Fausto Melotti – Ritmi d’ottone e fragili terre

Informazioni Evento

Luogo
IL CHIOSTRO ARTECONTEMPORANEA
Via Dalmazia, 9, Saronno, VA, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a venerdì 10/12.30 – 16/18.30 - Sabato 10.00/12.00 - domenica 10.00/12.00 -

Vernissage
19/05/2012

ore 17

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Fausto Melotti
Generi
arte contemporanea, personale

Nelle tre sale della galleria sono raccolte una trentina di lavori tra sculture, ceramiche, dipinti e disegni di uno dei più innovativi artisti del ventunesimo secolo. Melotti scavalca infatti il confine del ‘900 con un linguaggio plastico inconfondibile e carico di spunti poetici e formali.

Comunicato stampa

Il 19 maggio apre al Chiostro arte contemporanea di Saronno una mostra dedicata all’opera di Fausto Melotti (Rovereto 1901-Milano1986).
Nelle tre sale della galleria sono raccolte una trentina di lavori tra sculture, ceramiche, dipinti e disegni di uno dei più innovativi artisti del ventunesimo secolo. Melotti scavalca infatti il confine del ‘900 con un linguaggio plastico inconfondibile e carico di spunti poetici e formali.
La scultura di Melotti è una scultura sottile, leggera, mentale, originata da un sogno e riflessa nel gesto; essa anela a una forma pura, ma non è riconducibile al solo concetto di astrazione perché racchiude in sé le emozioni e lo stupore per le cose belle dell’universo. Scultore filosofo, Melotti è riuscito a tradurre in costruzioni lievi e definite i concetti ineffabili della musica, i misteri insondabili della natura e degli astri, il racconto di miti antichi e moderni, confessando i propri sentimenti, con una lucidità e una profondità di lettura che pochissimi altri artisti hanno manifestato.
Straordinaria è stata la sua capacità di unire il talento scultoreo (La foresta, 1971, inox), agli equilibri ritmici e musicali (I Pendoli, 1968, inox; Di seguito, 1973, ottone), l’ésprit letterario (L’indifferente, 1973, ottone) all’analisi scientifica (Scultura G, 1968, inox), l’abilità manuale (Giraffa, 1950, ceramica smaltata) alla magia del racconto (L’indeciso, 1974, argento e Vaghe stelle dell’Orsa, 1984, bronzo). Oltre alla decina di sculture di grandi e medie dimensioni sono in mostra una nutrita sequenza di gessi e di ceramiche smaltate, e una selezione di disegni e tecniche miste su carta, così come alcune raccolte di incisioni.
La mostra é accompagnata da un catalogo con testi di Chiara Gatti e Sara Fontana e rimarrà aperta fino alla fine di giugno.