Festival F4 / Un’idea di fotografia 2023

Informazioni Evento

Luogo
VILLA BRANDOLINI
Piazza Libertà 7, Pieve di Soligo, Italia
Date
Dal al
Vernissage
14/07/2023
Curatori
Carlo Sala
Generi
fotografia, festival
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Edizione 2023 del Festival F4 di Pieve di Soligo (TV) a Villa Brandolini. Il tema è Dai maestri del Novecento alle indagini contemporanee.

Comunicato stampa

Il 14 luglio ore 18.00, a Villa Brandolini a Pieve di Soligo (TV), inaugura la dodicesima edizione del Festival F4 / Un’idea di fotografia con la direzione artistica di Carlo Sala. Il progetto espositivo che apre la manifestazione è incentrato sulla storica mostra Esplorazioni sulla via Emilia messa in dialogo con un autore contemporaneo. L’esposizione che si svolse a Reggio Emilia nel 1986 è insieme a Viaggio in Italia (1984) – di cui è idealmente il secondo atto – uno dei momenti più significativi della fotografia italiana della seconda metà del Novecento capace di segnare un nuovo modo di relazionarsi verso un paesaggio contemporaneo in profonda mutazione, che si sta ibridando e di cui è necessario cogliere anche quegli aspetti minori e quotidiani che sono strettamente legati alla vita dell’uomo.
Al centro della sala un display espositivo – un celebre tavolo dell’architetto e fotografo Cesare Leonardi - dove sarà esposto una parte del corpus di fotografie vintage della storica mostra, provenienti dagli eredi di uno dei curatori del progetto, con opere tra gli altri di Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Giovanni Chiaramonte, Vittore Fossati, Guido Guidi, Luigi Ghirri e Mimmo Jodice. Il percorso continua con una selezione di celebri opere di Luigi Ghirri (Scandiano 1943 – Roncocesi, 1992), fotografo e ideatore della mostra, con una selezione di vintage incentrati proprio sul suo rapporto di continua rilettura del territorio, degli abitanti e della comunità emiliana, dove si pongono tutta una serie di riflessioni sull’immaginario e la percezione dei luoghi.
In relazione al lavoro dei maestri è l’intervento dell’artista emergente Jacopo Valentini (Modena, 1990) che a distanza di trentacinque anni ha creato un dialogo ideale con i lavori storici realizzando la serie Paesaggi da tavola. L’autore ha voluto riflettere sull’identità di quegli specifici territori attraverso una serie di immagini di still life realizzate in una serie di ristoranti che attraversano, tra le altre, le provincie di Piacenza, Reggio Emilia, Bologna e Forlì e Cesena. Le fotografie sono delle viste sovrastanti su elementi che nei loro dettagli visivi mostrano una stratificazione culturale capaci di rendere l’immagine odierna della millenaria Via Emilia.
A seguire una importante mostra antologica di Uliano Lucas (Milano, 1942) realizzata in collaborazione con la FIAF (Federazione Italiana associazioni fotografiche) presentando cinquanta storiche fotografie dell’autore. Da oltre quarant’anni l’impegno fotogiornalistico di Lucas è caratterizzato, ma forse sarebbe più corretto dire “qualificato”, da un’onestà intellettuale che affonda le sue radici nell’ideale di un’informazione libera e corretta, un’informazione che trova i suoi presupposti nel rispetto per la solidarietà̀ umana e nel recupero dei grandi valori della vita. Lucas è un fotoreporter che ha raccontato con particolare acutezza il ‘68 italiano con immagini che hanno narrato il mondo delle fabbriche, gli scontri di piazza, i circoli sociali e la vita politica. Ma anche la vita nelle periferie popolari e la condizione degli emigranti per andare alla ricerca delle ragioni del disagio sociale e del desiderio di cambiamento dai quale sono scaturite alcune profonde mutazioni del nostro paese.
A chiudere il festival è la personale FAKE LIFE del duo J&PEG che presente un’ampia selezione di opere della serie recente dove vediamo una serie di figure sono caratterizzate da una sorta di velo che ne occulta il volto ingenerando una sensazione dal sapore contraddittorio ricordandoci la nostra condizione di persone che comunicano attraverso un filtro digitale, capace di creare una frattura tra il principio di realtà e la costruzione semantica che offriamo di noi. I panneggi utilizzati dal duo per occultare tanto gli oggetti, quanto i volti delle persone ritratte, hanno la funzione di provocare dei cortocircuiti nella linearità rappresentativa e percettiva che usualmente domina la comunicazione vernacolare del nostro tempo, dove la maggior parte delle immagini prodotte risponde a dei canoni precisi.
Nella costruzione formale delle opere appaiono elementi minimi, mutuati dalla quotidianità che, attraverso l’atto creativo, viene elevata a dimensione estetica grazie al sentimento dello stupore. Il loro articolato processo creativo che conduce a una stratificazione visiva feconda di riflessioni sullo statuto stesso dell’immagine. Quest’ultima, date le sue qualità formali, può indurre a credere in una sua natura meramente digitale e artefatta, ma al contrario rimane strettamente connessa alla tangibilità fisica degli oggetti impiegati durante la realizzazione. In tal senso il processo creativo ha un valore primario, e nel suo svolgersi si aprono nuovi interrogativi sulle possibilità di espansione del concetto di fotografia, stimolate anche da un’attitudine performativa degli autori.
Le mostre saranno visitabili dal 14 luglio al 20 agosto 2023.