Firouz Farman Farmaian – Voyage in Inexistant Land

Si tratta di un progetto che unisce pittura, astrazione, mito e magia, ispirato ai dialoghi di Casanova, e che invita a riflettere sui confini tra realtà e finzione attraverso paesaggi immaginari che mettono in discussione la memoria culturale.
Comunicato stampa
Il 30 agosto 2025, lo storico Palazzo Dandolo a San Tomà, Venezia, ospiterà l’inaugurazione di
VOYAGE IN INEXISTANT LAND, la nuova mostra personale dell’artista visionario di fama
internazionale Firouz FarmanFarmaian. Presentata in occasione della 19ª Mostra Internazionale
di Architettura e dell’82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, la mostra
resterà aperta al pubblico fino al 30 settembre.
Per celebrare l’apertura, durante la prima settimana si terranno una serie di performance artistiche
e musicali del collettivo post-rock FORRM, in diversi luoghi della città. Questi eventi
rappresentano un’estensione dinamica della pratica immersiva e multidisciplinare di
FarmanFarmaian.
Ispirata a una citazione tratta da un dialogo di Casanova, VOYAGE IN INEXISTANT LAND
esplora i temi della magia, della rêverie e della scomparsa del mito nella cultura
contemporanea. Segna un ritorno alla pittura e all’astrazione, invitando i visitatori a immergersi
in paesaggi immaginari che mettono in discussione i confini tra memoria, mito e realtà.
La mostra approfondisce l’indagine dell’artista sulla memoria culturale e sulle narrazioni identitarie.
Alla 59. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, FarmanFarmaian aveva già
incantato il pubblico con GATES OF TURAN, presentato nel Padiglione del Kirghizistan. A
complemento di questa opera, il suo recente film Path — girato in Kirghizistan e a Venezia — ne
approfondisce i temi attraverso il linguaggio cinematografico.
In uno spazio sospeso tra il tangibile e l’intangibile, VOYAGE IN INEXISTANT LAND sussurra
piano. Un tempo, il mondo risuonava degli echi dell’inconoscibile — miti e ombre intrecciate ci
invitavano a sogni fugaci. Nel cercare chiarezza, forse abbiamo smarrito quei misteri incantati che
si trovano appena oltre la soglia.
La mostra si svolge in un “non-luogo”, un regno sospeso nella contemplazione. Qui le forme si
dissolvono, le trame sfumano: ogni opera è un frammento di rêverie dimenticate, che evoca
sensazioni quasi irraggiungibili. Lo sradicamento — viaggio necessario — riecheggia nel silenzio,
come nei pensieri di Casanova nel crepuscolo dell’esilio, dove l’assenza si trasforma in una delicata
esplorazione del sé.
Navigando in questa dimensione eterea, siamo invitati a riconquistare gli echi scintillanti della
meraviglia perduta, a cogliere visioni fugaci di storie che sopravvivono nel silenzio della memoria
collettiva.
Nelle parole dell’artista:
“Ho scelto Essaouira come sede del mio atelier dopo la mia partecipazione alla 59. Biennale di
Venezia nel 2022, intrecciando entrambe le città nel mio processo creativo. Per le mie mostre e
installazioni, attingo ai materiali di entrambe le realtà, creando un dialogo continuo tra i due mondi.
VOYAGE IN INEXISTANT LAND è il risultato di questo dialogo inaspettato, che cattura un
momento cruciale della mia riflessione interiore, in cui la sostanza culturale e i progetti frutto di
un’intensa ricerca lasciano spazio a un balzo etereo nel regno dell’esplorazione immaginativa.
Il titolo della mostra, ispirato a un dialogo del Casanova di Fellini, riflette perfettamente il mio stato
d’animo: uno spazio meditativo fatto di snodi e nuovi orizzonti. Rappresenta un momento di pausa,
prima di ritrovare il cammino verso nuove forme.”
Firouz FarmanFarmaian
Nato a Teheran nel 1973, Firouz FarmanFarmaian è un artista contemporaneo, musicista, regista e
produttore culturale di nazionalità francese-svedese. La sua pratica artistica — che spazia dalla
pittura alle installazioni tessili fino alle esperienze immersive — è incentrata sull’esplorazione
dell’identità, dello sradicamento e della condizione umana.
Dal 2021 al 2023 è stato Ambasciatore Culturale della Repubblica del Kirghizistan, contribuendo
attivamente al dialogo culturale tra l’Asia Centrale e la scena internazionale. In occasione 59.
Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, la sua partecipazione al Padiglione del
Kirghizistan con l’opera GATES OF TURAN ha suscitato un forte interesse, affrontando temi legati
al patrimonio culturale. Le sue opere sono state esposte in prestigiose istituzioni a livello globale e
fanno parte di importanti collezioni private, tra cui quelle di Farah Diba e Christiane Amanpour. È
anche un regista affermato: il suo ultimo film, Path, riflette la sua visione artistica attraverso lo
sguardo cinematografico.
Con VOYAGE IN INEXISTANT LAND, FarmanFarmaian continua a spingere oltre i confini
dell’arte contemporanea, invitando il pubblico a un viaggio immaginifico tra sogno e memoria.