Ende neu
Una riflessione sulle città del terzo millennio, paesaggi dove l’uomo e’ scomparso, quando il futuro raccontato nei libri e nella filmografia cyberpunk e di fantascienza e’ già diventato un passato lontano e resta solo il desiderio di rimanere sospesi a contemplare questi luoghi o di lasciarsi andare, precipitando all’interno di essi.
Comunicato stampa
Giovedì 12, a partire dalle 18.0o, e venerdì 13, a partire dalle 19.00, si terrà presso Spazio Concept, Via Forcella 7 Milano, ENDE NEU – dal tedesco “NUOVA FINE”: una riflessione sulle città del terzo millennio, paesaggi dove l'uomo e' scomparso, quando il futuro raccontato nei libri e nella filmografia cyberpunk e di fantascienza e' già diventato un passato lontano e resta solo il desiderio di rimanere sospesi a contemplare questi luoghi o di lasciarsi andare, precipitando all'interno di essi.
Così sono le Città rappresentate da Fabio Giampietro, Alberto Ponticelli, Vins Grosso e da Paola Verde: un fermo immagine all'interno di un viaggio attraverso di esse, in un ribaltamento percettivo così potente da sradicare la tradizionale percezione geometrica della realtà urbana.
Olio su tela di grandi dimensioni, fotografie ed elaborazioni digitali, tavole di fumetti fino al dettaglio della cornice della vignetta: da qui si diramano metropoli frattali, città invisibili e prospettive vertiginose. Alcune sembrano uscire dal margine, impossessandosi dello spazio circostante. Non esiste più il territorio, è l'architettura che lo modella come un fluido.
In queste Metropoli del Nuovo Millennio qualunque luogo è immerso in un continuum di cui esso è al tempo stesso fulcro e satellite. Le loro strutture sono molto simili a quella della rete: la città è un brodo primordiale d’informazioni che si svelano nel momento in cui ci si arresta e si cerca una logica, accorgendosi che ci si sta perdendo in esse senza cristallizzarsi in una oggettività urbana ma dinamizzandosi in un'infinità di soluzioni possibili e altrettanto verosimili.
Il paesaggio non è che un flusso d’informazioni continuo, dinamico, vertiginosamente in bilico tra lo stabile e l'instabile. Non ci si sposta di zona in zona, bensì si entra in un circuito che si perpetra in ogni luogo in maniera assolutamente trasversale: ormai lontana dalle logiche cartesiane, radicate nella sua ortogonalità, la Città Continua ha matrice frattale e si sviluppa secondo direttrici di pensiero, sfruttando la quarta dimensione, il Tempo.
Ed è proprio il Tempo il padrone indiscusso di questi luoghi. Il tempo che sgretola, arrugginisce, logora, creando un anello di congiunzione tra passato e futuro prossimo, catapultandoci attraverso epoche fino a intravedere il destino estremo di queste Metropoli in evoluzione, nella loro crescita senza sosta fino all'implosione.
La mostra in esposizione per due giorni, si concluderà venerdì 13 aprile, a partire dalle 19.00.
Durante il corso della serata renderanno omaggio alla mostra visual e l’electronic live perfomance a cura di PABLITO EL DRITO, guru dell’8-bit milanese prodotta attraverso l’utilizzo del vecchio Game Boy, ICE AGE, storico agitatore dell’underground milanese e X-BEAT.