Edson Chagas

Informazioni Evento

Luogo
A PALAZZO GALLERY
Piazza Tebaldo Brusato 35, Brescia, Italia
Date
Dal al

martedì – sabato dalle ore 11 alle ore 19

Vernissage
12/10/2013

ore 18

Artisti
Edson Chagas
Curatori
Stefano Rabolli Pansera, Paula Nascimiento
Generi
arte contemporanea, personale
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Negli spazi storici della galleria A Palazzo, Edson Chagas presenta una selezione di opere di enorme impatto: a partire dalla serie Found not taken, Luanda, che gli è valsa il trionfo veneziano, per svilupparsi nella ricerca a Londra e Newport.

Comunicato stampa

Dopo la folgorante vittoria del Leone d’Oro alla 55. Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia con il Padiglione della Repubblica d’Angola, Luanda Encyclopedic City, a cura di Paula Nascimento e Stefano Rabolli Pansera, A Palazzo Gallery ha l’onore di annunciare la prima personale in Europa di Edson Chagas.

Negli spazi storici della galleria A Palazzo, Edson Chagas presenta una selezione di opere di enorme impatto: a partire dalla serie Found not taken, Luanda, che gli è valsa il trionfo veneziano, per svilupparsi nella ricerca a Londra e Newport.

Come possono essere classificati gli spazi di una città? Secondo quale organizzazione e verso quale forma di conoscenza?

La personale di Chagas risponde a questo interrogativo anche attraverso altre serie di opere inedite, Oikonomos, Tipo Pass, The last Passenger, che si innestano nel discorso sulla forma e i modi in cui la città è esperita e vissuta da chi la abita.

“Si è sempre trattato dell’oggetto e di come questo interagisce con lo spazio circostante. E cosa sento quando lo guardo. È un processo di conoscenza della città, della sua gente, dei suoi ritmi”.

Da una parte quindi la cartografia urbana, dall’altra una classificazione delle identità che mappano gli spazi urbani e non.

La catalogazione di oggetti e soggetti - tra documenti e poesia - prende in mostra la forma di una mappa in cui le relazioni tra forme, persone e città disegnano nuove relazioni e cartografie inedite, spazi inventati e suggerimenti per nuovi modi di abitarli.

“Mi piace lavorare in modo da poter trovare sempre spazio per sviluppare l’opera. La maggior parte delle mie opere sono in serie. È un metodo che rispecchia come io sento le cose. Lavoro con oggetti, e sebbene il pensiero che lo avvolge rispecchi la relazione, le persone evolvono con l’oggetto, una sorta di passione nel vedere la relazione tra questi oggetti..”