Emilio Vavarella – The Italian Job

Informazioni Evento

Luogo
CASA DEGLI ARTISTI
Via Tommaso da Cazzaniga, angolo, Corso Garibaldi, 89/A, 20121 , Milano, Italia
Date
Dal al

Ingresso libero | 23 gennaio 2022 9.40-21.40

Vernissage
22/01/2022

ore 18.30 su invito

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Emilio Vavarella
Uffici stampa
PAOLA C. MANFREDI STUDIO
Generi
arte contemporanea, personale
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THE ITALIAN JOB – Job n.3, Lazy Sunday di Emilio Vavarella, secondo artista in residenza nel 12° Atelier.

Comunicato stampa

Casa degli Artisti e il progetto ERC Advanced Grant AN-ICON. An-Iconology: History, Theory, and Practices of Environmental Images, coordinato dal Prof. Andrea Pinotti, presso il Dipartimento di Filosofia “Piero Martinetti” dell’Università degli Studi di Milano, sono lieti di presentare THE ITALIAN JOB - Job n.3, Lazy Sunday di Emilio Vavarella, secondo artista in residenza nel 12° Atelier.

Il 12° Atelier è un atelier virtuale nato nel 2020 dalla collaborazione tra la Casa degli Artisti di Milano e AN-ICON. La ricostruzione 3D degli spazi della storica Casa degli Artisti di Milano si aggiunge agli undici atelier fisicamente presenti in via Cazzaniga, ospitando, a partire dal gennaio 2021, un programma di residenze virtuali per artisti prodotte da AN-ICON.

La concezione di questo spazio in cross-reality corrisponde all’intenzione di Casa degli Artisti di lavorare sulle connessioni tra analogico e digitale, attraverso un approccio ibrido che possa realmente aumentare, e non semplicemente sostituire, la realtà fisica.

THE ITALIAN JOB - Job n.3, Lazy Sunday
a cura di Elisabetta Modena e Sofia Pirandello

Lazy Sunday è la terza opera della serie THE ITALIAN JOB. Iniziata nel 2014, a cavallo tra Italia e Stati Uniti, questa serie intende evidenziare le strutture nascoste dietro temi quali legittimazione artistica, virtualità, lavoro immateriale e relazioni 2.0 tra artisti e curatori. Lazy Sunday prende forma dopo l’invito a partecipare a una residenza virtuale all’interno degli spazi del 12° Atelier. L’artista accetta l’invito ribaltando i presupposti della residenza: invece di partecipare a distanza, Vavarella trasforma il proprio punto di vista in uno spazio aperto alla partecipazione virtuale di altre persone. L’opera consiste in un film di 12 ore realizzato con una telecamera a 360° e girato ininterrottamente l’8 agosto 2021, in una giornata come tante altre. A cominciare dalle 9:40 del mattino, Emilio Vavarella ha filmato gli eventi di una sua domenica d’estate, registrando ogni sua attività, dal risveglio fino alla sera.
Il film sarà visibile nello spazio appositamente allestito a Casa degli Artisti, dove il visitatore potrà assumere il punto di vista dell’artista utilizzando un visore di Realtà Virtuale. Il visitatore spenderà la mattina leggendo steso sull’amaca di Vavarella, lo seguirà attraverso le strade di Boston e Cambridge, e lo accompagnerà tra sentieri boscosi e in una gara di nuoto da una sponda all’altra del lago Walden Pond.
Il film sarà visibile al pubblico esclusivamente negli spazi di Casa degli Artisti domenica 23 gennaio 2022, nelle dodici ore corrispondenti ai fatti filmati.
Vavarella intende così sfidare i visitatori a mettersi nei suoi panni, trasformando per alcune ore la propria corporeità in un luogo di residenza virtuale. Giocando con la noia e la frustrazione che dodici pigre ore di video possono generare, l’artista accoglie il visitatore nel suo quotidiano e si presta quale avatar di una esperienza immersiva. Sfruttando la capacità della Realtà Virtuale di veicolare un forte senso di presenza, e consapevole che questa apparente intimità può risultare del tutto ingannevole, egli apre il proprio punto di vista e simultaneamente lo impone agli spettatori della mostra. Vavarella trascina chi guarda in un continuo ribaltamento dei concetti di pubblico e privato, prossimità e distanza, immediatezza e mediazione, fisicità e virtualità, rifiuto e partecipazione. In questo modo, Lazy Sunday rimette in discussione una tecnologia che si propone come trasparente e immediata, promettendo di lasciar vedere tutto per vivere autenticamente qualunque esperienza.

