Forti | Jonas | Smith

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA RAFFAELLA CORTESE
Via Alessandro Stradella 7, Milano, Italia
Date
Dal al
Vernissage
16/02/2023

ore 18

Artisti
Kiki Smith, Joan Jonas, Simone Forti
Generi
arte contemporanea, personale
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Tre mostre personali che inaugureranno ciascuna in una delle tre sedi della Galleria Raffaella Cortese.

Comunicato stampa

Galleria Raffaella Cortese

via A. Stradella 7, 20129, Milano

17 febbraio 2023 – 18 maggio 2023

Inaugurazione giovedì 16 febbraio, 18:00–20:00

Simone Forti

Distant Lands

COMUNICATO STAMPA

Il 16 febbraio 2023 Galleria Raffaella Cortese presenta tre mostre personali di grandi artiste americane: Simone Forti, Joan Jonas e Kiki Smith. Le loro pratiche decennali, caratterizzate da una sperimentazione mediatica trasversale, si incontrano nell’interesse comune per il corpo umano, il regno animale e il movimento inteso come forza vitale. La gestualità e i comportamenti degli animali hanno ispirato numerose opere fotografiche, su carta e performative di Simone Forti dalla fine degli anni Sessanta sino a oggi; gli uccelli e, più recentemente, le creature subacquee animano le più significative installazioni multimediali e innumerevoli disegni di Joan Jonas; infine i gatti e i piccioni sono al centro della più recente produzione di sculture e disegni di Kiki Smith.

Il titolo della seconda personale di Simone Forti in galleria, Distant Lands, esprime un desiderio di congiunzione e di scambio tra l’Italia e la California. Nata a Firenze nel 1935, pochi anni dopo Simone emigra con la famiglia a Los Angeles, dove studia con la coreografa Anna Halprin e trascorre gran parte della sua vita. La sua associazione con il Judson Dance Theater — un collettivo di danzatori, compositori e artisti visivi che si esibisce alla Judson Memorial Church di Manhattan all’inizio degli anni Sessanta — porta alla realizzazione delle sue celebri Dance Constructions. Nel 1968 Simone trascorre un periodo a Roma, dove si interessa per la prima volta ai movimenti e ai gesti degli animali che osserva allo zoo. Inoltre l’artista fotografa il girovagare sinuoso dei gatti nell’area archeologica di Largo Argentina, ancora oggi dimora fissa di molti felini.

In via Stradella 7 Simone presenta alcuni disegni della serie News Animations che esplorano il potenziale del linguaggio espresso attraverso il movimento, le parole, le immagini e i suoni nati in risposta ad alcune storie selezionate durante la lettura dei giornali. L’artista inizia una nuova e più profonda lettura delle notizie nel 1983, come una sorta di reazione catartica alla morte del padre, avido lettore di quotidiani, sviluppando performance, lavori video, e disegni. Nei disegni News Animations (1985-2012) schizzi di figure umane, un albero, un corvo e un fulmine confluiscono sulla carta insieme alle parole, frammentate e coperte, che descrivono pensieri e preoccupazioni eterogenei e senza tempo: “Ecol Econ Ogy Omy”, guerre che si consumano in “Distant Lands” e riflessioni sul linguaggio e sui media.

Dopo una serie di mostre in Italia — tra cui quella del 2019 alla Fondazione ICA Milano e quella del 2021 al Centro Pecci di Prato — a gennaio 2023 il Museum of Contemporary Art di Los Angeles inaugura la più ampia mostra sulla costa occidentale degli Stati Uniti dedicata alla pratica innovativa dell’artista.

BIOGRAFIA

Simone Forti è nata a Firenze nel 1935. Vive e lavora a Los Angeles.

Tra le istutizioni che hanno ospitato mostre personali e performance di Simone Forti ricordiamo: Museum of Contemporary Art di Los Angeles (MOCA), Los Angeles (2023); Centro Pecci, Prato (2021); ICA Milano, Milano (2019); Kunsthaus Baselland, Basilea (2019); Moderna Museet, Stoccolma (2015); Louvre Museum, Parigi (2014); Hammer Museum, Los Angeles (2013); Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid (2013); The High Line, New York (2012); Galleria L’Attico, Roma (2009); Getty Museum, Los Angeles (2004); Musée d’art moderne et contemporain (MAMCO), Ginevra, (2003); Fondation Cartier pour l’art contemporain, Parigi (2002); Castello di Rivoli, Torino (1999); Fundacao Serralves Museum, Porto (1999); P.S.1, New York (1983, 1977, 1976); Kunsthalle, Basilea (1979); Sonnabend Gallery, New York (1978, 1974), San Francisco Museum of Art, San Francisco (1977); Yoko Ono Studio, New York (1969, 1961); Merce Cunningham Studio, New York (1961).

