Enrico Vezzi – Gli spensierati

Informazioni Evento

Luogo
LA PORTINERIA PROGETTI ARTE CONTEMPORANEA
viale Eleonora Duse 30A, Firenze, Italia
Date
Dal al
Vernissage
10/06/2022

ore 18

Artisti
Enrico Vezzi
Curatori
Matteo Innocenti
Generi
arte contemporanea, personale
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mostra di Enrico Vezzi, Gli spensierati, quarto e conclusivo appuntamento del ciclo A Solo, in vista della prossima programmazione.

Comunicato stampa

La Portineria inaugura venerdì 10 giugno 2022 la mostra di Enrico Vezzi, Gli spensierati, quarto e conclusivo appuntamento del ciclo A Solo, in vista della prossima programmazione.

Gli spensierati è il quarto e ultimo progetto del ciclo A Solo, serie di mostre personali iniziate al principio del 2020 e caratterizzate dall'essere ideate e sviluppate in relazione specifica al luogo.
La ricerca di Enrico Vezzi ha al centro una riflessione che indaga le condizioni fondamentali della convivenza, tra specie e tra specie e ambiente – partendo da fenomeni e caratteri della società contemporanea – concentrandosi su particolari contesti, approfondendoli, per far sì che i progetti derivino da una relazione contingente e non predeterminata con essi. Storia, luogo, comunità, natura, sono alcune delle parole alla base della sua attitudine.

In occasione della mostra alla Portineria l'artista presenta tre opere inedite, su cui lavora da tempo. L'installazione L'Ordine immaginario dà forma definita, ma potenzialmente estensibile, a un flusso in cui convergono elementi naturali e culturali – ciò che a livello oggettivo e soggettivo ha contribuito in profondità a definire la nostra condizione umana e la realtà, nel corso di differenti periodi storici, fino al presente; l'opera invita a una percorrenza fisica, stimolando delle considerazioni sul rapporto che ognuno di noi ha con l'ordine attuale del mondo.

Forme di resistenza riguarda il successo e l'insuccesso di episodi di resistenza civile in varie nazioni e periodi; la relazione tra i testi, essenziali – derivati da studi condotti in ambito accademico –, e la leggerezza dei tratti colorati spontanei, realizzati dalla figlia dell’artista, apre all'interrogativo di come si possa giudicare il rapporto tra gli eventi storici e gli obiettivi da cui scaturiscono, nonché la possibilità effettiva, da parte civile, di trasformare delle situazioni collettive complesse.

Il Sovrumano si concentra su alcuni caratteri del vivere e convivere umano, in modo al contempo discorsivo e poetico: il video, costituito da immagini di animali filmati da Vezzi nell'arco degli ultimi due anni, con una presenza umana minima, ha a commento l'estratto audio di un intervento dello storico israeliano Yuval Noah Harari – il quale, negli anni recenti, ha sviluppato una riflessione particolarmente incisiva su queste tematiche.

La mostra articola e condivide delle riflessioni in prospettiva storica, indicando già dal titolo, Gli spensierati, la necessità urgente di un ragionamento condiviso su ciò che, in quanto essere umani, siamo e saremo; citando un passaggio dal dialogo con l'artista: «Da tempo sono in cerca di libri, documenti e testi "assoluti" da cui poter attingere per riuscire a trovare inedite risposte personali e tentare di farmi tramite di nuove domande ancora inespresse. Che cosa ci ha resi quelli che siamo? Quali processi piccoli e grandi hanno portato la civiltà umana ad essere quella che è oggi?[...]Eravamo "nel" Mondo spensierati e ora ci ritroviamo "al" Mondo pensierosi! L'Homo erectus ha vissuto su questa Terra per 2.000.000 di anni...noi Sapiens riusciremo a fare altrettanto?»

Enrico Vezzi (1979, San Miniato) si è Laureato in Psicologia all’Università degli Studi di Firenze nel 2005. Fin dal suo esordio concepisce l’arte come un mezzo per stimolare nuove riflessioni sul rapporto tra natura, storia collettiva e memoria personale. Il suo lavoro è stato protagonista di progetti collettivi e personali in spazi istituzionali in Italia e all’estero, tra cui ricordiamo: Hangar, Barcellona (2021); Artists for Staccioli (2020); Estuario project space, Prato (2019); Srisa Gallery, Firenze (2018); Palazzo Grassi, Venezia (2017); Meštrovićev paviljon, Zagabria (2017); Centrale Fies, Trento (2016); Gallerie SeeStudio, Paris (2015); DC, Pordenone (2013); Parco della Musica, Roma (2013); Fondazione March, Padova, (2012); Museo di Villa Croce, Genova (2012); CCCStrozzina, Firenze (2009); Galleria Riccardo Crespi, Milano (2008); Galleria Vianuova, Firenze (2008); Padiglione Italia, Venezia (2004). In parallelo alla sua attività espositiva ha condotto laboratori, lezioni e conferenze in collaborazione con: AAA di Bruxelles, Radar di Loughbourough, Fabrica de Pensule di Cluj-Napoca, International Academy di Hengshui, Careof di Milano, Bevilacqua La Masa di Venezia, Fondazione Fotografia di Modena, Neon Campobase di Bologna, Museo MIC di Faenza, Museo Villa Croce di Genova. Dal 2008 è parte attiva del collettivo di Base/Progetti per l’arte di Firenze. Dal 2019 è tra i fondatori di Estuario project space di Prato. Dal 2021 è tra i curatori del progetto Imboscata.