Flavio Favelli – Arte urbana
Una pittura murale di grandi dimensioni, opera permanente che sara’ acquisita dalla citta’ di Palermo. La sua iconografia richiama l’idea di benessere dei fantastici anni ’80, che qui diventa un auspicio di ripresa.
Comunicato stampa
Un intervento d’arte urbana contemporanea per Palermo, ad opera di Flavio Favelli, artista italiano tra i più importanti del sistema culturale internazionale, sostenuta da Confesercenti Palermo per rilanciare l’economia della città a partire dalla cultura.
Favelli presente alla 55a Biennale internazionale d’arte di Venezia, ha lavorato in diverse occasioni in Sicilia e a Palermo, su tutti ha esposto presso Riso, Museo d’arte contemporanea della Sicilia, e a Termini Imerese dove ha realizzato due importanti opere installate sulla facciata del Comune in occasione della mostra ETICO’F nel 2010.
Palermo, dunque, fulcro di un’operazione che vuole lasciarsi alle spalle le paure legate alla crisi economica, alla crescente sfiducia sociale, per “ripartire” attraverso la bellezza e la leggerezza dell’arte, che può anche in un momento storicamente non facile indicare la via della rinascita, la via dell’eccellenza. La progettazione e realizzazione di una Pittura murale, opera d’arte pubblica, di grandi dimensioni, opera permanente, che verrà acquisita dalla città di Palermo, a beneficio dei suoi cittadini, è un segnale forte che Confesercenti vuole lanciare a dimostrazione, come afferma il neo presidente della confederazione di categoria, Mario Attinasi che: “E’ possibile ripensare ad interventi sul territorio come inneschi virtuosi di slancio economico e culturale, le due cose in un territorio unico e denso come il nostro devono per forza camminare parallele”.
I Cantieri culturali alla Zisa, meta di visite e di flussi di persone nel circuito turistico/culturale alla scoperta della città e del centro, saranno il catalizzatore di questo messaggio, attraverso l’opera che seguendo un repertorio iconografico, legato alla storia recente del nostro Paese determini un accento di riflessione sulla cultura italiana, che nella ricerca di Flavio Favelli ha un interesse notevole, rafforzando anche in tal modo l’identità storico culturale della nostra Città. L’iconografia dell’opera richiama un ricordo al quale la generazione dei fantastici anni Ottanta è legata, l’idea del benessere, del boom economico, una cultura in cui tutto era possibile e praticabile. Una memoria come auspicio di ripresa, come simulacro di un periodo d’oro al quale guardare con rinnovato entusiasmo. L’intervento d’arte pubblica, coordinato dallo storico dell’arte Agata Polizzi, sarà realizzata con l’aiuto di giovani artisti collaboratori scelti sul territorio, e maestranze locali e vedrà la partecipazione corale di più operatori del settore, tra cui la Galleria Francesco Pantaleone Arte Contemporanea e Azoto.
L’opera, tra le prime nel suo genere nella produzione di Favelli sul territorio nazionale, è un gigantesco inno alla “condivisione” dell’arte in spazi non convenzionali, arte che esce fuori da musei e galleria per andare incontro alla gente. Esempio non solo di cultura anche di educazione al bello e alla cura dello spazio pubblico che diventa così doppiamente “collettivo”. L’intervento di Favelli opera per il suo valore culturale ed artistico e per la firma internazionale, eccellenza della cultura artistica italiana contemporanea, si propone di offrire una vera e significativa offerta culturale ai cittadini, che possano così beneficiarne in modo libero e diffuso.
Questa proposta, in un momento di grave recessione e crisi della società, potrebbe inserirsi nel solco della politica di meritocrazia e trasparenza attivata da questa Città, che vuole condividere con la collettività il meglio delle proprie possibilità di rafforzamento dei valori sociali, del sostegno al corretto ricambio generazionale nelle professioni, necessariamente sempre più specialistiche e internazionalizzate, e del benessere sociale.
Benessere che senza dubbio passa attraverso la cultura.
Un sentito ringraziamento a: Ignazio Mortellaro, Serena Fanara, Daniela Granata, Giulia Gueci, Salvatore Davì, Maria Gracia de Pedro Il Signor Mortellaro, Sign. Mario Gnoffo, Arch. Enzo Venezia, Il Teatro Biondo di Palermo
Flavio Favelli (Biografia)
Nato a Firenze nel 1967, vive e lavora a Savigno (BO). Dopo la Laurea in Storia Orientale all’Università di Bologna, prende parte al Link Project (1995-2001). Ha esposto in importanti spazi pubblici e privati in Italia e all’estero.
Tra i principali progetti personali: “ITAVIA AEROLINEE”, mostra all’Emporio della Cultura e installazione in Piazza Maggiore e Piazza VIII Agosto a Bologna dell’opera: Cerimonia- India Hotel 870: una fodera di circa 37 metri e larga 33 (apertura alare), circa 400 metri quadrati di Airtex, tela tecnica leggera color crema, tagliata e cucita sulle misure e forme del relitto del DC-9 Itavia caduto a largo di Ustica il 27 giugno 1980. L’evento è stato inserito nel calendario ufficiale delle celebrazioni per il trentennale dalla strage; “China Purple”, in collaborazione con Via Farini DOCVA, nell’ambito di No Soul for Sale, A Festival of Independents, Turbine Hall, Tate Modern, Londra, 2010; “La Rotonda”, Centro Arti Visive Pescheria, Pesaro, 2010; “Acrobazie #5″, a cura di Elisa Fulco, Ospedale Psichiatrico Fatebenefratelli, San Colombano al Lambro, 2009; Galleria Sales a Roma 2008; Fondazione Maison Rouge, Parigi 2007; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino 2007; Projectspace176, Londra 2005; Museo Pecci, Prato 2005; IIC, Los Angeles 2004; Galleria Maze, Torino, 2003; Artinprogress, Berlino, 2002
Tra le principali mostre collettive: “La scultura italiana del XXI secolo”, Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano, 2010; “SPAZIO, Mappe del Reale”, MAXXI, Roma, 2010; “Italics”, Palazzo Grassi a Venezia; “Non Voltarti Adesso! / Don’t Look Now! – Artisti Italiani a Ca’ Pesaro”, a cura di Milovan Farronato, Ca’ Pesaro, Venezia, 2009; XV Quadriennale di Roma; Elgiz Museum a Istanbul nel 2008 e Clandestini, 50° Biennale di Venezia, 2003, Ha progettato e realizzato due installazioni bar funzionanti al MAMBO, Museo d’Arte Moderna di Bologna e al MARCA Museo di Catanzaro e due ambienti pubblici permanenti: Vestibolo nella Sede ANAS di Venezia di Palazzetto Foscari e Sala d’Attesa nel Pantheon di Bologna all’interno del Cimitero Monumentale della Certosa che accoglie la celebrazione di funerali laici.