Eugenio Tibaldi – Inclusio

Informazioni Evento

Luogo
CENTRO ITALIANO DI DOCUMENTAZIONE SULLA COOPERAZIONE E L'ECONOMIA SOCIALE
via Mentana 2, Bologna, Italia
Date
Dal al

Durata: dal 2 al 4 febbraio (orari venerdì 14,00-21,00; sabato 10,00-24,00; domenica
10,00-20,00

Vernissage
02/02/2018

Dibattito: venerdì 2 febbraio 2018 ore 16,00, Biblioteca IBC “Giuseppe Guglielmi”,
Via Marsala 31, Bologna
Inaugurazione: venerdì 2 febbraio, ore 18 Centro Italiano di Documentazione sulla Cooperazione e
l’Economia Sociale, via Mentana 2, Bologna

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Eugenio Tibaldi
Curatori
Giuseppe Stampone
Generi
arte contemporanea, incontro - conferenza
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La cooperativa sociale Società Dolce è lieta di annunciare che in occasione di ArtCity Bologna 2018, inaugurerà l’esposizione del progetto INCLUSIO di Eugenio Tibaldi, curato da Giuseppe Stampone.

Comunicato stampa

EUGENIO TIBALDI
INCLUSIO
a cura di Giuseppe Stampone
Dibattito: venerdì 2 febbraio 2018 ore 16,00, Biblioteca IBC “Giuseppe Guglielmi”,
Via Marsala 31, Bologna
Inaugurazione: venerdì 2 febbraio, ore 18
Durata: dal 2 al 4 febbraio (orari venerdì 14,00-21,00; sabato 10,00-24,00; domenica
10,00-20,00 | ingresso libero)
Sede espositiva: Centro Italiano di Documentazione sulla Cooperazione e
l’Economia Sociale, via Mentana 2, Bologna
La cooperativa sociale Società Dolce è lieta di annunciare che in occasione di ArtCity
Bologna 2018, venerdì 2 febbraio inaugurerà l’esposizione del progetto INCLUSIO di
Eugenio Tibaldi, curato da Giuseppe Stampone.
L’iniziativa s’inserisce in linea di continuità con l’opera di quest’ultimo, “Saldi d’artista –
La cooperazione attraverso l’arte”, presentata all'interno di ArtCity Bologna 2017, con
l’Abecedario “Global education/Made in Cooperation”.
Il progetto nasce da un’idea di Antonio Di Marcantonio, responsabile del brand identity di
Società Dolce, in collaborazione con l’ufficio marketing della cooperativa, in un percorso che
utilizza l’arte contemporanea come media capace di leggere le realtà della cooperazione in
modo unico e trasversale.
Nel 2017, diversi soggetti – dal presidente delle cooperative italiane, a Pietro Gaglianò, a
Marinella Senatore e altri – si confrontarono in una tavola rotonda sui valori cooperativi, in
una trasposizione verbale della mappa realizzata da Stampone, col contributo di artisti
internazionali, tra i quali Marinella Senatore, Jota Castro, Obra Architets e lo stesso Tibaldi.
Dal dialogo fra Società Dolce e Giuseppe Stampone nacque l'idea di affidare annualmente
questo compito d’indagine artistica, ad un artista diverso, individuato per le caratteristiche ed
i valori che ne contraddistinguono la ricerca, in un network che si arricchisce di nuovi
contenuti e riflessioni.
Il percorso artistico di Eugenio Tibaldi s’incentra sulla rappresentazione estetica del
margine, inteso sia a livello geografico che a livello concettuale e personale.
In questa chiave, INCLUSIO non si discosta dalla sensibilità dell’artista per le periferie:
nell’esperienza con Società Dolce sono le persone fragili a rappresentare i margini, la
lontananza dal centro. Attraverso l’opera, si restituisce al “territorio” umano l’immagine di
queste realtà periferiche, dando identità agli attori, alle relazioni, ai cambiamenti che
avvengono di continuo e che attraverso l'inclusione del diverso si arricchiscono, generando
nuove rappresentazioni estetiche.
Così, nelle opere, ritroviamo luoghi chiave della cooperazione, contaminati da luoghi
