Enrico Bedolo – Alfabeto delle Pianure

Informazioni Evento

Luogo
ASSOCIAZIONE BIN11
Via Belfiore 22/a (10125) Torino, Torino, Italia
Date
Dal al

La mostra sarà visitabile fino al 10 maggio dalle 19:00 alle 22:30 il mercoledì e dalle 20:00 alle 22:00 il venerdì, sabato e domenica. Fuoriorario apertura su appuntamento.

Vernissage
12/04/2013

ore 20.30

Contatti
Email: info.bin11@gmail.com
Artisti
Enrico Bedolo
Generi
fotografia, personale
Loading…

Alfabeto delle Pianure di Enrico Bedolo è una raccolta d’immagini, come un abbecedario della campagna lombarda ed emiliana partendo dalla bassa bergamasca, passando dal cremonese, scendendo fino al Po e oltre.

Comunicato stampa

Alfabeto delle Pianure di Enrico Bedolo è una raccolta d’immagini, come un abbecedario della campagna lombarda ed emiliana partendo dalla bassa bergamasca, passando dal cremonese, scendendo fino al Po e oltre. C come cascina, S come silos. A ogni lettera corrisponde un edificio, una struttura elementare, un solido geometrico che rompe l'orizzontalità della pianura. Sono figure sintetiche, voci del reale, archetipi che potenzialmente implicano ogni possibile tipologia.

“Nulla di pittoresco, nulla di nostalgico. Quello offerto è un paesaggio agrario contemporaneo anche se metastorico, che rivela con la lentezza e l'insistenza dello sguardo aspetti invisibili forse perché fuori da ogni contesto narrativo potenzialmente promozionale: questi elementi della storia e della costituzione stessa del paesaggio di pianura ne costituiscono quasi l'inventario di una memoria rimossa.”

Paolo Barbaro

“Questo procedere implacabile, quasi statistico, serve anche a ripulire lo sguardo dall’accumulo di immagini di cose e oggetti continuamente proposti come eccezionali, in una aggressiva invadenza che sembra ridurre il mondo ad un frenetico fotomontaggio di cartoline, proclami polemici e pubblicitari, caricature forzate e frenetiche della realtà, che alla fine ce ne restituiscono un volto sempre uguale. La mossa di Enrico, invece, è proprio quella del rallentamento, dell’insistenza a voler vedere meglio: è proprio la fissità delle inquadrature, l’assenza di movimento, ad amplificare la percezione delle piccole varianti e a spingere lo guardo verso il racconto minuzioso di queste “sculture anonime”. Quello che ne viene fuori è il racconto di un paesaggio in gran parte inedito, ed è un racconto che, con la dovuta dedizione, potrebbe riguardare tutto il nostro territorio.

Bisognerebbe davvero riprendere un “corpo a corpo” con il paesaggio, tornare al lavoro, letteralmente, “sul campo” [...] perché la scoperta e la costruzione di memoria del paesaggio non finiranno mai di essere necessarie, ben più dell’esaltazione retorica delle location turistiche; e altrettanto necessaria è anche la capacità di rivelare le possibilità poetiche di quanto resiste al consumo della bellezza.”

Mario Cresci

Enrico Bedolo è nato a Soncino (CR) nel 1975, vive e lavora a Caravaggio (BG).

Dopo studi tecnici e collaborazioni con uno studio di architettura, inizia a dedicarsi alla fotografia in modo sempre più preciso, in particolare dopo aver frequentato nel 2002 un corso di base tenuto da Innocenzo Pedretti (docente della LABA di Brescia).

Dal 2006 segue le attività del Gruppo Fotografico Luigi Ghirri di Busseto (PR), arricchisce le sue conoscenze di Storia della Fotografia (segue tra l’altro i seminari del prof. Paolo Barbaro del CSAC dell'Università di Parma) e intraprende ricerche fotografiche orientate alla descrizione del paesaggio, confrontandosi con tecniche digitali ed analogiche, fotografia stenopeica, ripresa in medio formato.

Tra i vari progetti eseguiti: PALOMAR, un progetto tra i luoghi e i pensieri di Calvino e LIFE IN FILE, una ricerca sull'”urbanistica virtuale” e le modalità narrative della pubblicità edilizia.

Nel 2009 inizia una ricerca intitolata: ALFABETO DELLE PIANURE, un inventario lirico di emergenze costruttive nel paesaggio di pianura, muovendosi tra Lombardia ed Emilia ed è tuttora in corso.

Nel 2010 è stato selezionato tra i maggiori giovani fotografi italiani per il progetto: Le cose e il paesaggio indetto dal Distretto Culturale della Valle Camonica (BS) con il progetto: INFINITE COSE [catalogo a+mbookstore edizioni – Milano].

Nel 2011 è da segnalare una mostra personale a Parma presso il Parma Urban Center all'interno della rassegna Obiettivo Architettura con testo di presentazione di Mario Cresci.

Nel giugno del 2011 ha ricevuto il terzo premio al concorso fotografico Carlo Scarpa: uno sguardo contemporaneo con mostra a Vicenza e a Treviso con il progetto: PENSARE LO SPAZIO [catalogo Marsilio Editori – Venezia].

Le fotografie del progetto sono conservate presso la Fonoteca Carlo Scarpa.