Femminile plurale
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Una mostra collettiva al femminile.
Comunicato stampa
Le sale della Galleria Pirra, da sabato 30 gennaio, ospitano una mostra collettiva al femminile.
Non c’è un filo conduttore che lega i soggetti rappresentati, l’unico comune denominatore è che le opere esposte sono realizzate da donne. Lontane per formazione, origine e epoca, le artiste in mostra rappresentano generi e contenuti diversi, strettamente collegati ai personali linguaggi espressivi.
Un nutrito gruppo è costituito dalle pittrici russe dell’era sovietica: l’illustratrice di libri per l’infanzia Marina Uspenskaya (Mosca 1925 – 2007), le intimiste Nadezhda Vorobieva (Mosca 1924 – 2011), Klara Vlasova (Mosca 1926), Olga Bogaevskaja (San Pietroburgo 1916 – 2000), e Maya Kopitzeva (Gagra, Georgia 1924 – San Pietroburgo 2005), una delle principali rappresentanti della scuola di pittura di Leningrado, brillante colorista specie nelle originali nature morte.
Sono inoltre esposte alcune opere, dall’atmosfera raccolta e delicata, della pittrice Emmalisa Matteazzi Senin (Este, Padova 1914 – Bologna 1995), le nature morte e gli interni della torinese Luisa Albert (Torino 1969), le suggestive “declinazioni dell’acqua” di Birgitte Lykke Madsen (Odense 1960) e un acrilico e tessuto su carta della cinese Zhang Hongmei (1973).
Di una certa rarità l’acquerello della Futurista Barbara, pseudonimo di Olga Biglieri (Mortare 1915 – Roma 2002), e due oli della ormai iconica Doora Maar (Parigi 1907 – 1997).
Insomma, una mostra che offre una pluralità di sguardi su soggetti che spaziano dalla natura morta al paesaggio, dagli interni alla figura; opere selezionate di grande, medio e piccolo formato che raccontano modi diversi di fare arte e che, alla fine, confermano che «grazie a Dio, all’arte non interessa se sei donna o uomo» (Alice Neel), l’importante è avere talento.