Elio Ticca – Finestre Veneziane
L’installazione “Finestre Veneziane” di Elio Ticca è stata concepita per Tessitura Bevilacqua, in risposta alla open call Business for Art della13° Edizione del Premio Arte Laguna Prize.
Comunicato stampa
Prendendo spunto dall'estetica ottocentesca di John Ruskin e dalle sue riflessioni
sull’architettura veneziana raccolte nel libro “The Stones of Venice”, l'installazione “Finestre
Veneziane” di Elio Ticca è stata concepita per Tessitura Bevilacqua, in risposta alla open call
Business for Art della13° Edizione del Premio Arte Laguna Prize. L’opera consiste in un tessuto
di Tessitura Bevilacqua, installato temporaneamente sulla facciata del palazzo sul Canal Grande,
dall’8 maggio al 22 novembre 2019. Mettendo in risalto la preziosa tessitura veneziana,
l'intervento site-specific di Elio Ticca potenzia un forte dialogo tra lo spazio-tempo esterno ed
interno: se all'esterno l’opera è in continuo divenire e trasformazione, all'interno, la medesima,
continua a vivere e rinascere nel tempo.
“Finestre Veneziane” invita ad una fruizione etica ed estetica, rispondendo a delle esigenze che
interrogano problematiche legate al patrimonio artistico locale, sullo sfondo della Venezia
contemporanea, scenario emblematico dove si gioca la partita della salvaguardia di tale
patrimonio. L'opera è inoltre una interpretazione della storia di Tessitura Bevilacqua, la quale
rappresenta l'attuale rinascimento di Venezia, riletta attraverso il linguaggio artistico
contemporaneo, che consiste in un’installazione site-specific sulla facciata del quartier generale
dell’azienda, con affaccio sul Canal Grande. Il tessuto è lavorato a taglio laser e mostra un
disegno elaborato da Ticca, in cui l'artista riassume tutti gli stili architettonici delle finestre
rintracciabili a Venezia. Il numero delle finestre è di 1376, corrispondente agli anni della
Repubblica Veneziana, dalla sua fondazione nell’anno 421 dopo Cristo, fino alla conquista
napoleonica, nel 1797.
Le sagome residuali ottenute dal taglio laser sono cucite insieme dall’artista, in modo da
formare una sottile striscia di tessuto, cucita al bordo della lunga striscia di velluto. Le
silhouette di tessuto diventano simbolicamente dei residui di pelle, o il tempo storico passato,
quantificato in un numero preciso. Uno strumento stilistico che ricorda un’altra perdita: la
decrescita dei cittadini residenti a Venezia. Per l'installazione è stato scelto un velluto verde
Veronese a tinta unita, colore contrastante rispetto alla facciata del palazzo, che richiama il
cromatismo del periodo più florido della pittura rinascimentale veneziana. L’opera richiama
inoltre un’usanza della Venezia del passato: in alcuni dipinti di pittori della Serenissima del XV
secolo, come Vittore Carpaccio e Giovanni Mansueti, si intravvedono elaborati tessuti appesi,
appunto, alle finestre dei palazzi.
La versatile installazione di Elio Ticca mette in luce la tradizione dei pregiati tessuti veneziani
attraverso una profonda unione tra la materia prima e le nuove tecnologie, portando avanti
l’antichissima tradizione tessile della Serenissima. L'opera “Finestre Veneziane” rimarrà in
mostra sulla facciata del palazzo di Bevilacqua sul Canal Grande dall’ 8 maggio al 22 novembre.