Etnik – Urbe Ficta

Informazioni Evento

Luogo
CUCULIA - LIBRERIA CON CUCINA
Via Dei Serragli 1r e 3r, Firenze, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Mar - Mer: 12.00-0.00; Gio - Ven: 12.00-1.00; Sab - Dom: 10.00-1.00

Vernissage
21/03/2012

ore 19.30

Contatti
Sito web: http://www.etnikproduction.com
Artisti
Etnik
Curatori
Alessandra Ioalé
Generi
arte contemporanea, personale

Esposizione di dipinti, sculture e stampe di Etnik. Uno degli artisti più attivi e completi del writing in Italia a cui l’artista apporta insoliti e personali contributi, scaturiti dalle proprie esperienze nel campo del design, dell’illustrazione e della scenotecnica. Con le sue metafore critiche sugli agglomerati urbani, che caratterizzano le grigie periferie cittadine, elabora il concetto di “gabbia urbana” in cui l’uomo è intrappolato.

Comunicato stampa

“Vanus Urbe”
Uno degli artisti più attivi e completi del writing in Italia, concretizza la sua attività artistica nella Firenze di fine anni ’80. Dai ‘90 volge lo sguardo verso la cultura underground fiorentina, muovendo i primi passi nel writing, a cui Etnik apporterà insoliti e personali contributi, scaturiti dalle proprie esperienze nel campo del design, dell’illustrazione e della scenotecnica. La sua passione infatti non si limita al lettering, arrivando oggi a realizzare tag bi e tridimensionali con uno stile proprio e riconoscibile, ma si apre al disegno e alla pittura in generale che lo spingono a portare avanti una personale ricerca artistica che nel 2003 vede la luce sotto il nome di “Città prospettiche”; la serie su cui Etnik concentrerà gran parte del suo lavoro su tela e materiale di recupero. Piccole e grandi costellazioni di linee sospese e fluttuanti in uno spazio indefinito, che s’intersecano fra loro, in cui possiamo riconoscervi a volte spaccati di linee metropolitane intrecciati ai profili delle grandi costruzioni di periferia, come quelli caratterizzati dalla presenza massiccia dell’industria, e a volte l’intersezione di sagome di classiche costruzioni storiche, quali campanili e abitazioni rurali, alle tipiche dei cantieri edili. Assistiamo all’elaborazione del concetto di “gabbia urbana” in cui l’uomo è intrappolato, attraverso l’esplorazione dell’incastro architettonico delle diverse strutture fortemente caratterizzanti le aree urbane periferiche. Una serie tematica originale e una soluzione tecnico-espressiva personale capace di veicolare un messaggio, il punto di vista dell’artista sulla città e le parti di cui si compone, e con esso sviluppare la sua peculiare poetica. Una ironica critica insomma che cela il rapporto conflittuale che Etnik intrattiene con la città.
Alessandra Ioalé – Storica dell’arte