E la volpe disse al corvo

Informazioni Evento

Luogo
CENTRO DI RICERCA MUSICALE - TEATRO SAN LEONARDO
via San Vitale 63 , Bologna, Italia
Date
Dal al
Vernissage
24/05/2014

ore 17,30

Contatti
Email: press@elavolpedissealcorvo.it
Sito web: http://www.elavolpedissealcorvo.it
Generi
performance - happening, teatro
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Musica, filosofia e perfomance sono i tre atti conclusivi del progetto bolognese dedicato al teatro di Romeo Castellucci.

Comunicato stampa

Musica, filosofia e perfomance
sono i tre atti conclusivi del progetto bolognese
dedicato al teatro di Romeo Castellucci

con Scott Gibbons, Heiner Goebbels e Federico Ferrari
per poi chiudere con un monito all’attore: “Il tuo nome non è esatto!”

Il progetto e la volpe disse al corvo. Corso di Linguistica Generale. Il teatro di Romeo Castellucci nella città di Bologna – voluto e realizzato dal Comune di Bologna con la Socìetas Raffaello Sanzio, e curato da Piersandra Di Matteo – si avvia ad attraversare ancora nuovi territori, tra musica e filosofia, prima di concludersi con un atto finale dedicato all’attore.

Quattro appuntamenti si susseguono nel mese di maggio a partire dal concerto inedito del musicista statunitense Scott Gibbons (Unheard, 24 maggio, Centro di Ricerca Musicale/Teatro San Leonardo), cui si affianca il confronto pubblico tra Romeo Castellucci e il regista e compositore tedesco Heiner Goebbels, nel contesto di AngelicA festival Internazionale di Musica, diretto da Massimo Simonini.
Con questo passaggio il progetto mette a fuoco un nodo specifico del teatro contemporaneo, che ha visto il dramma trasformarsi sempre più in dramma degli elementi e della percezione, dove il ruolo e l’espressività del suono si sono accresciuti d'importanza – come avvenuto appunto nella stretta relazione artistica tra Castellucci e Gibbons quanto nelle opere di Goebbels.
Autore di un linguaggio d’arte totale, Castellucci sarà poi coprotagonista, col teorico e critico Federico Ferrari del dialogo filosofico Il ritmo è tutto (27 maggio, DOM la cupola del Pilastro), a partire dal concetto di una ritmica delle immagini, nel contesto del programma di Laminarie Insisto più forte.
A riportare lo sguardo sulla scena sarà infine la performance Attore, il tuo nome non è esatto, dove si mostra l’attore, nella sua natura occulta, come cavalcato dalle forze di un altrove (28 maggio. Si segnala a questo proposito una variazione di programma: la perfomance si terrà in quattro repliche consecutive – ogni ora a partire dalle 16.15 – a Palazzo Gnudi, anziché a Palazzo Re Enzo come precedentemente annunciato).

Il concerto di Scott Gibbons e il dialogo con Heiner Goebbels
Condiviso con AngelicA, Festival Internazionale di Musica, il concerto Unheard rappresenta, dopo Parsifal, un altro nodo musicale del progetto dedicato a Romeo Castellucci, nel segno di Scott Gibbons e del suo lungo sodalizio artistico con l’artista. Il musicista statunitense capta suoni reali dalle superfici delle cose, dai volumi e dai movimenti più nascosti, fino a quelli interiori come il fluire del sangue o l’articolarsi delle ossa. E poi rocce, incendi, carta, aria. Il punto di partenza è sempre un dato della realtà e ciò rende ogni suono ottenuto aderente alla propria radice e portatore del fondamento organico del linguaggio.
Per questo nuovo concerto – nel quale Castellucci interverrà in termini visionari – Gibbons utilizza un apparecchio medicale capace di registrare il grado più profondo della materia umana, quello atomico, cercando così di penetrare l’essenza più sottile di cui siamo composti. “Si tratta di un nuovo tipo di microfono attualmente in fase di studio presso il Dipartimento di Fisica e Astronomia e il Dipartimento di Ingegneria Elettronica dell’Università di Glasgow – spiega il musicista –. In grado di ‘ascoltare’ i suoni a livello atomico e molecolare, esso utilizza ‘pinzette’ laser per cogliere il movimento di alcune perline minuscole disposte in forma circolare che ricevono degli urti dall’attività che li circonda, allo stesso modo in cui la membrana di un microfono o del nostro timpano è mosso dai suoni che attraversano l’aria”. Lo scopo di tale strumento è quello di osservare batteri e microorganismi parassiti, per capire il loro funzionamento e il modo in cui reagiscono ai farmaci. “Alla sua massima sensibilità, questo microfono ‘micro-fonico’ rivela il rumore costante che persiste a livello atomico attorno a noi, e al nostro interno, in ogni momento. È il suono degli atomi che si urtano. Così le azioni browniane osservate sono le stesse che esistono nelle parti più piccole di ognuno di noi, e nello spazio più profondo. Ora possiamo ascoltare l’universo al livello infinitesimale senza poter immaginare di penetrarlo – aggiunge Gibbons, citando infine a tal proposito il De rerum natura di Lucrezio: “Osserva infatti, ogni volta che raggi trapelano / e infondono la luce del sole nell’oscurità delle stanze: / vedrai molti corpi minuscoli vorticare / in molteplici modi […] / tali agitazioni rivelano che ci sono movimenti
/ di materia anche al di sotto, segreti ed invisibili”.
Sabato 24 maggio alle 21.30 e alle 23.30 al Centro di Ricerca Musicale/Teatro San Leonardo (via San Vitale 63-67). Produzione Socìetas Raffaello Sanzio in collaborazione con AngelicA (ingresso 10 euro).

