Enrico Baj – Dames et Généraux

Informazioni Evento

Luogo
BIBLIOTECA CIVICA D'ARTE - LUIGI POLETTI
Viale Vittorio Veneto 5, Modena, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Orari durante il festivalfilosofia:
Venerdì 12 settembre ore 9.00 – 23.00
Sabato 13 settembre ore 9.00 – 23.00
Domenica 14 settembre ore 9.00 – 20.00

Orari dal 15 settembre 2014 al 3 gennaio 2015:
lunedì 14.30-19.00
dal martedì al venerdì 8.30-13.00/14.30-19.00
sabato 8.30-13.00
La mostra è visitabile anche il lunedì mattina su appuntamento

Vernissage
12/09/2014

ore 18

Artisti
Enrico Baj
Curatori
Carla Barbieri
Generi
arte contemporanea, personale

In mostra alcuni libri d’artista a fogli sciolti dedicati ai “generali”, personaggi grotteschi che per Enrico Baj rappresentavano l’autoritarismo con tutta la sua boria plurigallonata e decorata.

Comunicato stampa

Per l'occasione la Biblioteca rilascerà solennemente, in edizione limitata e numerata,
il rarissimo e ambitissimo Diploma di appartenenza honoris causa al PLURIGLORIOSO ORDINE BAJADERESCO, istituito in occasione del festivalfilosofia sulla gloria.

In occasione della Giornata del Contemporaneo
sabato 11 ottobre, ore 17
Palazzo dei Musei, Sala Ex Oratorio

Incontro con Angela Sanna e Roberta Cerini Baj
sul tema:
Patafisica di Baj. L'importanza di non prendersi sul serio

In mostra alcuni libri d'artista a fogli sciolti dedicati ai “generali”, personaggi grotteschi che per Enrico Baj rappresentavano l'autoritarismo con tutta la sua boria plurigallonata e decorata. Molto spesso i generali sono accompagnati da dame, dai nomi evocanti una passata gloria familiare tanto altisonante quanto ormai ridicola.
Tra queste opere il famoso e rarissimo Dames et Généraux, pubblicato nel 1964 da Arturo Schwarz insieme all'editore Berggruen di Parigi. Il volume rappresenta la prima realizzazione a stampa di questi temi, tanto cari al libertario artista milanese. Nel libro le incisioni di Baj si affiancano alle poesie del surrealista Benjamin Péret e sono accompagnate da un testo critico di André Breton. Marcel Duchamp fu talmente entusiasta del progetto editoriale che volle parteciparvi, ideando un faux-titre che precede il frontespizio originale.
Oltre una ventina le incisioni esposte, a cui si aggiungono plaquettes ed altri materiali, tra i quali il celebre Punching general del 2003, un pupazzone/pallone gonfiato, traballante, in effigie generalesca multidecorata, da prendere (metaforicamente) a pugni come un punching ball.
In occasione di questa mostra, è stato donato alla biblioteca l'introvabile catalogo originale del 1972 che il Comune di Milano aveva realizzato per l'esposizione dell'opera I funerali dell'anarchico Pinelli a Palazzo Reale. Poiché il giorno precedente l'inaugurazione fu tragicamente ucciso il commissario di polizia Luigi Calabresi, la mostra venne sospesa. Milano avrebbe dovuto aspettare quarant'anni per vedere l'opera esposta nello stesso luogo e il catalogo ristampato in forma anastatica, nel 2012.

Enrico Baj (Milano 1924 - Vergiate 2003), esponente di primo piano delle avanguardie artistiche degli anni cinquanta, fonda il Movimento nucleare, fortemente innovativo sia dal punto di vista formale che ideologico. Autore del Manifesto della Pittura nucleare (1952) e del Manifesto contro lo stile (1957), la sua opera si caratterizza per l'ironia dissacratoria e per il forte impegno civile, attraverso invenzioni che combinano in modo ludico molteplici materiali e che daranno origine ai famosi "generali" e alle "parate militari" degli anni sessanta, per trovare poi massima espressione nelle tre grandi opere degli anni settanta: I funerali dell'anarchico Pinelli (1972), Nixon Parade (1974), e l'Apocalisse (1979). Dall'Apocalisse in poi Baj metterà in scena, quasi teatralmente, il degrado della società contemporanea, l'asservimento alle tecnologie e la "robotizzazione" dell'uomo. Risalgono agli anni ottanta opere come Epater le robot (1983), il Manifesto del futurismo statico (1983-86) e i Manichini (1984-87). Si accosta anche al teatro collaborando a numerose realizzazioni, tra cui Ubu re di Alfred Jarry, messo in scena da Massimo Schuster nel 1984. Attraverso una serie di opere come Metamorfosi e Metafore (1988), in cui la pittura prevale sul collage, Baj sviluppa una figurazione legata al fantastico, che avrà la sua massima espressione nelle opere kitsch dei primi anni novanta.
Nel 1993 inizia il ciclo delle Maschere tribali, a cui seguono i Feltri (1993-1998) e i Totem, opere che hanno nei titoli un ironico riferimento a personaggi della storia, come per le dame e i generali, dagli altisonanti titoli aristocratici e militari. Risale al 1994 Berluskaiser, una satira della conquista del potere attraverso i media; è del 1996 il Monumento a Bakunin, un omaggio alle idee anarchiche alle quali Baj si è sempre ispirato.
Parallelamente all'attività pittorica, l'artista si è dedicato alla produzione di libri d'artista, nati anche dal sodalizio con poeti e letterati, italiani e stranieri; tra le principali collaborazioni quelle con André Breton, Jean Baudrillard, Octavio Paz, Edoardo Sanguineti, Italo Calvino, Umberto Eco, Alda Merini, e molte altre ancora; inoltre, numerosissime le sue collaborazioni con artisti di fama internazionale, da Fontana, Jorn, Colombo, Manzoni, all'americano Mark Kostabi e ai francesi Régis Deparis e Richard e Hervé Di Rosa.
Baj ha sempre affiancato alla pittura la scrittura pubblicando numerosi libri e collaborando a quotidiani e riviste d'avanguardia.
Nel 2001 Roma gli dedica un'ampia retrospettiva a Palazzo delle Esposizioni.
Dal 2002 Baj inaugura un nuovo ciclo di opere "idrauliche" in cui dame a collage e piccole sculture sono realizzate con l'impiego di materiali metallici; queste opere verranno esposte nel 2003, nella sua ultima mostra alla Galleria Marconi di Milano.
Nel 2008 la Fondazione Marconi di Milano presenta il ciclo delle Dame e dei Generali e nel 2012 l'opera I funerali dell'anarchico Pinelli viene esposta a Milano, a Palazzo Reale. Risalgono all'autunno 2013 le importanti mostre milanesi, rispettivamente alla Fondazione A. Pomodoro e alla Fondazione Marconi.