THE ITALIAN JOB (Series)
THE ITALIAN JOB è una serie di opere concettuali (“jobs”) a cavallo tra Italia e Stati Uniti che intendono evidenziare le strutture nascoste dietro temi quali: legalità, legittimazione artistica, processi collettivi, lavoro immateriale e relazioni 2.0 tra artisti e curatori.
Il primo lavoro della serie, con testi curatoriali di Lucrezia Calabrò Visconti e Marii Nyröp, è consistito nel furto di una residenza virtuale e delle opere ivi realizzate sfruttando una falla dei Creative Commons. Il secondo lavoro, con testi curatoriali di Monica Bosaro e Emma Stanisic, è consistito nell’appropriazione e nella vendita online di foto attualmente ricercate dall’FBI.

EMILIO VAVARELLA
Emilio Vavarella (Monfalcone, 1989) è artista e ricercatore presso la Harvard University, dove sta conseguendo un dottorato in Film, Visual Studies e Critical Media Practice. Vavarella ha studiato presso l’Università di Bologna, la Bezalel Academy di Gerusalemme, la Bilgi University di Istanbul e lo Iuav di Venezia. Il suo lavoro coniuga ricerca interdisciplinare e sperimentazione mediale ed esamina il rapporto tra soggettività, creatività non-umana e potere tecnologico.
Vavarella si è aggiudicato numerosi premi e riconoscimenti: nel 2020 l’Exibart Art Prize; nel 2019 è risultato vincitore del bando Italian Council, del bando SIAE Nuove Opere, del Premio Fattori Contemporaneo, del bando Critical Media Practice - Mellon Foundation e del Premio per la fotografia Annamaria e Antonio Maccaferri ad Arte-fiera. Precedentemente è stato vincitore del NYSCA Electronic Media and Film Finishing Funds (2016), del Primo Premio Francesco Fabbri per l’Arte Contempora-nea (2015), del Movin’Up Grant (2015) e del Premio Lapsus per la fotografia – Celeste Prize (2013).
Tra le più significative mostre recenti in Italia si segnalano Low Form al MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo, a cura di Bartolomeo Pietromarchi; That’s It! al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna a cura di Lorenzo Balbi; rs548049170_1_69869_TT (The Other Shapes of Me): Sourcecode a cura di Ramdom presso GALLLERIAPIÚ; La meglio gioventù, a cura di Andrea Bruciati a Villa Manin; e Echo Back a cura di Stefano Coletto presso la Jarach Gallery. Vavarella espone regolarmente nei più importanti spazi dedicati all'arte mediale, tra cui: ISEA, iMAL, Media Art Biennale, New York Electronic Arts Festival, EMAF, JMAF, ed in prestigiose locations come KANAL – Centre Pompidou, Hermitage Museum di San Pietroburgo, The Photographers’ Gallery di Londra, il Museo Nacional Bellas Artes di Santiago, il National Art Center di Tokyo, l’Eyebeam Art and Technology Center di New York, il Museum of Contemporary Art Vojvodina, l’Harvard Art Museum, il Museum of Contemporary Art – Zagreb; il Museu de Ciències Naturals di Barcellona. Il suo lavoro appare regolarmente su quotidiani, riviste di settore e pubblicazioni scientifiche. Il suo ultimo libro, edito da Mousse Publishing, si intitola rs548049170_1_69869_TT.

12° ATELIER
Il 12° Atelier è un atelier virtuale nato nel 2020 dalla collaborazione tra Casa degli Artisti e il progetto ERC Advanced Grant “AN-ICON. An-Iconology: History, Theory, and Practices of Environmental Images" (finanziato dal Consiglio europeo della ricerca (ERC) all’interno del programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Unione Europea) coordinato dal Prof. Andrea Pinotti, presso il Dipartimento di Filosofia “Piero Martinetti” dell’Università Statale di Milano.
Sviluppo 12°Atelier: Enea Le Fons (AN-ICON)

RESIDENZE A CURA DI AN-ICON
Dal 2021, il 12° Atelier, che si aggiunge agli undici atelier fisicamente presenti in Casa degli Artisti, ospita un programma di residenze artistiche prodotte da AN-ICON in collaborazione con Casa degli Artisti e curate da Elisabetta Modena e Sofia Pirandello.
Le residenze AN-ICON sono rivolte ad artisti italiani e internazionali che vogliano realizzare opere d’arte inedite in realtà virtuale, realtà aumentata e realtà mista. Gli artisti selezionati tramite bando pubblico sono invitati a riflettere sulla relazione tra lo spazio fisico concreto e quello virtuale, esplorando le possibilità percettive e agentive generate dalle nuove tecnologie. Il lavoro degli artisti è inoltre documentato in una serie di pubblicazioni scientifiche e presentato nell’ambito di un ciclo di seminari e conferenze aperte al pubblico.

Prodotto da:
ERC Advanced Grant “AN-ICON. An-Iconology: History, Theory, and Practices of Environmental Images"