Fede e Guerra
In Ambrosianeum una mostra fotografica del collettivo MEMORA racconta i tanti conflitti del mondo in cui viviamo.
Comunicato stampa
Dall’Ucraina a Gaza, le guerre si assomigliano tutte,
se le guardi da vicino, e se lo fai con gli occhi di chi la guerra la subisce.
Perché anche chi combatte è una vittima di guerra.
E allora cosa resta di un conflitto?
I nostri reportage, certo. Ma più di tutto le immagini.
Che entrano nella memoria, e diventano patrimonio intimo di chi le guarda.
Nello Scavo
Comunicato stampa | Milano 15 ottobre 2025
Ambrosianeum e Memora presentano la mostra fotografica FEDE e GUERRA dal 27 ottobre 2025 al 5 aprile 2026 presso gli spazi di Ambrosianeum. La mostra è promossa da Ambrosianeum e collettivo Memora, con il patrocinio di Arcidiocesi di Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore, Pime e il contributo di Fondazione BCC, CCL – Consorzio cooperative lavoratori e Bink’s.
Fede e Guerra è un progetto collettivo e un’opera aperta. Attraverso gli sguardi dei fotografi Carlo Cozzoli, Davide Canella, Alessandro Cimma e Marco Cremonesi, si raccontano diversi conflitti attuali del mondo in cui viviamo: Armenia, Siria, Libano, Myanmar e Nigeria sono i luoghi dove sono state scattate le fotografie che compongono la mostra.
Con un particolare allestimento nella cupola superiore della Rotonda dei Pellegrini, la mostra conferma quanto la fede sia un tema impossibile da non trattare quando si affrontano i reportage di guerra.
Nelle situazioni di crisi umanitarie, dove la vita delle persone è sempre a rischio, la fede trova spazio e regala speranza. A Pulka, inNigeria, i contadini si recano a messa ogni mattina alle cinque, prima di recarsi nei campi. Ogni giorno qualcuno scompare, rapito dagli estremisti islamici che schiavizzano, convertono, o chiedono riscatti per finanziare la jihad.
In Armenia, l’intreccio tra identità nazionale e religiosa è diventato strumento di persecuzione: le comunità cristiane vengono sistematicamente colpite, i simboli sacri distrutti, nel tentativo di cancellare una memoria millenaria.
Il Libano, mosaico di oltre cinquanta confessioni religiose, vive oggi sospeso tra gli attacchi di Hezbollah e dell’IDF. Sulla Blue Line, le comunità cristiane si trovano letteralmente tra incudine e martello: non vogliono essere parte del conflitto, ma
restano a difesa dei loro villaggi, dei luoghi dove sono cresciuti i loro padri e i loro nonni.
In Siria, il sentimento di appartenenza e la fede continuano a legare intere comunità segnate da anni di violenze settarie. Un filo rosso di incertezza unisce i fedeli di Damasco, le vittime degli attentati di Mar Elias, gli abitanti di Basser e Kharaba, fino alle combattenti assire Nutoro del Rojava. E nel silenzio del monastero di Deir Mar Musa, fondato da padre Paolo Dall'Oglio, sopravvive il sogno di un dialogo abramitico, fragile ma necessario, tra cristiani e musulmani.
I ragazzi della generazione Z del Myanmar, di cultura buddista ma in molti casi di fede cristiana, combattono nella giungla contro una dittatura militare che bombarda scuole e chiese.
Un calendario di incontri con ospiti e testimoni che porteranno le loro esperienze e riflessioni su temi centrali dell’iniziativa, arricchisce il progetto della mostra: il 17 dicembre 2025 alle ore 18 il fotografo Davide Canella presenta il suo lavoro dedicato alla Siria a cui farà seguito il 19 gennaio 2026 Carlo Cozzoli con l’intervento sul Myanmar, il 26 febbraio 2026 Alessandro Cimma racconta il Libano, il 17 marzo 2026 è la volta della Nigeria, infine l’Armenia il 31 marzo 2026.
Ingresso libero, sabato e domenica dalle ore 11 alle 18 e nei giorni feriali su prenotazione a [email protected]
Opening: lunedì 27 ottobre 2025 ore 18.30.
Fondazione Culturale Ambrosianeum nasce nell’immediato dopoguerra, in un clima di ricostruzione morale e civile, per intuizione del Cardinal Schuster, Enrico Falck e Giuseppe Lazzati. È impegnata sul fronte della valorizzazione del patrimonio culturale e civile collettivo, della cultura cattolica e del dialogo interreligioso, della cittadinanza attiva.
Memora è un collettivo fotografico fondato nel 2023, composto da Yunus Boiocchi, Carlo Cozzoli, Marco Cremonesi, Davide Canella e
Alessandro Cimma. Attraverso una pluralità di linguaggi, Memora testimonia l’essere umano, come individuo, orientato nelle complessità e nelle tragedie del nostro presente. La fotografia di Memora pone al centro della sua narrazione le storie dei singoli individui, ritenendo che queste possano spiegare le sfumature e le varietà che compongono la nostra società. Memora ritiene necessario, per diffondere la fotografia nel modo più completo possibile, utilizzare una diversità di media comunicativi pubblicando storie e progetti su quotidiani tradizionali e online, realizzando stampe fine art per mostre ed esposizioni, organizzando eventi culturali per diffondere fotografie che siano testimonianza della storia.