doDicinapoli. Racconti fotografici
12 scatti che raccontano Napoli, protagonista di viaggi nel tempo o cornice segreta di storie private, a cura di Barbara Migliardi.
Comunicato stampa
doDICINAPOLI: 12 scatti che raccontano Napoli, protagonista di viaggi nel tempo o cornice segreta di storie private, a cura di Barbara Migliardi.
A "dirci" di Napoli attraverso le immagini saranno cinque donne:
Claudia Mozzillo, Barbara Fiorillo, Renata Cagno, Maria Cristina d'Onofrio, Stefania de Rosa, le cui opere saranno esposte nello spazio artistico di Fabrizio Scala, il pittore pop fresco di premio San Gennaro, famoso per la sua Napoli psichedelica, che ospiterà le fotografe venerdì 7 dicembre alle ore 18,30, in Via Piscicelli 1 h.
Mito, natura, storia, persone, saranno i temi affrontati nelle dodici visioni, oniriche, interiori, ludiche, empatiche, profondamente dentro la storia, la città, la vita delle persone che la abitano.
"Flegrea", di Claudia Mozzillo, è una lettera per immagini dedicata al posto del mondo dove si nasce, una dichiarazione di appartenenza verso la terra che contribuisce alla definizione della nostra identità di singoli. E’ un blocco di appunti sul ritorno a casa, dopo anni di distanza, dove la lente emotiva del distacco lascia il posto allo sguardo consapevole della presenza. Una scrittura visiva, contraddistinta da una luce onirica dove la lettura del dettaglio crea un processo emotivo, acquisendo forza e significato attraverso i ricordi, emozioni e luoghi del passato.
"Metamorfosi" di Barbara Fiorillo, è il processo di trasformazione che ha portato alla nascita della città di Napoli: l’opera si articola in un trittico che comincia con una coda di sirena, cangiante, avvolta in una nube incantevole e misteriosa, che si schiarisce e splende via via che prende le sembianze del corpo di donna fino a tramutarsi in materia, con la creazione della città di Napoli. Una città che rimane avvolta da una patina incantata, sotto l'effetto della sirena Parthenope che l’ha generata.
"Non c'è tempo" sono due immagini di particolari della Basilica di San Francesco di Paola e del Maschio Angioino che, attraverso l'occhio della fotografa Maria Cristina d'Onofrio superano i limiti spazio temporali. Come una macchina del tempo, l'obiettivo entra in profondità nel particolare storico e lo attualizza, rendendolo un unicum con l'occhio dell'artista, come fosse una visione assoluta dell'arte e del tempo, senza tempo.
"Ophelia" di Renata Cagno fonde letteratura, pittura, fiaba, mito e fotografia. L'artista riprende il personaggio di Shakespeare, raffigurato nel celebre dipinto del preraffaellita John Everett Millais. Ofelia rappresenta la donna innamorata e sgomenta che scivola in uno stato di delirio e di non essere gettandosi in un fiume. Renata Cagno riambienta la scena gettandosi nelle acque nel Lago d'Averno, un nostro luogo mitico dove Virgilio colloca l'ingresso agli Inferi dell'Eneide. Il fiore che la donna tiene in mano nell’opera rappresenta l’innocenza e gli amori perduti, che accomuna tutto l’universo femminile, in cui l’artista si cala con ludica maestria, superando barriere spazio-temporali ed entrando nell’inconscio collettivo con vibrante delicatezza.
In "Ti offro un caffè con le tazzine belle" di Stefania de Rosa, protagonista delle immagini è un camaleontico, entusiasta, appassionato Vittorio Carità che, durante un caffè con l'amica fotografa, si rivela, si mette sotto la luce, con lo sguardo, le sigarette, il caffè, in posa tra i Buddha della sua esistenza.
Le opere rimarranno in mostra fino al 14 dicembre 2018.