Fabrizio Falchetto – Tracce e Segni

Informazioni Evento

Luogo
E20 GAIA
Vocabolo Caprareccia-papiano 125, Marsciano, Italia
Date
Dal al

da Lunedi a Domenica ore 10-13 e 16-19

Vernissage
11/08/2012

ore 19

Artisti
Fabrizio Falchetto
Generi
arte contemporanea, personale
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Un rigoroso viaggio poetico fra sospensioni e pause. L’annuncio di un’eternità fantastica.

Comunicato stampa

Sabato 11 Agosto 2012 s’inaugura, alle ore 19, presso E20 Gaia – Marsciano (Perugia), la mostra “Tracce e Segni”, dell’artista Fabrizio Falchetto.
Falchetto è un artista dalla forte capacità espressiva; le sue opere sono vere “architetture” fantastiche, possiedono il vigore e la suggestione che ci comunicano le riflessioni di forte intensità interiore, un'immersione verticale che a tratti sembra scuoterci, come in un momento di incertezza o un pensiero improvviso.
Una sensibilità tutta moderna anima le sue opere che descrivono il senso di provvisorietà e fragilità della nostra epoca, dove il materiale più deperibile, come la carta, sembra sempre sul punto di dissolversi: perdere la sua forza materiale ed espressiva per tornare all’origine della natura.
Egli compie un rigoroso viaggio poetico fra sospensioni e pause; si muove seguendo ritmi “pittoscultorei”, “pittoverbali”, una partitura che prefigura la piena consapevolezza di muoversi fra rigore intellettuale ed emozioni liberatorie, l'annuncio di un’eternità fantastica.
Falchetto, con le sue opere, cerca una sua strada di poesia e leggerezza, dando significato altro alle strutture formali, volgendosi verso un'arte dell'essenzialità ludica.
E' un percorso di lievità e sogno, suggerendo l’idea che ricuperi il senso del tempo e della storia, aprendosi a una autentica, sincera creatività.
La sua arte possiede la dimensione evocativa della poesia, del racconto, i tempi e i ritmi sospesi di un canto che nasce e si sprigiona dalle cose che rappresenta, l’omino di carta, gli innesti metallici, i colori dei materiali utilizzati.
L'artista propone una dimensione complessiva con lavori e cicli di opere che dialogano fra loro, richiamandosi attraverso sottili e significativi variazioni formali; quasi ad evocare una dimensione enigmatica dell'arte, dove tutto si riproduce e ripete, ma dove tutto muta continuamente.