Do Not Disturb
Per un unico giorno presso l’Hotel San Guido inaugura Do Not Disturb a cura di Emanuele Carlenzi: un progetto itinerante iniziato a Roma presso l’Hotel Pomezia.
Comunicato stampa
Mercoledì 22 maggio 2019 per un unico giorno presso l’Hotel San Guido inaugura Do Not Disturb a cura di Emanuele Carlenzi: un progetto itinerante iniziato a Roma presso l’Hotel Pomezia che in questa occasione include opere di Jo Fenz (1989) e Maria Luigia Gioffre (1990).
L’evento milanese, pur mantenendo il format nella scelta della location, aggiunge delle significative variazioni, legate in particolare al dialogo che i lavori delle artiste instaurano rispettivamente con lo spazio, l’una attraverso la fotografia, l’altra con la performance.
La loro riflessione, pur avendo mezzi e finalità diverse, evidenzia una forte radice comune, legata specificamente alla figura della donna e allo stretto rapporto con il corpo.
Do Not Disturb intende indagare la dimensione dell’universo femminile e lo fa attraverso un luogo che raccoglie il suo aspetto più intimo a privato come quello di una camera da letto. Lo spazio dell’albergo rivela in questo senso la sua potenzialità performativa, lasciando entrare il pubblico in un ambiente segreto dove quotidianamente si stratificano ricordi, confessioni e rituali. Il carattere effimero dell’evento sottolinea, con una nota melanconica, l’unicità di alcuni gesti e il valore di una solitudine ricercata.
Jo Fenz arriva alle immagini fotografiche attraverso un processo di scambio e comunicazione delle emozioni con le modelle ritratte. Come in una sorta di terapia teatrale, le due parti decidono di condividere memorie e stati d’animo per aprire il corpo a nuove possibilità di conoscenza. La serie InnHerViolence, composta da primi piani del sesso femminile, torna ad abitare una camera d’hotel per indagare le diverse identità dei soggetti attraverso un uso psicanalitico della camera fotografica.
Maria Luigia Gioffre, attraverso l’utilizzo di medium differenti, in particolare quello del corpo, indaga il concetto di memoria e la produzione di immagini e immaginari che da essa derivano. La gestualità e la simbologia diventano nella sua pratica strumenti semiotici fondamentali per la ricostruzione di storie personali o dal carattere universale. La sua performance Battesimo, donna, fiume, pensata per l’occasione, pone al centro della riflessione il corpo della donna durante il processo quotidiano della preparazione, esaltando la profonda ritualità dell’atto e l’aspetto impenetrabile dello spazio in cui ciò accade e si ripete.
L’evento è stato realizzato in collaborazione con Hotel San Guido.