Due misure

Informazioni Evento

Luogo
SCATOLABIANCA (ETC.)
Via Ventimiglia ang. Via Privata Bobbio MM linea verde - Porta Genova 20144 , Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

giovedì e venerdì, 16.00/20.30
gli altri giorni su appuntamento

Vernissage
07/10/2014

ore 18,30

Artisti
Chiara Seghene, Pasquale De Sensi
Curatori
Stefano Serusi
Generi
arte contemporanea, doppia personale

Un preciso rapporto proporzionale lega il lavoro di Chiara Seghene e Pasquale De Sensi al repertorio simbolico attraverso il quale restituiscono le loro intuizioni sul Creato.

Comunicato stampa

Inaugura il 7 ottobre alle ore 18.30, negli spazi di scatolabianca(etc.), DUE MISURE, doppia personale di Pasquale De Sensi e Chiara Seghene, a cura di Stefano Serusi.

Un preciso rapporto proporzionale lega il lavoro di Chiara Seghene e Pasquale De Sensi al repertorio simbolico attraverso il quale restituiscono le loro intuizioni sul Creato.
L'artista per entrambi si identifica non nel potente demiurgo ma nello spettatore, che presenzia ad un accadimento o ad un'opera posta alla sua attenzione. O ancora, l'artista si identifica nella segretaria chiamata a trascrivere frasi e conversazioni, ricordare date ed episodi, e ad una funzione rappresentativa, in circostanze esterne alla sua volontà. Si parla quindi di quanto, percepito da Seghene e De Sensi, è tradotto nella forma dell'opera, soffermandosi spesso sul concetto di traduzione, e quindi di interpretazione, di linguaggio, e un'apparente tensione all'oggettività.

Chiara Seghene, per raccontare gli eventi, sceglie la chiave del sacro, la sua capacità, attraverso mitopoiesi ed abbandono, di trasformare la realtà per gli occhi più predisposti. Le sue opere appaiono, nell'accezione più semplice, come la registrazione di eventi trasformativi, riportando il tema del mito e del miracolo ad una dimensione concettualmente simile a quella rigenerativa dell'eredità orale. Gli oggetti, contrassegnati da simboli, e i video (amatoriali come quelli dei dischi volanti), predispongono nella loro misura scabra ed essenziale una narrazione verace, con una ricerca di ripetitività già tipica degli ex-voto. Il rifiuto sempre più evidente di un'estetica ricca e ricercata, in Chiara Seghene, può ricollegarsi al suo interesse per la cultura materiale arcaica e contadina, dove minimi segni distinguono il tempio dall'abitazione e l'uomo di fede dall'uomo di fatica, concorrendo a trasferire con mezzi moderni il ricordo di una religione essenziale.

Pasquale De Sensi indica all'opposto un'idea di modernità in cui l'insieme incoerente dei frammenti restituisce una lettura all'apparenza disarmonica dei cicli storici e naturali. Questi frammenti, che nel lavoro di De Sensi ricorrono a costituire un ritmo particolare, rifiutano la cadenza misurata del bassorilievo, per sovrapporsi rumorosamente nei collages poi suggellati da segni pittorici ulteriormente crudi; un magma persuasivo di immagini e simboli strettamente collegato ai media di massa, anche se è evidente nell'uso di materiale vintage una volontà compositiva e citazionistica che attinge alle forme sofisticate di propaganda - anche cinematografica - e al legame con le avanguardie. Eventi concreti e semplici, come il mutare della natura, tra l'insorgere prevedibile di violenza e disincanto, non sono mostrati come in una oleografia ma come la nostra mente vede la realtà: con un eccesso scoordinato di informazioni. Siamo inesorabilmente portati a pensare, parafrasando Baudelaire, che la natura non sia naturale.