Fabio Mauri – Retrospettiva a luce solida
Mostra retrospettiva dedicata a Fabio Mauri (Roma, 1926-2009), magistrale esponente delle neo-avanguardie della seconda metà del XX secolo.
Comunicato stampa
Fabio Mauri
Retrospettiva a luce solida
Re_PUBBLICA MADRE (piano terra), mezzanino, Sala delle Colonne (primo piano), terzo piano e tetto-terrazzo
26 novembre 2016 – 6 marzo 2017
Preview per la stampa: 24 novembre, ore 12
Inaugurazione: 25 novembre, ore 19
A cura di Laura Cherubini, Andrea Viliani
Il MADRE - museo d’arte contemporanea Donnaregina di Napoli è lieto di annunciare la mostra retrospettiva dedicata a Fabio Mauri (Roma, 1926-2009), magistrale esponente delle neo-avanguardie della seconda metà del XX secolo, la cui pratica artistica – incentrata sull’esplorazione dei linguaggi della propaganda e dei meccanismi dell’ideologia, come dell’immaginario collettivo e delle strutture delle narrazioni mediatiche, in particolare cinematografica e televisiva – lo impone fra i più grandi e seminali artisti contemporanei a livello internazionale.
Organizzata in stretta collaborazione con lo Studio Fabio Mauri, la mostra – la più completa mai dedicata all’artista dopo la retrospet¬tiva, nel 1994, presso la GNAM-Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma –comprenderà, in un percorso appositamente concepito per i singoli spazi del museo, più di cento fra opere, installazioni, azioni e documenti.
La mostra riunisce opere e azioni che indagano la storia moderna e contemporanea nei suoi conflitti e nelle sue contraddizioni e trovano nell’indagine di un soggetto quale l’ideologia e nell’intrinseco rapporto fra dimensione storica e dimensione etica il loro fulcro intellettuale ed emotivo.
La prima sezione della mostra, articolata su tutto il terzo piano del museo, presenterà le opere con cui l’artista esplora, in un’iniziale tangenza con le estetiche pop, la dimensione della comunicazione di massa fino alla serie degli Schermi, dagli anni Cinquanta agli anni Settanta, che si integrano con i “tappeti-zerbini” e una pluralità di altre opere e materiali connessi alla ricerca sui significati e le dinamiche della proiezione, tra cui i principali lavori scultorei e installativi (Cinema a luce solida, 1968; Pila a luce solida, 1968; Colonne di luce, 1968; Luna, 1968). Il percorso culmina in una selezione delle opere con proiezioni: da quelle in 16mm degli anni Settanta su corpi ed oggetti (Senza e Senza ideologia, Intellettuale-Pasolini), fino alle più recenti proiezioni su supporto digitale e di impianto ambientale.
Questa ampia selezione sarà accompagnata da una seconda sezione della mostra, al piano terra del museo nella grande sala Re_PUBBLICA MADRE e presso le tre sale del mezzanino, costituita da opere, installazioni, azioni e documentazioni afferenti alla matrice performativa e teatrale della ricerca dell’artista con una selezione delle più importanti azioni di Mauri, che verranno presentate periodicamente, durante l’arco della mostra o attraverso materiali documentari e alcune essenziali componenti “sceniche”. Spazio di indagine verrà anche dedicato alla prima opera teatrale di Mauri, monologo in due tempi e due scene intitolato L’isola (1960).
Una terza sezione della mostra (Sala delle Colonne, primo piano) sarà dedicata, infine, alla presentazione inedita dell’integrale corpus delle maquette architettoniche che ricostruiscono i percorsi espositivi delle principali mostre di Mauri.
Trasformando l’intera superficie del MADRE nello spazio-tempo di un’esperienza critica, in cui il pensiero si fa fisico e concreto, e il white cube museale si confonde con il palcoscenico teatrale e la scatola nera della sala cinematografica, la mostra incorpora e trasmette il concetto di "luce solida" che compare in alcuni titoli delle opere dell’artista: in esse, richiamandosi alle Lampadine con i raggi solidificati futuriste, Mauri conferiva consistenza fisica al raggio che congiunge il proiettore e lo schermo cinematografico, traducendo così l’idea che tutte le componenti dell’esistenza sono reali, e quindi anche il pensiero, l’immaginario e l’ideologia. Questa riflessione, successivamente affidata agli Schermi, alle Proiezioni e alle azioni performative, diviene metafora del rapporto tra mente e mondo, tra realtà e memoria, e trasforma, in occasione di questa mostra, il museo stesso in proiettore e il concetto di retrospettiva in una proiezione architettonica che avvolge lo spettatore.
In contemporanea alla mostra al MADRE, dal 7 ottobre 2016 al 15 gennaio 2017 la GA¬MeC-Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo ospita una differente retro¬spettiva dedicata all’artista che, insieme alla mostra a Napoli e a complemento della stessa, contribuisce a restituire un profilo esaustivo della sua ricerca (www.gamec.it).