, Hayward Gallery, Londra, Centre for Contemporary Art, Glasgow, Plymouth Arts Centre (2010-11); East End Academy: The
Painting Edition, Whitechapel Art Gallery, Londra (2009). Il suo lavoro è presente in Bob Nickas, Painting Abstraction: New Elements in
Painting Today (Phaidon, Londra, 2009), e nel libro di prossima pubblicazione, Vitamin P2: New Perspectives in Painting (Phaidon, Londra,
2011). È rappresentata da Victoria Miro Gallery, Londra, e Tomio Koyama Gallery, Giappone.
THE BRITISH SCHOOL AT ROME f i n e A R T S
Richard Gasper (Sainsbury Scholar in Painting and Sculpture, ottobre 2010-settembre 2011) ha conseguito il BA Hons in pittura presso la
Slade School of Art (2005), e il MA in pittura al Royal College of Art, Londra (2007). Da allora ha regolarmente esposto e curato mostre
a Londra e in Europa. Le sue mostre più recenti comprendono Apocalypstick, The Nunnery Gallery, Londra, e Bas van den Hurk & Richard
Gasper, Rod Barton Gallery, Londra (2011).
“Il lavoro di Richard Gasper è largamente ispirato dalla sua interpretazione del termine ‘barocco’, radicata nelle origini linguistiche della
parola, che allude a una perla grezza o imperfetta. Gasper individua in questa perla deforme una visione distopica, che parla di ideali
borghesi deformati e aspirazioni distorte. Attualmente lavora con materiali come seta, plexiglass specchiante e metalli lucidati; il suo
lavoro è affascinante e seducente, e insieme frammentato e considerato come defunto. Sempre in gioco è la relazione (letterale e
metaforica) con il corpo, che viene anch’essa sfigurata e infine infranta.” [RG]
Katherine Lapierre (Québec Architecture Resident, aprile-giugno 2011) è architetto professionista, specializzata nello studio del paesaggio
e in storia e teoria architettonica. Sta completando un PhD di ricerca sugli ambienti auto-costruiti e le architetture autodidattiche nei
loro rapporti con il tema delle folies. È professore a contratto presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Montréal. Il suo lavoro è
stato presentato presso la galleria Axenéo7 a Gatineau, la SAT, il centro di progettazione UQAM, e il centro d’arte contemporanea Skol a
Montréal.
“Il lavoro di Katherine Lapierre indaga il ruolo della razionalità nell’architettura contemporanea. I suoi lavori recenti sul tema delle folies
sottolineano la creazione di spazi senza fini utilitaristici. Il progetto Architettura (Ir)Razionale su cui ha lavorato durante la sua residenza
all’Accademia Britannica apre alle affiliazioni tra potere e architettura, che ci portano lontano dai padiglioni di divertimento e dai
giardini-folies, verso edifici concepiti come emblemi di propaganda. I suoi studi sono ispirati dall’architettura dei padiglioni
dell’Esposizione Universale Roma [E42], del quartiere della Garbatella, del complesso del Foro Italico, e della Città Universitaria La
Sapienza a Roma.” [KL]
Kevin McKay (William Fletcher Foundation Scholar in Painting, aprile-giugno 2011) ha conseguito il BFA Hons in Painting (2008) e il MFA
by Research (2011) alla National Art School, Sydney. Nel 2010 ha avuto una personale alla Hazelhurst Regional Gallery, è stato finalista
al Plein Air Painting Prize (Parlamento del NSW), al Mosman Art Prize, al Paddington Art Prize e al Premio Blake Directors Cut. Ha vinto
il Sydney City of Villages Art Prize nel 2009, e ha ricevuto la Basil and Muriel Hooper Scholarship della Art Gallery of New South Wales.
Attualmente una sua importante opera è inclusa in una mostra itinerante, May’s Lane Street Art Project, e al termine del suo soggiorno
a Roma sarà Artist in Residence presso la Sydney Grammar School.
“Sono un pittore di paesaggi urbani che risponde alle forme classiche si trovano nelle infrastrutture della città moderna.” [KMcK]
Rosslynd Piggott (Australia Consiglio Resident Artist, aprile-giugno 2011) lavora con i media della pittura, oggetto e installazione dal 1980.
Ha tenuto oltre 40 mostre personali e partecipato a numerose importanti collettive in Australia, Giappone, Belgio, Italia e Regno Unito. Ha
avuto varie residenze in Italia, Parigi e in Giappone. Nel 1998 ha avuto un’importante antologica, Suspended Breath, presso la National
Gallery of Victoria. Commissioni recenti includono un display di manufatti per l’architetto John Wardle di The Urban Workshop, Melbourne;
una grande installazione, Extract: in 3 parts per The Australian Centre for Contemporary Art; un’opera video, Yamazakura, per Shinsei Bank
prodotta da A.R.T Tokyo. È stata inclusa nella XVII Biennale di Sydney, a cura di David Elliot, The Beauty of Distance: Songs of Survival in a
Precarious Age (2010). È rappresentata da Sutton Gallery, Melbourne e Milani Gallery, Brisbane, Australia, e Gallery 360 Degrees, Tokyo.
“Rosslynd Piggott è stata di recente appropriatamente descritta come una ‘concettualista romantica’. I suoi metodi fondo quasi-scienza,
raccolta, flânerie e poesia. Spesso prendendo come punti di partenza Natura e Spazio, i suoi dipinti, oggetti e installazioni sono mediazioni
attorno a idee generali e anche specifiche di micro e macro, e il modo in cui noi interagiamo e siamo parte dello spazio che ci circonda.
La sua attenzione alla materialità e alla superficie dà luogo a una delicata interazione con il lavoro e presenta uno spazio di sottigliezza
e la lentezza, che è insieme specifico e sfuggente.” [RP]
Diana Taylor (Abbey Scholar in Painting, marzo-giugno 2011) ha conseguito il MFA in Painting alla Slade School of Fine Art, Londra (2010),
e il BA (Hons) in Fine Art, Painting, al Bath Spa University College (1999). Le sue personali comprendono Alpha Beta, R O O M, Londra, e
Climbing Falling, Intervention Gallery, Londra. Le sue collettive recenti includono Hybird, Vitrine Gallery, Londra; Worlds within Worlds,
BEARSPACE, Londra; The Secret of England’s Greatness, Hangar-7, Salisburgo, Austria. Durante il 2011 parteciperà al Royal Academy Summer
Show, Londra e alla Volta Fair, Basilea. Nel luglio 2010 ha ricevuto il Graduate Printmaking Prize dei Jealous Print Studios.
“Il senso del viaggio attraverso un paesaggio che slitta e va in rovina, e il rapporto di ciò con le immagini prodotte in serie che viaggiano nella
nostra coscienza sono centrali per la mia pratica. Patterns provenienti da ambienti domestici, diagrammi, classificazioni tratte da guide e altri
stampati effimeri appaiono in mezzo a elementi fluttuanti, formando una narrazione non lineare all’interno del campo pittorico. Queste immagini,
come rovine, diventano frammenti del nostro passato, cadendo attraverso il tempo e costantemente sostituendosi a vicenda. Sversamenti e
gocciolamenti interrompono il flusso e il pattern. Questo è il punto in cui le cose crollano, aprendo uno spazio emotivo plasmato da alfabeti di
tempi perduti. Il paesaggio non è statico, la rovina non è statica, continuano a vivere, e lentamente cambiano con la memoria.” [DT