Le sue opere e performance sono apparse in mostre collettive presso i seguenti musei: Museum of Modern Art (MoMA), New York (2018, 2014, 2013, 2009, 1979, 1978); Kunsthaus Zurich, Zurigo (2017); Hammer Museum, Los Angeles (2015, 2012); Centre Pompidou, Parigi (2015, 2011); Guggenheim Museum, New York (2013); Haus der Kunst, Monaco (2011); Hayward Gallery, Londra (2010); Galleria L’Attico, Roma (1972, 1969, 1968).

Galleria Raffaella Cortese

via A. Stradella 1, 20129, Milano

17 febbraio 2023 – 18 maggio 2023

Inaugurazione giovedì 16 febbraio, 18:00–20:00

Joan Jonas

Draw on the wind

COMUNICATO STAMPA

february 17 – may 18, 2023
opening thursday, february 16, 6–8pm

Il 16 febbraio 2023 Galleria Raffaella Cortese presenta tre mostre personali di grandi artiste americane: Simone Forti, Joan Jonas e Kiki Smith. Le loro pratiche decennali, caratterizzate da una sperimentazione mediatica trasversale, si incontrano nell’interesse comune per il corpo umano, il regno animale e il movimento inteso come forza vitale. La gestualità e i comportamenti degli animali hanno ispirato numerose opere fotografiche, su carta e performative di Simone Forti dalla fine degli anni Sessanta sino a oggi; gli uccelli e, più recentemente, le creature subacquee animano le più significative installazioni multimediali e innumerevoli disegni di Joan Jonas; infine i gatti e i piccioni sono al centro della più recente produzione di sculture e disegni di Kiki Smith.

In oltre cinque decenni di pratica artistica, Joan Jonas ha ricoperto fin dal principio un ruolo fondamentale nello sviluppo della performance, del video e dell’installazione multimediale. Per la sua terza mostra personale in galleria, l’artista americana presenta per la prima volta in Italia, nello spazio di via Stradella 1, Draw on the wind, la sua installazione esposta nel 2018 al Carnegie Museum of Art di Pittsburgh.

Draw on the wind è composta da diversi aquiloni che, delicatamente, si muovono al passaggio dei visitatori. Jonas concepisce l’opera durante un viaggio ad Hanoi, aggiungendo le proprie sagome ritagliate alle forme di animali e fate del folklore Jarai e Viet realizzate a mano in Vietnam con bambù e carta Dó. Gli aquiloni e altre sculture di carta compaiono in numerose opere precedenti dell’artista, in particolare nell’installazione Stream or River, Flight or Pattern (2016-17) che Jonas assembla utilizzando filmati registrati durante i suoi viaggi, disegni di uccelli e aquiloni sospesi; un terzo gruppo di aquiloni è stato esposto nella mostra di Joan They Come to Us without a Word, il Padiglione degli Stati Uniti alla Biennale di Venezia 2015.

Nella produzione dell’artista, i materiali raccolti dalle fiabe e dai saggi, dai miti e dal folklore locale, trovano nuove relazioni con la vita contemporanea. I video di Joan evolvono spesso da gesti performativi a installazioni multimediali stratificate e le sue opere si costruiscono in continuazione sulla base di quelle precedenti. Fin dal suo primo film, Wind (1968), la presenza della natura rappresenta un fil rouge nel suo lavoro. Dopo aver ripreso i movimenti degli animali e averne tracciato tipologie e specie per mezzo del disegno, con Draw on the wind Joan interviene direttamente nello spazio attraverso l’installazione di forme astratte, colorate e leggere, libere di muoversi.

È in corso alla Haus der Kunst di Monaco, fino al 26 febbraio 2023, un’importante mostra di Joan Jonas realizzata in collaborazione con la Tate Modern. Una grande retrospettiva le sarà dedicata al Museum of Modern Art di New York nella primavera del 2024.

BIOGRAFIA

Joan Jonas è nata a New York nel 1936. Vive e lavora a New York.

