Focus – Eugenio Michelini
MIDeC – Museo Internazionale del Design Ceramico è lieto di presentare il secondo appuntamento del progetto focus, un calendario di concentrato sull’operato di emergenti italiani e stranieri, interpreti attuali della pratica ceramistica.
Comunicato stampa
MIDeC – Museo Internazionale del Design Ceramico è lieto di presentare il secondo appuntamento del progetto focus, un calendario di concentrato sull’operato di emergenti italiani e stranieri, interpreti attuali della pratica ceramistica.
Una “lente focale” sul panorama ceramistico del presente che in questa occasione viene indirizzata sul lavoro, la ricerca e lo stile di Eugenio Michelini.
Nelle sale espositive del MIDeC, Eugenio Michelini presenta una retrospettiva della sua produzione ceramistica, frutto di una pratica guidata da un anelito esperienziale, basata sulla memoria e articolata nell’argilla.
L’artista medesimo così descrive le fondamenta della sua ricerca:
Memorie e porcellana
Le memorie creano le fondamenta della nostra personalità immagazzinando informazioni attraverso la nostra mente ed i sensi. Ogni giorno le memorie influenzano le nostre decisioni attuali e future in maniera inderogabile. Il desiderio di nuove memorie mi spinge a convertire le mie vecchie memorie in oggetti attraverso l’uso dell’argilla. I miei lavori sono quindi basati su storie che narrano le mie emozioni, le mie esperienze, o qualsiasi cosa che ha in qualche modo attratto la mia curiosità.
I miei genitori mi hanno raccontato che una volta, all’età di 3 anni, sparii da casa senza motivo. Mio padre mi cercò e chiamò per ore, ma ero troppo distante e troppo impegnato per rispondere. Finalmente mi vide inginocchiato di fronte ad una pozzanghera. “Che cosa fai qui? Perché non mi hai risposto? Sono ore che ti sto chiamando!”. Io, di risposta, gli mostrai il fango dicendo: “Non è maturo!”. Nonostante fosse infuriato la mia risposta lo sbalordì al punto di non riuscire a trattenersi dalle risate. Ricordo ancora le sue parole… “Cosa ci vuoi fare con il fango, una mostra?”. Da quel momento i miei genitori decisero così di comprarmi l’argilla per costruirmi i miei giocattoli. Ero il bambino più contento del mondo, potevo giocare per ore completamente assorto nella mia passione.
Dopo anni sono ancora qui che gioco con l’argilla e la mia passione è diventata più forte che mai, diventando un pilastro nella mia vita. L’argilla con la sua plasticità mi offre la libertà di esplorare nuovi e vecchi processi lavorativi, creando una moltitudine di possibilità attraverso forme e colori. I lavori qui esposti sono una retrospettiva che va dal mio ritorno in Italia dopo aver completato i miei studi fino ai giorni nostri al Royal College of Art.