Edoardo Hahn – Suite pour l’Invisible

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE CESARE PAVESE
Piazza Confraternita 1 , Santo Stefano Belbo, Italia
Date
Dal al
Vernissage
15/04/2022

ore 17.30

Contatti
Sito web: http://www.edoardohahn.com
Artisti
Edoardo Hahn
Generi
fotografia, personale
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“Suite pour l’invisible”, esposizione fotografica costruita appositamente per gli spazi della chiesa oggi sconsacrata dedicata ai Santi Cristoforo e Giacomo risalente alla fine del XIII secolo dove lo scrittore Pavese ricevette il battesimo.

Comunicato stampa

Fino al 15 Maggio la Fondazione Cesare Pavese di Santo Stefano Belbo (Cn) ospita “Suite pour l'invisible”, esposizione fotografica costruita appositamente per gli spazi della chiesa oggi sconsacrata dedicata ai Santi Cristoforo e Giacomo risalente alla fine del XIII secolo dove lo scrittore Pavese ricevette il battesimo.

La personale allestita da Edoardo Hahn, fotografo Torinese classe 1962, con all'attivo un lungo percorso fatto di mostre e pubblicazioni di libri d'artista, è un viaggio nell'inesplorato della realtà visibile. Le sue foto, realizzate quasi esclusivamente in bianco e nero e con maestria tecnica, costruiscono un’unione poetica tra artifici umani e natura, un equilibrio imperfetto che richiama ad un rispetto necessario per ogni forma.
Hahn tiene a ricordarci che le immagini sono finzioni che giocano nel terreno incerto tra immaginazione e memoria. Infatti sostiene che “Suite pour l'invisibile è un luogo diviso in sequenze temporali, impressioni, sensazioni ed esplosioni di calore ottico, come potremmo immaginare in zone dove il pericolo rimane invisibile e tuttavia è presente”.

L'invisibile che si cela nelle immagini richiama una possibile incomprensione. Un possibile parallelo con la difficoltà di lettura ed elaborazione consapevole degli eventi, di ciò che vi è intorno, che poi genera paradossi, goffaggine, solitudine. Una prosa dell'impotenza, seppur attenuata, addolcita dal restituire luoghi, frammenti di paesaggio nella loro essenziale verità.
In mostra saranno presenti una trentina di opere di diverso formato, eseguite negli ultimi anni e per lo più inedite. Costruiscono un mosaico di immagini che si inseguono, si chiamano, fanno da eco le une alle altre. Una Suite pensata più gli occhi che per l'orecchio, dove il gioco è l'invito a percepirne il ritmo.