Istituzioni che hanno ospitato personali dedicate a Joan Jonas includono: Haus der Kunst, Monaco di Baviera, Germania (2022); Dia Art Foundation, Beacon, New York (2021); Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, Madrid, Spagna (2020); Pinacoteca do Estado de São Paulo, San Paolo, Brasile (2020); Kyoto City University of Arts, Kyoto, Giappone, organizzato dalla Inamori Foundation (2019); Fundação de Serralves, Porto, Portogallo (2019); Tate Modern, Londra, UK (2018); Museum of Fine Arts Boston, Boston, Massachusetts (2017); NTU Centre for Contemporary Art Singapore, Singapore (2016); Fundacion Botin, Santander, Spagna (2016); HangarBicocca, Milano, Italia (2014); Sigmund Freud Museum, Vienna, Austria (2006); Le Plateau e Jeu de Paume / Hotel de Sully, Parigi, Francia (2005); Renaissance Society, University of Chicago, Chicago, Illinois (2004); Queens Museum of Art, New York, New York (2003); Staatsgalerie, Stoccarda, Germania (2000); Stedelijk Museum, Amsterdam, Paesi Bassi (1994).

Le sue opere sono state esposte in mostre collettive come: at dawn, Julia Stoschek Collection, Berlino, Germania (2022); The Imperament Display II, LUMA Foundation, Arles, Francia (2022); AQUARIA. Or the Illusion of a Boxed Sea, MAAT, Lisbona, Portogallo (2021); The Paradox of Stillness: Art, Object, and Performance, Walker Art Center, Minneapolis, Minnesota (2021); The Unexpected Subject. 1978 Art and Feminism in Italy, FM Centre for Contemporary Art, Milano, Italia (2019); The Long Run, MoMA The Museum of Modern Art, New York (2017); DO DISTURB, Palais de Tokyo, Parigi, Francia (2015). Tra le altre istituzioni che hanno esposto opere di Jonas ricordiamo: The Guggenheim Museum Bilbao, Bilbao, Spagna (2010); La Biennale di Venezia (2009); Museu d’Art Contemporani de Barcelona, Barcellona, Spagna (2009); Castello di Rivoli, Torino, Italia (2006); Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid, Spagna (2006); Renaissance Society, University of Chicago, Chicago (2004); P.S. 1 Contemporary Art Center, New York (2003); Whitney Museum Of American Art, New York (2001); Museum of Contemporary Art, Los Angeles (1995).

Nel 2015 Jonas ha rappresentato gli Stati Uniti alla 56° Biennale di Venezia. Ha partecipato a Documenta V, VI, VII, VIII, XI e XIII a Kassel, Germania. Nel 2019 l’artista ha ricevuto il prestigioso Kyoto Prize e nel 2009 ha ottenuto il primo Lifetime Achievement Award del Solomon R. Guggenheim Museum.

