Elio Alfano – Nature di Morte
È una pittura, quella attuale di Alfano, che indaga lo spazio della tela, inteso quale palinsesto memoriale, ove l’artista addensa le sue tracce figurali; un’espressione individuale, risentita, nell’uso emotivo del colore; un urto “frontale”, si direbbe, d’accensione immaginativa, quasi come “disturbo” psichico.
Comunicato stampa
Cuore (meccanico) di tenebra
Di una disperante oscurità, senza possibilità di riscatto, riferiscono le ultime opere di Elio Alfano. È un immaginario pittorico che ha definitivamente abbandonato quei tratti sofisticati, evocativi di scomposizioni figurali attinenti l’astrazione lirica, come rivelava la sua ricerca dalla fine degli anni Ottanta sino alla metà dei Novanta. È una pittura, quella attuale di Alfano, che indaga lo spazio della tela, inteso quale palinsesto memoriale, ove l’artista addensa le sue tracce figurali; un’espressione individuale, risentita, nell’uso emotivo del colore; un urto “frontale”, si direbbe, d’accensione immaginativa, quasi come “disturbo” psichico. L’artista assume, a tale scopo, un segno fluido, disteso su superfici nere, su tele scenografiche dalla trama setosa e morbida che infonde una cifra quasi “erotica” all’impaginato pittorico.
La recente serie, dal titolo Nature di Morte, la sequenza traccia un percorso tra immagini angosciate, le più terrorizzanti, quasi tutte di origine televisiva; le metafore di still lifes intendono fermare una “mutazione” subita da alcune “macchine” in “strumenti di morte”: dai treni piombati con il loro carico umano nell’Europa degli anni Quaranta, agli aerei ed elicotteri impiegati l’anno scorso in Libia in bombardamenti falsamente definiti “chirurgici”. Si tratta di macchine “letali” del potere (tutte immagini del Leviatano) trasfigurate nelle sorprendenti tonalità del blu e grigio-azzurro, in quelle “incendiarie” e feroci del rosso-viola. Il linguaggio allusivo, ma anche estremamente icastico ed aggressivo, una tensione immaginativa che sfiora l’incubo, lasciano emergere una sorta di contaminazione (corruzione) tra diverse “nature”, profilando in altri termini in tali entità “ibride”, il fascino di una natura metamorfica, “denaturalizzata”, si direbbe con Benjamin, di un “sex-appeal dell’inorganico” (Perniola); è una pittura, quella di Elio Alfano, che intende sottolineare una misura quasi fisica del suo operare, che non si preoccupa d’infondere alle immagini questa sintesi (spaventosa come Tetsuo, il celebre film di Shinya Tsukamoto) tra organico (di carne-pittura) e inorganico (metallico), ma che di tale conflitto si nutre, imponendosi nella sua corporea, eppure crudelissima, sensualità. (Marco Alfano)
Elio Alfano, nato ad Angri nel 1941 ed ivi residente. Studia all'Istituto d'Arte di Salerno e poi all'Accademia di Belle Arti di Napoli con Ziveri e Capogrossi. È stato docente di discipline artistiche negli istituti statali. Sue opere si trovano in varie collezioni pubbliche e private. Alcune mostre personali: -1971: CentroZero, Angri (Sa), a cura di Giuseppe Bilotta. -1974: Galleria 75, Cosenza. -1977: Centro Artistico Politecnico, Napoli. -1978: Galleria Sofianopoulos, Trieste. -1982: CentroZero, Angri (Sa). -1990: Galleria Il Candelaio, Firenze. -1991: Amori Barocchi, Centro Iniziative Culturali, Angri (Sa), a cura di Gerardo Pedicini. -1993: Spazio d'arte Gli Archi, Cava De' Tirreni (Sa). -1998: Galleria Pageaarte, Angri (Sa). -2000: Galleria Comunale d'arte contemporanea, Palazzo Sisto, Scafati (Sa). -2003: Galleria Piziarte, Teramo. -2004: Galleria Massimo Stanzione, Convicinio di Orta di Atella (Na), a cura di Rosario Pinto. -2005: V.S. Art Gallery, Padova. Alcune mostre collettive: -1978 Italia 2000, Maschio Angioino, Napoli. -1983 IIIA Biennale Città Della Spezia, Salsomaggiore Terme (Pr). Palazzo della Società Promotrice di Belle Arti, Torino. -1987 Alchimie Materiche - Nel segno dei Doria, Pinacoteca, Angri (Sa). -1988 Premio Internazionale di pittura VII Grangia d'argento, Serre di Rapolano, Rapolano Terme (Si). -1989 Biennale d'arte visiva Città di Lamezia Terme (Cz). -1997: 10 anni da Alchimie Materiche, Angri Territorio di Transiri, Palazzo dei Marmi, Angri (Sa), a cura di Massimo Bignardi; Priorità del disegno, a cura di Massimo Bignardi, Pageaarte, Angri (Sa). -1998: XXV Premio Sulmona. -1999 Le porte dell'Arte, la porta del Tempo, Scafati (Sa). -2001: Una luce per Sarno, Angri (Sa). -2002: In Limine Sacri, Angri (Sa), a cura di Giorgio Agnisola. -2003: XV Edizione Porticato Gaetano, Gaeta (Lt), a cura di Giorgio Agnisola e Rosario Pinto. -2008 Omaggio ad Emblema, Museo Emblema, Terzigno (NA). -2009 Aria Acqua Terra Fuoco, Villa Fogliano, Latina. -2011 Human Rights? 2011, Fondazione Opera Campana dei Caduti, Rovereto (TN). -2012: Pittura e Scultura del Secondo Novecento in Campania, Libreria Loffredo, Napoli, a cura di Sergio Valerio Garzia.