Fabio Petani & Livio Ninni – Sublime Imperfetto

La mostra è a cura di Nero Gallery. Con questa mostra si apre una nuova fase di Nero Gallery che riprende la sua attività espositiva con alcuni degli artisti che l’hanno sempre sostenuta e accompagnata durante il suo percorso.
Comunicato stampa
NERO GALLERY è lieta di presentare Sublime Imperfetto, un progetto espositivo che mette in
dialogo le ricerche artistiche di Fabio Petani e Livio Ninni che, attraverso linguaggi differenti ma
complementari, riflettono sulle trasformazioni della materia, sulla relazione tra natura e artificio e
sull’inevitabile intreccio tra paesaggio umano e ambientale.
La mostra, ospitata negli spazi di KINA e curata da Nero Gallery, si sviluppa come una vera e propria
“sintesi del sublime imperfetto”, un percorso visivo e concettuale che attraversa materiali grezzi e
processi alchemici, forme organiche e strutture artificiali, tensioni estetiche e riflessioni ecologiche.
Il cuore del progetto è l’esplorazione della dialettica tra opposti: elementi inerti e vitali, peso e
leggerezza, artificiale e naturale, razionalità e caos. La mostra invita il visitatore a riflettere sulla
dimensione trasformativa della materia e sul suo ruolo come archivio di memorie, come organismo
vivente, come luogo di incontro tra il tempo umano e quello naturale.
Livio Ninni costruisce opere stratificate, in cui cemento, ferro e altri materiali si mescolano con
la fotografia e la pittura per dare corpo a un’estetica del costruito e del vissuto. I materiali diventano
superficie narrativa: segnata, ossidata, testimone del passaggio del tempo e dell’azione umana. Le
immagini fotografiche, integrate nei supporti, emergono come tracce di vita, frammenti di paesaggi
urbani e naturali, in bilico tra documentazione e sogno.
Fabio Petani, al contrario, affonda la sua ricerca nella pittura e nella scienza, trasformando la tavola
periodica in un campo poetico. Ogni opera nasce da uno studio botanico e chimico, dove pigmenti,
composizioni cromatiche e strutture formali evocano la complessità molecolare degli organismi
viventi. Le sue composizioni uniscono rigore e spontaneità, diventando mappa visiva di un equilibrio
dinamico tra le forze che regolano la vita.
Il filo rosso che unisce i due artisti è l’idea di trasformazione: entrambi lavorano con materiali che
si modificano nel tempo – il ferro che arrugginisce, i colori che si stratificano – e con processi che
parlano di cambiamento fisico e chimico, mettendo in scena la fragilità e la bellezza del mondo che
ci circonda.
Sublime Imperfetto si propone dunque come un’esperienza sensoriale e meditativa, dove la materia
racconta storie di mutazione, dove l’arte si fa interprete del rapporto tra uomo e natura, tra paesaggio
urbano e ecosistema.
GLI ARTISTI
Fabio Petani
Nato a Pinerolo nel 1987, dopo la maturità scientifica si laurea in Beni Culturali presso l’Università
di Torino, con una tesi sull’arte urbana e la cultura di strada. Entra a far parte dell’associazione
artistica Il Cerchio e le Gocce, attiva nel panorama urbano torinese e internazionale.
Petani è oggi uno dei più riconosciuti esponenti dell’arte urbana italiana contemporanea. La sua
produzione si caratterizza per una forte componente scientifica e naturalistica: la pittura è per lui
uno strumento di indagine chimica e botanica, che lo porta a ricostruire elementi della tavola periodica
attraverso una raffinata ricerca estetica. I suoi murales e lavori su tela, carta e legno rivelano una
profonda attenzione alla relazione tra opera e contesto, tra pigmento e materia, tra geometria urbana
e forme organiche.
Fabio si comporta come un “insetto impollinatore di luoghi urbani”, diffondendo la conoscenza
delle piante e della chimica nei paesaggi cittadini, dove la natura è spesso esclusa o dimenticata. La
sua arte diventa così un atto rigenerativo, che invita a ripensare la città come giungla urbana, dove
la cooperazione tra esseri viventi – umani e non – è alla base di una nuova ecologia visiva.
Livio Ninni
Nato nel 1989, vive e lavora a Torino. Dopo una formazione in grafica e fotografia, si avvicina nel
2013 al mondo dell’arte urbana e del writing, con un approccio documentaristico. Realizza
reportage in diverse città italiane, concentrandosi sull’azione di artisti e writer in spazi urbani
marginali e abbandonati.
Dal 2015 è membro dell’associazione culturale Il Cerchio e le Gocce, e sviluppa un linguaggio
artistico sempre più multidisciplinare, in cui fotografia, pittura, video e installazione dialogano tra
loro. Al centro della sua ricerca c’è una riflessione sul paesaggio in trasformazione, sul tempo, sulla
presenza del corpo e sulle tracce lasciate nello spazio.
I materiali che utilizza – ferro, cemento, legno, carta – raccontano una fisicità forte, ma al tempo
stesso fragile, fatta di stratificazioni e ossidazioni. Le sue opere, esposte in gallerie, mostre collettive
e personali in Italia, e in residenze artistiche come quella presso il Museo di Arte Contemporanea di
Catanzaro, sono veri e propri archivi visivi del tempo, che mettono in tensione natura e artificio.