Galleria Raffaella Cortese

via A. Stradella 4, 20129, Milano

17 febbraio 2023 – 18 maggio 2023

Inaugurazione giovedì 16 febbraio, 18:00–20:00

Kiki Smith

The Cat Himself Knows

Il 16 febbraio 2023 Galleria Raffaella Cortese presenta tre mostre personali di
grandi artiste americane: Simone Forti, Joan Jonas e Kiki Smith. Le loro pratiche decennali, caratterizzate da una sperimentazione mediatica trasversale, si incontrano nell’interesse comune per il corpo umano, il regno animale e il movimento inteso come forza vitale. La gestualità e i comportamenti degli animali hanno ispirato numerose opere fotografiche, su carta e performative di Simone Forti dalla fine degli anni Sessanta sino a oggi; gli uccelli e, più recentemente, le creature subacquee animano le più significative installazioni multimediali e innumerevoli disegni di Joan Jonas; infine i gatti e i piccioni sono al centro della più recente produzione di sculture e disegni di Kiki Smith.
È una faccenda difficile mettere il nome ai gatti;
niente che abbia a che vedere, infatti,
con i soliti giochi di fine settimana.
Potete anche pensare, a prima vista,
che io sia matto come un cappellaio,
eppure, a conti fatti,
vi assicuro che un gatto deve avere in lista
TRE NOMI DIFFERENTI.
Prima di tutto quello che in
famiglia
potrà essere usato quotidianamente,
un nome come Pietro o come Augusto, o come
Alonzo, Clemente,
come Vittorio o Gionata, oppure Giorgio o Giacomo
Vaniglia —
tutti nomi sensati per ogni esigenza corrente.
Ma se pensate che abbiano un suono più ameno,
nomi più fantasiosi si possono consigliare:
qualcuno pertinente ai gentiluomini,
altri più adatti invece alle signore:
nomi come Platone o Admeto, Elettra o
Filodemo —
tutti nomi sensati a scopo familiare.
Ma io vi dico che un gatto ha bisogno di un nome
che sia particolare e peculiare, più dignitoso;
come potrebbe, altrimenti, mantenere la coda
perpendicolare,
mettere in mostra i baffi o sentirsi orgoglioso?
Nomi di questo genere posso fornirvene un quorum,
nomi come Mustràppola, Tisquàss o Ciprincolta,
come Bombalurina o Mostardorum,
nomi che vanno bene soltanto a un gatto per volta.
Comunque gira e rigira manca ancora un nome:
quello che non potete nemmeno indovinare,
né la ricerca umana è in grado di scovare;
ma IL GATTO LO CONOSCE, anche se mai lo confessa.
Quando vedete un gatto in profonda meditazione
la ragione, credetemi, è sempre la stessa:
ha la mente perduta in rapimento ed in
contemplazione
del pensiero, del pensiero, del pensiero del suo nome:
del suo ineffabile effabile
effineffabile
profondo inscrutabile ed unico NOME.
— T. S. Eliot, Il nome dei gatti
Durante lo sviluppo del suo progetto di arte pubblica per ArtLine Milano, nel 2018,
Kiki pensa dapprima ai piccioni, una presenza immancabile nel luogo più famoso della città, Piazza Duomo, ma a pochi passi di distanza trova il soggetto per le sue
due monumentali sculture in bronzo Guardiane. Sono i gatti che popolano il fossato di Castello Sforzesco e Kiki decide che sarebbero stati i protettori della città. Dopo l’inaugurazione delle Guardiane nel 2022, l’artista continua a lavorare su questo soggetto nella serie di disegni intitolati Empath. I felini sono accompagnati da piccioni, scoiattoli, alberi e forme astratte: una polifonia di animali che si possono immaginare abitare un paesaggio urbano, una casa privata – in questo caso, la galleria stessa. Intanto, al centro dello spazio di via Stradella 4, alcune sculture di gatti e piccioni sono affiancate da figure colorate di mani che impugnano cuori, in uno scambio emotivo ed empatico tra uomo e animale.
Kiki Smith è protagonista della mostra Free Fall al Seoul Museum of Art, la sua prima personale in un museo pubblico in Asia, in corso fino al 12 marzo 2023. Si conclude il 12 febbraio la sua personale From the Creek all’Albuquerque Museum, New Mexico, USA e una serie di mosaici per la stazione di Grand Central Madison a New York è stata inaugurata a fine 2022.
BIOGRAFIA
Kiki Smith è nata nel 1954 a Norimberga, in Germania. Vive e lavora a New York.
Le mostre personali di Kiki Smith includono: Kiki Smith: Free Fall, Seoul Museum of Art, Seoul (2022); Kiki Smith: From the Creek, Albuquerque Museum, New Mexico (2022); Inner Bodies, Fondation Thalie, Bruxelles (2022); Kiki Smith. Hearing You with My Eyes, Musée cantonal des Beaux-Arts, Losanna (2020); Kiki Smith, Monnaie de Paris, Parigi (2019); Kiki Smith: Procession, Haus der Kunst Monaco e poi portata al Museo d’arte di Sara Hildén, Tampere e Belvedere, Vienna (2018); Brooklyn Museum, New York (2009); Whitney Museum of American Art, New York (2007); San Francisco Museum of Modern Art (2005), San Francisco; Museum of Modern Art, New York (2003).
Le sue opere sono state incluse in mostre collettive come: Nian Nian - The Power
and Agency of Animal Forms, Deji Art Museum of Jiangsu, Nanjing (2023); Feminine power: the divine to the demonic, The British Museum, Londra (2022); Artists Need to Create on the Same Scale that Society Has the Capacity to Destroy: Mare Nostrum, La Biennale di Venezia, Complex of the Chiesa di Santa Maria delle Penitenti Fondamenta Cannaregio, Venezia (2019); The Moon – From Inner Worlds to Outer Space, Louisiana Museum of Modern Art, Humlebæk, in mostra poi al Henie Onstad Kunstsenter, Oslo (2019); Like Life: Sculpture, Color, and the Body (1300–Now), The Met Breuer, New York (2018); The American Dream: Pop to the Present, British Museum, Londra, in mostra poi alla Fondation Custodia, Parigi, Francia (2018).
Il suo lavoro è stato presentato in cinque edizioni della Biennale di Venezia (2019, 2017, 2009, 2005, 1993). I suoi lavori appartengono ad importanti collezioni come quelle dei seguenti musei: Solomon R. Guggenheim Museum, New York; Metropolitan Museum of Art, New York; Museum of Contemporary Art, Los Angeles; Tate Gallery, London; Whitney Museum of American Art, New York.