Filippo Leonardi – Freevolo
Attraverso una serie di installazioni, fotografie e video, Filippo Leopardi racconta a Marsèlleria un viaggio nel tempo e nello spazio, una tappa del progetto Colombaia, intesa a tutti gli effetti quale residenza d’artista (così come precisato nel sottotitolo).
Comunicato stampa
Attraverso una serie di installazioni, fotografie e video, Filippo Leopardi racconta a Marsèlleria un viaggio nel tempo e nello spazio, una tappa del progetto Colombaia, intesa a tutti gli effetti quale residenza d’artista (così come precisato nel sottotitolo). La ricerca, sviluppata in Sicilia, è stata presentata per la prima volta presso la Galleria Collicaligreggi a Catania attraverso l’esposizione Freevolo, nel 2012.
Colombaia è un work in progress concepito per mettere in comunicazione due spazi, uno fisso e uno mobile, collegati tra loro, coinvolgendo una coppia di colombi viaggiatori. Contrariamente all’immaginario collettivo che vede il colombo come una piaga sociale da estirpare con diversi stratagemmi di dissuasione, esso ha invece una lunga storia e una densa letteratura. I colombi sono la prima specie di uccelli addomesticata dall'uomo: i primi antichi resti di colombaie risalgono ad oltre 3000 anni avanti Cristo. Conosciuti e apprezzati in Mesopotamia e nell'antico Egitto, erano ritenuti animali sacri, simbolo di fecondità. Dai Sumeri sino alla prima guerra mondiale, il colombo si è rivelato di importanza vitale in situazioni d’emergenza, quando la comunicazione via terra risultava compromessa e poco sicura, e il più veloce fra i mezzi di comunicazione.
Utilizzando questi volatili per mettere in contatto località diverse, Filippo Leonardi intende riflettere sulla necessità culturale, propriamente umana, di classificare in categorie. Riflette sui “luoghi comuni”, i pregiudizi che, una volta assimilati, muovono sentimenti ambigui di accettazione o repulsione. In Colombaia l’artista sottolinea come il volatile sia amato e disprezzato: il colombo è infatti particolarmente osannato dai colombofili, ma allo stesso modo odiato dagli abitanti nelle città (http://www.anfossipigeons.it/home.asp, http://piccioni-viaggiatori.it/, http://federcolomb.it/index1.html).
All’ingresso della galleria è esposta Colombaia mobile, installazione che ospita tre coppie di colombi pronti al volo. La scultura è il prototipo in miniatura di una colombaia utilizzata dagli allevatori e riprodotta con tutti i suoi comfort e standard ergonomici di abitabilità.
Il giorno dell’inaugurazione si eseguiranno tre lanci di colombi da Marsèlleria verso la colombaia madre in cui sono nati, cresciuti e allevati (precisamente a Settimo Milanese) alle ore 16:30, 17:00 e 17:30. L’orario tiene conto del fatto che i colombi devono rientrare nella colombaia madre prima del tramonto.
In mostra è anche esposto un elemento della serie Dissuasori. Si tratta di un oggetto-scultura ricoperto di aculei in metallo solitamente utilizzati per allontanare i volatili dai davanzali e dai cornicioni. Apparentemente surreale ma perfettamente funzionante, la scultura si presenta in un certo senso totemica, e mette al tempo stesso in discussione il suo reale utilizzo rendendolo tanto funzionale quanto scomodo.
Aprendosi a diversi ambiti disciplinari – sotto la regia dell’artista sono stati coinvolti ornitologi, allevatori, associazioni colombofile, galleristi e curatori – FREEVOLO: Pigeon in residence si completa infine della serie fotografica Colombofili e colombaie e di un video, Volo unico, lavoro che sposta lo sguardo dal punto di vista umano a quello animale e che racconta dei voli effettuati da Marsèlleria alla colombaia madre di Settimo Milanese. Non si tratta in ogni caso di materiali documentativi, ma di nuove narrazioni sul viaggio intrapreso dai colombi, metafore dell’andata e del ritorno.
Il lavoro di Filippo Leonardi coincide con il sovvertimento dell’ordinario, il perturbamento di un qualcosa dato per assodato, costituito. Anche se con sovversione l’artista non intende l’accezione rivoluzionaria o militante del termine, bensì una sorta di disvelamento di ciò che è normalmente nascosto, o che non si rivela immediatamente allo sguardo comune.
Il work in progress Colombaia/Pigeon in residence è documentato in La natura ama nascondersi, catalogo monografico che raccoglie gli ultimi dieci anni di lavoro di Leonardi (2002-2012), a cura di Claudio Cravero, e pubblicato dalla Galleria Collicaligreggi di Catania.
Biografia
Filippo Leonardi (Catania, 1970) lavora tra Catania e Torino. Si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Catania. Nel 1997 inizia ad esporre con la Galleria Gianluca Collica di Catania, e nell’anno successivo realizza Apparenti quadri bui, primo progetto da cui prende forma una serie di cicli tematici. Nel 1999 frequenta il Corso Superiore di Arti Visive della Fondazione Antonio Ratti di Como con Haim Steinbach e nel 2000 il Corso di formazione presso l’Associazione per l’Arte Contemporane Zerynthia di Roma. Nel 2001è in residenza presso l’Ateliers d’Artistes de la Ville de Marseille in Francia.
Nel 2002, esplorando il concetto di identità (personale, culturale e geografica), Leonardi mette a punto una serie di installazioni, sculture e interventi partecipativi, tra questi: Super-eroi (Big social game, Biennale Internazionale Arte Giovane di Torino, diretta da Michelangelo Pistoletto), e Brixen (Arte in festa a Bressanone, a cura di Marion Piffer Damiani e di Hans Wincler). Tra il 2004 e il 2005 realizza Inesattezza e Objet Sans Titre (Scenario Pubblico di Catania), con la partecipazione di coreografi e musicisti internazionali, tra i quali la svizzera Cindy Van Hacher e lo spagnolo Francisco Meirino.
È del 2007 Senza ragione, ciclo di lavori che nasce da una riflessione sull’utilizzo della ragione. Il titolo fa infatti riferimento a quella ragione che le piante non possiedono, ma anche all’assenza di intelletto che, nonostante tutto, ha visto gli organismi vegetali sopravvivere, evolversi e moltiplicarsi sino a diventare la specie più prolifera del pianeta. Parte della serie è esposta nel 2007 presso la Galleria Gianluca Collica di Catania e successivamente, nel 2008, presso il Bocs di Catania e Meno Parkas di Kaunas in Lituania. Nel 2009, al Parco Arte Vivente di Torino, nell’ambito della collettiva Greenhouse (Winter) curata da Claudio Cravero, Leonardi realizza l’installazione ambientale Più nessuna danza. Leonardi è anche coinvolto nel tutoraggio e nella conduzione di corsi e workshop indirizzati a studenti e giovani artisti, tra questi Idee pericolose ( PAV, Torino), Cattiveria (Accademia ABADIR di Catania), Femmine e Maschi (El Barrio, Centro per il protagonismo giovanile della Città di Torino). Nel 2010, infine, prende forma la serie Colombaia, work in progress nato per mettere in comunicazione la Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Siracusa e il Museo Riso di Palermo utilizzando una coppia di colombi viaggiatori. Nel progetto, presentato per la prima volta nel 2012 presso la Galleria Collicaligreggi di Catania e nel 2013 in residence nel resto d’Italia, si intrecciano molte delle esperienze relative al mutamento della natura e dell’arte in senso relazionale, pratiche sperimentate in tutto il suo percorso artistico.