Ma la dimensione musicale del linguaggio scenico di Castellucci verrà anche affrontata da un’altra angolazione, grazie all’incontro tra il regista e Heiner Goebbels, direttore artistico della Ruhrtriennale e compositore, e a sua volta regista, tra i più innovativi della scena contemporanea. Castellucci e Goebbels nell’incontro intitolato La presenza acustica nelle arti performative (ingresso libero) si confrontano su due approcci complementari che, muovendo dal teatro alla musica e viceversa, consegnano al loro spettatore una consistenza sempre aperta della presenza acustica. Sempre il 24 maggio alle 17.30, al Centro di Ricerca Musicale/Teatro San Leonardo. Oltre a Castellucci e Goebbels, parteciperà Massimo Simonini, direttore di AngelicA e musicista. Conduce Veniero Rizzardi. Informazioni per concerti e incontro: 051.240310 [email protected].

Romeo Castellucci incontra Federico Ferrari
Intersecando questa volta il programma di spettacoli e incontri a cura di Laminarie, Insisto più forte, il progetto presenta a DOM la cupola del Pilastro il dialogo filosofico tra Romeo Castellucci e il teorico Federico Ferrari. La questione di una ritmica dell’immagine è il punto di partenza dell’incontro, coordinato da Piersandra Di Matteo (ingresso libero). Docente di Filosofia dell’arte e Fenomenologia delle arti contemporanee all’Accademia di Belle Arti di Milano, visiting professor in diverse istituzioni e università straniere, Ferrari è autore di numerosi libri che intrecciano nodi problematici cari alle domande poste dal linguaggio artistico di Castellucci: l’enigma della creazione, lo sguardo e l’invisto, la comunità degli spettatori, il rapporto tra arte ed etica, la coappartenenza di forma e materia. L’artista e il filosofo entreranno in questi nuclei ognuno dalla propria prospettiva singolare. Questo dialogo è l’occasione per rivelare la forte dimensione teorica e filosofica che fonda il teatro di Castellucci e che attraversa una scrittura scenica estremamente concreta, dove la centralità della tecnologia dell’occhio e la pulsazione delle singole immagini diventano cardine di orientamento. Per dirla con Friedrich Hölderlin: "tutto è ritmo". Appuntamento martedì 27 maggio alle 18.30 a DOM la cupola del Pilastro (via Panzini 1). Info: 051.6242160, [email protected].

Attore, il tuo nome non è esatto
Voci di indemoniati, di posseduti, di stati isterici innescano presenze corporee. Così si mostra l’attore secondo Romeo Castellucci: non più portatore di un discorso narrativo, spogliato da ogni atto di volontà o scopo, si dà come corpo agito dalla scena. Creata per la Biennale di Venezia, la performance registra la forza esterna che s’impadronisce dell’attore e ne determina l’azione. La lingua che lo cavalca e lo invade è quella di corpi del passato, fatta di balbettii, borgorigmi, lallazioni, glossolalie, melopee, conati e urla. E la sua tecnica consiste nella ricerca di una necessaria passività, nella capacità fondamentale d’interpretare, attraverso la carne, le forze e le potenze che lo governano, forse da sempre. Accolta nel Salone di Palazzo Gnudi nelle ore pomeridiane – tesa tra elementi di estrema finzione e sospetto del reale – Attore, il tuo nome non è esatto si accende della luce diurna proveniente dalle vetrate virate al rosso. Questo cuore pulsante diviene il gesto conclusivo di Castellucci per il progetto e la volpe disse al corvo, che riporta il teatro a infiammare il centro della città. La perfomance, frutto di un laboratorio condotto dal regista nel 2010 alla Biennale Teatro di Venezia, vede in scena Mara Bertoni, Evelin Facchini, Giacomo Garaffoni, Filippo Pagotto, Aglaia Mora, Ermelinda Pansini, Carlotta Pircher, Sergio Policicchio. Produzione: Socìetas Raffaello Sanzio e La Biennale Teatro di Venezia.
Diversamente da quanto annunciato in precedenza la perfomance si terrà a Palazzo Gnudi (via Riva Reno 77), anziché a Palazzo Re Enzo, con quattro repliche consecutive mercoledì 28 maggio nei seguenti orari: 16.15; 17.15; 18.15; 19.15 (ingresso 10 euro, posti limitati). Prevendita online su www.vivaticket.it. Biblietteria presso Palazzo Gnudi aperta a partire da un’ora prima della prima replica. Informazioni: Cronopios, 051.224420 (lun-ven 9:30-13:00; 15:00-17:30); nei giorni di spettacolo 338 2237327.