privati e dinamiche personali delle persone che li vivono, in un’estetica inclusiva e
lontana dallo stereotipo della comunicazione, che tende a raccontare i percorsi attraverso i
successi e dando valore ed importanza anche alla debolezza. Una narrazione che prevede ogni
possibile scenario, anche il fallimento.
L'illuminazione delle opere proviene da lampade donate all’artista dagli utenti di Società
Dolce coinvolti nel progetto.
Ogni socio, ogni utente che ha partecipato a INCLUSIO, è contaminato dall’altro, recettore
d’idee, pensieri, storie, modi, sentimenti altrui. Di conseguenza, la fisionomia essenziale di
ognuno, dopo l’incontro con l’altro, cambia. Come rappresentare questa genesi di
trasformazione, così vicina all’arte, nel suo divenire creativo e di bellezza? Tibaldi l’ha fatto,
attraverso un collage di particolari, dove il risultato è l’insieme tra sé e parti altrui.
“È la cultura, anche quella artistica, che può influire e alterare i sistemi economico sociali”
afferma l’artista Tibaldi, laddove la cooperazione, nel suo aspetto economico è lontana dai
principi del mercato imposti dal centro e si basa sul mutuo aiuto, sulla costruzione di reti,
sullo scambio. È questa l’identità, anche estetica, che Tibaldi ha rappresentato nella sua opera.
La mostra è dei tredici lavori creati per il nuovo Contagiorni 2018, il calendario di Società
Dolce e ruota intorno ad uno spazio inaspettato, simbolo della concertazione e della
riflessione, luogo di costruzione del confronto e dei processi: un tavolo. O meglio, un collage
di tavoli diversi, perché tanti sono gli ambiti di intervento, nell’unicum di Società Dolce.
Un tavolo inclusivo, che diventerà opera site specific in una sala riunioni di Società Dolce,
ricordando che è in quello spazio orizzontale che avvengono i cambiamenti, gli equilibri
diventano dinamici ed ogni parte in gioco è stimolo e specchio per l’altra.
A completare e approfondire questi temi, interverranno Giuseppe D’Anna, storico della
Filosofia e filosofo attento alle dinamiche sociali ed estetiche e Simone Ciglia, ricercatore e
storico dell’arte, impegnato nella ricerca delle ricadute sociali del ragionamento artistico, che
parlerà dall’interno del mondo cooperativo.
Anche il luogo che accoglierà esposizione ed eventi assume quest’anno un particolare
significato: nel 2018, infatti, il Centro Italiano di Documentazione sulla Cooperazione e
l’Economia Sociale festeggia il suo trentennale.
Eugenio Tibaldi (1977)
Artista da sempre attratto dalle dinamiche delle aree marginali, è nato ad Alba (CN). Nel 2000 si
trasferisce nell'hinterland napoletano, dove inizia un lavoro d’indagine sulle dinamiche informali e
a tracciare una sorta di mappa dell'informalità. In questi anni ha lavorato a Istanbul, Il Cairo, Roma,
Salonicco, Berlino, Verona, Bucarest, Torino, Caracas. Attualmente vive e lavora a Torino.
Fra le esposizioni, ricordiamo: Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, (2007); Manifesta 7,
Bolzano (2008); International Centre of Contemporary Art, Bucarest (2009); Museo MADRE, Napoli
(2010); Thessaloniki Biennale of Contemporary Art (2013); XII Biennale de L'Avana (2015); Museo
MEF, Torino, (2016); Palazzo del Quirinale, Roma; ICC, NewYork; Museo MCAD, Manila (2017).
Ha frequentato (CSAV), la Fondazione Antonio Ratti, a Como, la Domus Academy ad Istanbul ed è
stato Affiliated Fellowship presso l’American Academy di Roma. Alcune sue opere sono esposte
presso istituzioni pubbliche e private, in Italia e all’estero.