Fabrizio Prevedello – Studio

Informazioni Evento

Luogo
BARRIERA
Via Crescentino 25, Torino, Italia
Date
Dal al
Vernissage
15/03/2019

ore 19

Artisti
Fabrizio Prevedello
Curatori
Davide Daninos
Generi
arte contemporanea, personale
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Lo studio è il luogo dell’isolamento e della disconnessione, dell’apprendimento e del piacere. Barriera riapre la sua stagione espositiva con una selezione di nuove opere e interventi specifici di Fabrizio Prevedello, pensati per essere una traduzione scultorea e una metafora materica dei suoi luoghi di lavoro, fisici e mentali.

Comunicato stampa

Lo studio è il luogo dell’isolamento e della disconnessione, dell’apprendimento e del piacere. Barriera riapre la sua stagione espositiva con una selezione di nuove opere e interventi specifici di Fabrizio Prevedello, pensati per essere una traduzione scultorea e una metafora materica dei suoi luoghi di lavoro, fisici e mentali. I limiti del suo studio, situato alle pendici delle Alpi Apuane, non si fermano infatti alle pareti del laboratorio dove riposano i suoi attrezzi, ma si estendono a tutto il territorio circostante, definito dall’orizzonte scheggiato delle cave di marmo che, disseminate per tutto il paesaggio montano, modellano quotidianamente i confini della sua ricerca.

Il termine “studio” definisce comunemente l’applicazione costante dell’intelletto umano su una data materia o soggetto, azione finalizzata all’apprendimento di conoscenza che, come ci ricorda Cicerone, non avviene a discapito del piacere, anzi, ne è una fonte inesauribile. Con l’Umanesimo ha iniziato a indicare per estensione anche il luogo dedicato alla ricerca di tale piacere intellettuale: prima con gli studioli di accademici e principi, successivamente con gli artisti che, dal Rinascimento in poi, ricercarono all’interno delle proprie botteghe l’isolamento necessario per dedicarsi alla lettura o alla stesura di trattati e per eseguire in privato i primi bozzetti delle loro composizioni, chiamati, non a caso, studi.

La mostra di Fabrizio Prevedello negli spazi di Barriera vuole raccogliere in un unico spazio tutti questi significati, per accompagnare alle sue opere anche la poesia e il piacere estetico dei luoghi in cui esse sono state create.

Una serie di cornici aperte e concentriche costruisce il percorso espositivo: il confine principale sono le mura stesse di Barriera, aperte e in dialogo con il resto del quartiere omonimo che si affaccia dalle sue finestre, modificate per l’occasione attraverso bifore di marmo e piombo capaci di trasportare la luce e la materia delle Alpi Apuane. Un orizzonte di marmo e cemento collega invece tali pareti al paesaggio delle cave di marmo, ricreando il limite fisico e geografico dello studio di Prevedello, al cui centro saranno disposti molteplici moduli scultorei, stanze abitabili dagli spettatori per dare forma al proprio pensiero e al proprio itinerario di visita. Architetture potenziali, capaci di creare spazi adatti a un pensiero e uno sguardo privato, non-mediato e separato dalla frenesia del quotidiano. Quel tipo di pensiero che si può trovare con più facilità all’interno di uno studio d’artista o attraverso un sentiero montano.

Con il supporto di Cardelli & Fontana artecontemporanea

Fabrizio Prevedello (Padova, 1972) da 17 anni vive e lavora in Versilia, alle pendici delle Alpi Apuane. Tra le sue ultime mostre personali ricordiamo Luogo, a cura di Elena Magini, presso Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci (2018, Prato) e Interno, presso Cardelli & Fontana artecontemporanea (Sarzana, 2017). Tra le sue ultime mostre collettive ricordiamo Futuruins, a cura di Daniela Ferretti e Dimitri Ozerkov, Palazzo Fortuny (Venezia, 2018) e Ipercorpo, a cura di Davide Ferri presso il XV Festival Internazionale delle Arti dal Vivo (Forlì, 2018). Recentemente ha partecipato alle residenze Il luogo dell’apparizione, a cura di Gian Antonio Gilli (Crissolo, 2018) e Hidden View, a cura di Nadia Ismail (Offenbach am Main, 2016).

Cover: Fabrizio Prevedello

Corner (258)

2019

cemento armato, ardesia

concrete, slate

220 x 120 x 80 cm

Foto: Camilla Maria Santini

Courtesy Cardelli & Fontana artecontemporanea