Biografie

Scott Gibbons
Originario di Chicago, ha esordito sotto il nome Lilith, progetto nato “per esplorare come la musica si relazioni all’esperienza religiosa e (in questo contesto) contribuisca a stati alterati di coscienza”, pubblicando dal 1992 al 2002 lavori elettroacustici basati prevalentemente su fonti sonore come pietre, aria, voce e acqua, ma ha inciso anche dischi di elettronica a nome Orbitronik (‘98-‘99), pop a nome Strawberry (2002), e con Golan Levin & Gregory Shakar ha realizzato Dialtones (2002), documentazione di una performance per oltre duecento telefoni cellulari. Ha creato musiche originali per numerose produzioni teatrali e installazioni della Socìetas Raffaello Sanzio, da Genesi: From the Museum of Sleep, a Tragedia Endogonidia, fino a The Four Seasons Restaurant. Con Chiara Guidi ha realizzato The Cryonics Chants (2008). Ha lavorato inoltre a produzioni multimediali con diversi altri artisti, tra cui Subterranean Sky (2001) con lo scultore George deMerle, lo spettacolo pirotecnico FireWorks (2003) con il Groupe F, e Flame Tornado (2005) con le sculture di fuoco di Kevin Binkert dei Survival Research Labs.

Heiner Goebbels
Nato nel 1952, Goebbels ha militato nella Sogenanntes Linksradikales Blasorchester (1976-81) e nel quartetto Cassiber (1982-92) con Alfred Harth, Chris Cutler e Christoph Anders. Ha composto e diretto radiodrammi, produzioni teatrali, composizioni per ensemble e opere grande orchestra, tra cui: Die Befreiung Des Prometheus (1986), Der Mann Im Fahrstuhl (1988), Ou bien le débarquement désastreux (1993), Black on White (1996), Max Black (1998), Eislermaterial (1998), Hashirigaki (2000), Landschaft Mit Entfernten Verwandten (2002), Eraritjaritjaka (2004), Stifters Dinge (2007), Songs of Wars I Have Seen (2007), I Went to the House but Did not Enter (2008), When the Mountain Changed its Clothing (2012) e molti altri. Dal 2012 è direttore della Ruhrtriennale - International Festival of the Arts.

Federico Ferrari
Filosofo e critico d’arte italiano, insegna presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano ed è corrispondente per l'Italia del Collège International de philosophie di Parigi. I suoi campi di ricerca vanno dalla bioetica alla filosofia politica, dall'estetica alla teoria dell'arte contemporanea. Sulla scia della riflessione svolta da Maurice Blanchot, Jean-Luc Nancy e Giorgio Agamben, ha sviluppato dapprima un lavoro sul legame sociale in bilico tra l'esperienza comunitaria e le società atomizzate del mondo globalizzato, sviluppando una collaborazione con Nancy che ha portato, tra il 2000 e il 2005, alla stesura di due opere a quattro mani (La pelle delle immagini e Iconografia dell'autore). Nei primi anni Novanta si è occupato di bioetica e in particolare di eutanasia, individuando il concetto di distanasia nell’idea di una “buona morte” non riducibile né a una strenua difesa della sacralità della vita a qualunque costo né a una manipolazione dei corpi in una logica strettamente medico-scientifica. A partire dalla fine degli anni Novanta si è occupato maggiormente dei temi dell'immagine e dell'arte.

E LA VOLPE DISSE AL CORVO
PROGRAMMA DI MAGGIO

sab 24 maggio ore 17.30/in AngelicA
Centro di Ricerca Musicale-Teatro San Leonardo
La presenza acustica nelle arti performative (incontro)

sab 24 maggio ore 21.30 e 23.30/in AngelicA
Centro di Ricerca Musicale-Teatro San Leonardo
Unheard (concerto)

mar 27 maggio ore 18.30/in Insisto di più
DOM la cupola del Pilastro
Il ritmo è tutto (dialogo filosofico)

mer 28 maggio ore 16.15 - 17.15 - 18.15 e 19.15
Palazzo Gnudi
Attore, il tuo nome non è esatto (perfomance)